Miroslav Klose, ex giocatore della Lazio, parla del suo futuro nel calcio: “A settembre inizierò il corso per prendere il patentino da allenatore”
Ha appeso le scarpette al chiodo, Miroslav Klose, ma a 39 anni di lasciare il calcio proprio non se ne parla. L'ex attaccante della Lazio e della Germania non può stare lontano dal campo, anche se non lo ammette. Si lascia andare in un'intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport” in cui parla di passato e futuro.
“Seguo ancora la Lazio, vedo i risultati e sono sempre in contatto con alcuni miei vecchi compagni, su tutti Biglia e Lulic. Il gioco però non mi manca, faccio solo qualche partitella tra amici per tenermi in forma. Quest'anno sono tornato a Roma tre o quattro volte ma senza mai andare allo Stadio Olimpico, non ne sento il richiamo – afferma Klose, che poi continua parlando della strepitosa annata del club – La stagione è andata molto bene, Simone Inzaghi ha fatto un ottimo lavoro: sono molto contento. Penso che siano stati tutti molto bravi, si sono fatti valere. Ciro Immobile mi ha di certo sostituito alla grande, mi è piaciuto molto. Penso che la Lazio possa arrivare davanti alla Roma, ma molto dipenderà dal mercato. Sarò sempre un tifoso della Lazio“.
Ancora legato ai biancocelesti, con cui ha collezionato 139 presenze e 54 gol in cinque anni, Miro ha iniziato a vedere il calcio dall'altro lato. Non più sul campo, ma dalla panchina. Da allenatore. Studia infatti per diventare tale, nello staff della nazionale tedesca del ct Joachim Low. “La mia strada è quella di diventare allenatore, sono qui per questo. A settembre inizierò il corso per prendere il patentino, ho molta voglia di imparare. Adesso le giornate sono molto più lunghe: prime dovevo solo allenarmi e poi giocare, ora invece devo preparare esercizi ed analizzare la partita. E ricominciare. Ogni volta. Non faccio da comparsa, dico la mia, anche sulla formazione. Mi auguro di essere ancora qui quando ci saranno i Mondiali in Russia, sarebbe fantastico. L'Italia? Penso abbia buone possibilità di qualificarsi”.
Il tedesco ha poi commentato i giovani che si stanno giocando la Confederations Cup in Russia, e che stasera giocheranno la semifinale contro il Messico. “I ragazzi più giovani devono rimanere con i piedi per terra, devono pensare solo a giocare. Loro hanno voglia, e Gomez e Muller lo sanno. Sandro Wagner mi piace, è un attaccante simile a Mario per fisico e movimenti. Ma non dimentichiamoci di Stindl, un ragazzo che gioca sulla trequarti ed è molto bravo a cercarsi spazio fra le linee. Io alla loro età facevo l'apprendista carpentiere, loro invece hanno la fortuna di poter giocare ai massimi livelli. Ma devono fare attenzione, iniziare presto rischia di logorarti prima. Solitamente, la carriera di un calciatore professionista a questi livelli dura circa 15/16 anni: la generazione dei vari Lahm e Schweinsteiger, che hanno da poco lasciato la nazionale, sta già finendo a 33/34 anni, quella di Gotze, purtroppo, già verso i 30″.
Pillola di Fanta
Klose deve ancora ufficialmente iniziare ad allenare. Ma è sempre stato un giocatore molto intelligente ed attento, potrebbe essere una vera e propria rivelazione. D'altronde, stiamo ammirando molti giovani allenatori ex calciatori che oggi si ritrovano sul tetto d'Europa. GIOVANE
Fonte foto: sslazio.it
