Dopo l'esplosione in Serie B e la prima stagione nel massimo campionato, che lasciavano presagire un nuovo crack del calcio italiano, il suo talento è stato molto discontinuo
Era 12 gennaio 2014. Risale esattamente a 4 anni fa un pirotecnico Sassuolo-Milan 4-3, che costò la panchina ad Allegri e vide esplodere nel nostro campionato un giovane talento, proveniente dalla Calabria e che aveva ben figurato in Serie B con i neroverdi. Si tratta, ovviamente, di Domenico Berardi. L'allora diciannovenne calò uno scoppiettante poker contro i rossoneri, attirando sempre di più su di sé l'attenzione di mass media e addetti ai lavori, che già l'avevano potuto apprezzare anche nelle sue prime uscite in massima serie.
Da quel momento tutte le big europee misero gli occhi su di lui, dovendo però fare i conti con la Juventus, detentrice del cartellino e che insieme al Sassuolo respinsero qualsiasi tipo di proposta. Berardi concluse la stagione con 16 reti e 6 assist, contribuendo e non poco alla prima storica salvezza degli emiliani. Anno importante anche il 2015, durante il quale termina la stagione con 15 gol e 13 asisst tra campionato e Coppa Italia (sempre più incisivo) e col Sassuolo che risolve a suo favore la compartecipazione con la Juventus, sborsando 10 milioni di euro e con l'opzione di riacquisto entro il 2017 per i bianconeri.
Tuttavia, come si suol dire, non c'è rosa senza spine. Come infatti, a dispetto di queste importanti prestazioni, che porteranno la compagine neroverde a partecipare all'Europa League 2016/2017, il giocatore stenta a essere disciplinato in campo, e il suo allenatore Eusebio Di Francesco ha non pochi problemi a gestirlo. Col senno di poi, effettivamente, per un attaccante, 55 ammonizioni e 5 espulsioni a 24 anni da compiere sono davvero troppe. E come se non bastasse ci si mettono anche infortuni più o meno seri, con la data spartiacque del 28 agosto 2016: nel match casalingo contro il Pescara della seconda giornata, Berardi si infortuna al collaterale del ginocchio sinistro, restando fuori gioco per diversi mesi.
Guai fisici, squalifiche, voci di mercato e mancato approdo alla Juventus, che alla fine non ha più puntato sul giocatore, hanno inciso sicuramente sul rendimento di Domenico Berardi. Ma nonostante tutto, anche l'anno scorso è andato in doppia cifra tra campionato e coppe, nei gol come negli assist. A conferma che il talento del ragazzo, in quanto tale, è assolutamente indiscutibile. Ma per poter fare il definitivo salto di qualità, e diventare anche un possibile nuovo trascinatore di una Nazionale da rifondare, occorrerà sicuramente un po' di buona sorte, che non guasta mai. Ma è necessario anche un maggiore sforzo da parte sua nel crescere mentalmente come professionista, magari cambiando aria nei prossimi mesi. E resistenza del patron Squinzi permettendo.
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