Nove partite di Serie A con tanti alti e tanti bassi: Scuffet ha perso il posto in favore di Musso a causa della solita incostanza
L'acquisto nel calciomercato estivo, da parte dell'Udinese, del portiere argentino Juan Musso sembrava un chiaro segnale negativo verso Simone Scuffet. Un segnale di come i bianconeri non avessero grande fiducia nel talento nato in casa, al punto di dover andare a cercare un nuovo numero 1 in Sudamerica. Inizialmente, però, il tecnico friulano Velazquez ha dimostrato di puntare con forza sul classe 1996, tanto che ad un certo punto sono circolate voci di malumori del neo acquisto argentino al quale era stato “promesso” un ruolo molto meno marginale.
La fiducia dell'allenatore spagnolo è stata tutto sommato ripagata da Scuffet, autore di alcune ottime prestazioni nell'avvio di campionato. La grande costante però è stata ancora una volta l'alternanza di partite ottime a errori gravi. In sostanza il portiere bianconero ha talento: basti guardare a qualche suo intervento, come quello sul colpo di testa di Rigoni in Chievo-Udinese o quello su Mandzukic in Udinese-Juventus. Il problema, però, è che il 22 enne non sembra avere la personalità per affermarsi definitivamente. Ogni errore lo condiziona fin troppo e lo porta a non acquisire mai quella sicurezza fondamentale per un portiere ad alti livelli.
Così dopo nove giornate Scuffet ha perso il posto in favore di Musso. Che magari non sta compiendo interventi spettacolari, ma riesce a garantire una sicurezza che il classe 1996 friulano non ha ancora raggiunto. Una scelta confermata anche da Nicola nella sua prima contro la Roma. Si vocifera in questi ultimi giorni di un possibile addio a gennaio per il giovane bianconero, e forse un cambiamento sarebbe per lui la cosa migliore. Perché l'età è ancora verde, ma il rischio di restare solamente una promessa o poco più ha avuto in questo avvio di stagione l'ennesima conferma.
