9 dicembre 1990. L’alba di una nuova decade, dove tra i tanti cambiamenti si trova una conferma: la Coppa Intercontinentale, la sfida tra Europa e Sud America, si disputa nello Stadio Nazionale di Tokyo. Questa tradizione risale al 1980, ovvero da quando il trofeo viene abbinato allo sponsor Toyota. In quell’occasione il Nacional di Montevideo sconfigge di misura il Nottingham Forest, proseguendo un’egemonia sudamericana che viene interrotta solo nel 1985 dalla Juventus. Anche l’edizione del 1989 viene vinta da un’italiana: una magia di Evani all’ultimo respiro di una sfida contro l’Atlético Nacional permette al Milan di tornare a conquistare questo trofeo dopo vent’anni.
I rossoneri si confermano leader in Europa; a maggio concludono la cavalcata in Coppa dei Campioni con un successo per 1-0 contro il Benfica. I lusitani, con i futuri “italiani” Aldair e Thern, cedono a un gol dell’olandese Rijkaard.
Ad altre latitudini il Club Olimpia, meglio noto come Olimpia Asunción, si aggiudica la Copa Libertadores per la seconda volta nella sua storia. L’Olimpia è il più prestigioso club del Paraguay e trionfa in una delle edizioni più controverse del torneo, dove le squadre colombiane vengono squalificate a seguito delle pressioni del narcotraffico sul campionato locale. Ad ogni modo, i paraguaiani battono il Barcelona Bayaquil (Ecuador) nel doppio confronto e staccano il biglietto per il Sol Levante.
Sono più di sessantamila i tifosi che accorrono per l’ennesimo duello intercontinentale. Le immagini che arrivano sugli schermi italiani ancora sono accompagnate dal “rumore di fondo” della trasmissione satellitare. Il Milan di Arrigo Sacchi è al culmine della fase olandese e nell’undici titolare presenta anche due giovani talentuosi come Carbone e Stroppa. Dal canto suo, l’Olimpia schiera unicamente paraguaiani; l’unica variazione sul tema è l’allenatore Luis Cubilla, leggendario ex giocatore e mister uruguaiano che in Sud America ha vinto tutto a più riprese. Tra gli elementi di spicco dei bianconeri c’è il centravanti Adriano Samaniego, capocannoniere in carica della Libertadores. Le statistiche lo pongono al centro dell’attenzione, visto che in Paraguay è considerato una furia realizzatrice.
Il gap tecnico tra le due squadre però fa sì che i rossoneri si ritrovino a giocare contro una squadra prettamente difensiva. Il risultato si sblocca al 43’, quando Gullit pennella un traversone perfetto sulla testa del connazionale Rijkaard. L’impatto è da manuale e il pallone si insacca alla sinistra di Almeida senza lasciargli scampo.
Nella ripresa il Milan ha più spazio per mettere in mostra il suo repertorio. Al 62’ Tassotti innesca van Basten con un passaggio filtrante: il Cigno di Utrecht ubriaca la difesa con rapide mosse e tira a porta quasi sguarnita. Il difensore Fernandez intercetta il pallone con una parata clandestina, ma quando la sfera finisce sul palo c’è già Stroppa pronto a insaccare.
L’apoteosi arriva tre minuti dopo, quando il solito van Basten ruba il tempo ai difensori e lascia partire un magnifico pallonetto. L’esperto Almeida, un portiere che ha iniziato a giocare prima che nascessero alcuni giovanotti presenti in campo, neanche tenta la parata. Ma il tiro finisce sulla traversa ed è ancora Rijkaard con un colpo di testa a metterla dentro. Inutile dire che verrà nominato migliore in campo.
Il match si conclude sul 3-0, evidenziando lo strapotere dei milanesi. Capitan Baresi alza l’ultima Coppa Intercontinentale della storia del Diavolo poiché in seguito i rossoneri perderanno le finali contro San Paolo, Vélez e Boca Juniors. Per rivedere il Milan sul tetto del mondo bisognerà aspettare il successo contro il Boca arrivato nel 2007, nell’ambito della nuova formula del Mondiale per Club.
Milan – Olimpia Asunción 3-0
Milan: Pazzagli, Tassotti, Maldini (Galli dal 25’), Carbone, Costacurta, Baresi (c), Donadoni (Gaudenzi dall’82’), Rijkaard, van Basten, Gullit, Stroppa. All. Sacchi
Olimpia: Almeida, Cáceres, Ramírez (Chamas dal 49’), Suárez, Fernández, Guasch (c), Heyn (C. Cubilla dal 67’), Balbuena, Amarilla, Monzòn, Samaniego. All. L. A. Cubilla
Arbitro: José Roberto Wright (Brasile)
Marcatori: Rijkaard al 43’ e al 65’, Stroppa al 62’