Il tecnico portoghese, al termine della vittoria contro la Juventus, ha spiegato i motivi del gesto polemico nei confronti dei tifosi bianconeri
Dopo le polemiche dell'andata, all'Allianz Stadium oggi è andata in onda la seconda puntata della querelle tra i tifosi della Juventus e Mourinho. Durante il match di Champions League tra i bianconeri e i Red Devils, vinto in rimonta dagli inglesi, non sono infatti mancati le polemiche. Il tecnico portoghese, dopo esser stato insultato dal pubblico di casa, ha reagito, dopo il fischio finale, portandosi la mano all'orecchio e invitando il pubblico a contestarlo più forte.
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Una volta giunto nella zona interviste di Sky Sport, Mourinho ha spiegato i motivi del gesto, scusandosi, in parte, per la reazione a caldo: “Mi hanno insultato per 90 minuti. Ero qui per lavorare, e non ho offeso nessuno, ho soltanto chiesto di farsi sentire un po' di più. A freddo non lo avrei fatto, ma la gente insultava la mia famiglia e la famiglia interista, questa è la mia reazione”.
Il tecnico dello United, dopo le polemiche, ha analizzato la partita: “Noi abbiamo giocato al massimo delle nostre possibilità. Siamo partiti con un centrocampo di attesa, cercando di sfruttare Sanchez, Martial e Lingard. Mata è entrato per crossare. Per noi tre punti fondamentali”.
