Il Presidente dell'Eca e della Juventus interviene durante il Festival dello Sport a Trento insieme al Presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin
Il calcio sta cambiando sempre di più. Qualcuno è più propenso alla rivoluzione mentre qualcun altro preferisce essere più tradizionalista, ma ormai non si torna più indietro. Di questo ha ampiamente parlato Andrea Agnelli, durante il “Festival dello Sport” a Trento, insieme al Presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin. “Il calcio ha bisogno di gente con passione. Stiamo pensando ad alcuni cambiamenti in Europa, ma in Champions League non è ancora successo molto. Dobbiamo razionalizzare la suddivisione delle partite e uniformare le competizioni internazionali. Abbiamo in mente di creare una terza competizione europea per i club di media fascia: tutto inizierà dal primo luglio 2024 – esordisce il Presidente dell'Eca, che poi continua – Al momento non possiamo pensare ai Paesi ai margini del calcio europeo, ma non dobbiamo dimenticare club gloriosi come Ajax, Stella Rossa, Benfica. Possiamo creare qualcosa di stupefacente, ma nulla è ancora deciso. Per adesso puntiamo sui Paesi in grado di garantire qualità e competizione, ma non solo Germania, Spagna e Inghilterra. Pensiamo di creare anche una Coppa del Mondo per Club, comprendendo 12 squadre europee sulle 24 totali. Infine, c'è anche la volontà di dar vita a questa Superlega, un torneo sviluppato internamente all'Uefa. Prima di tutto, però, serve allineare le regole tra Paesi Europei: il Var deve essere adottato da tutti, perché non si può più tornare indietro“.
Il Presidente della Juventus si concentra quindi sulla sua squadra – prettamente da un punto di vista commerciale – e su ciò che ha comportato l'arrivo di Cristiano Ronaldo a Torino. “Le nostre strade commerciali e sportive si sono incontrate. Da una parte, il brand Cristiano Ronaldo è incredibile: ora la Serie A può permettersi di vendere il proprio prodotto anche dove prima non riusciva. Sul campo, invece, Ronaldo è un valore aggiunto: abbiamo trovato in lui grande professionalità e concentrazione. E poi, Cristiano Ronaldo è un supereroe: tutti i bambini lo ammirano e vorrebbero essere come lui, tutto il mondo ci segue – spiega Agnelli, che infine conclude – Stiamo cercando di inserire sempre più giovani in Prima Squadra, anche attraverso l'Under 23. Mi è stato detto che la squadra in Serie C è molto ben vista. Speriamo così facendo di fornire sempre più ragazzi talentuosi alla Nazionale, ma serve l'aiuto anche delle altre società. Attenzione poi al calcio femminile, che sta per passare al professionismo. La Serie A è ovviamente lo strumento trainante di tutto il sistema, ma è importante anche il movimento dilettantistico: fornisce nuove idee al calcio italiano“.
