L'ex Lecce punta sulla supremazia tecnica per portare un calcio propositivo, tra coerenza e discontinuità con quanto fatto da D'Aversa
Dopo la separazione con D'Aversa, arrivata in maniera piuttosto brusca dopo quattro stagioni nelle quali il Parma è risalito dalla C alla A, l'investitura del nuovo tecnico ducale è arrivata dalle parole del ds Carli. A guidare dalla panchina la squadra emiliana nella stagione 2020/21 sarà Fabio Liverani, reduce da una retrocessione con il Lecce arrivata però anche tra tanti elogi per una squadra che se l'è giocata fino alla fine.
L'idea tattica di Liverani
Arrivato al Lecce quando disputava ancora il campionato di Serie C, Liverani ha subito trasmesso alla sua squadra il proprio credo calcistico basato su un calcio propositivo, che desse risalto alla tecnica individuale, oltre che a quella collettiva. Con la stessa mentalità, poi, i salentini sono riusciti l'anno dopo a raggiungere subito la promozione diretta A: costruzione dal basso, palla a terra e dominio tecnico, mentale e territoriale della gara.
Il suo modulo di base è stato il 4-3-1-2, che permetteva ai suoi di occupare bene la parte centrale del campo mantenendosi compatti, anche se una delle debolezze era proprio lo sguarnire le corsie laterali, dove solitamente arrivavano i pericoli maggiori.
Al momento della promozione in A, si è presto parlato di una squadra di grande personalità, che non cambiava il proprio piano tattico a seconda dell'avversario perché priva di timori reverenziali. Una squadra che se la sarebbe giocata a viso aperto anche con le grandi, che sarebbe andata a prenderle già nella loro metà campo.
Una supposizione sostenuta dalle parole dello stesso Liverani: «Oggi, per una neopromossa, chiudersi e andare in contropiede non è attuabile, perché il VAR non ti permette di difendere in maniera spigolosa in area, tirare le maglie, cosa che prima passava inosservata. La tradizione di potersi difendere nasceva dalla convinzione che in area valeva tutto per poi ripartire con i lanci».
Da questa posizione, però, il tecnico romano si è preso alcune deroghe durante la scorsa stagione. Un aggiustamento prevedibile e molto sensato, visto che in Serie A il Lecce non poteva più essere la squadra dal miglior tasso tecnico come era successo in B o in C. E infatti, Liverani aveva aggiunto una postilla a quelle dichiarazioni: «È normale che l’idea va adattata ai vari momenti delle partite e agli avversari contro cui giochi».
E così i salentini, che hanno alternato il 4-3-1-2 al 4-3-2-1, giocando per un certo lasso di tempo anche con il 3-5-2 (o 5-3-2), a seconda delle gare hanno alla fine effettivamente modificato il proprio piano tattico, scegliendo molto più spesso del solito di rintanarsi nella propria metà campo con tutti gli effettivi per non lasciare spazi ai loro avversari.
Il Parma di Liverani
La discontinuità tra le idee di D'Aversa e quelle di Liverani, dunque, non è poi così netta. E in realtà non è neanche così facile poter prevedere come quest'ultimo deciderà di approcciare alla sua nuova esperienza. In fase difensiva, come appena detto, il nuovo tecnico emiliano ha dimostrato di poter proseguire il lavoro svolto dal proprio predecessore, che preferiva compattarsi con una linea molto bassa, anche se nel suo ideale c'è una squadra aggressiva nella trequarti avversaria.
In fase di possesso, invece, Liverani ha sempre preferito un possesso ragionato a partire dalle retrovie, che portasse a un avanzamento complessivo della squadra e all'avanzamento di 6-7 giocatori in zona offensiva. La stessa cosa potrebbe chiederla anche ai suoi nuovi giocatori. È anche vero, però, che a Lecce il tecnico non aveva a disposizione giocatori particolarmente rapidi e adatti alle transizioni fulminee alle quali il Parma di D'Aversa, Gervinho e Kulusevski ci ha abituati. Quindi, essendosi già dimostrato un allenatore flessibile, Liverani potrebbe anche – magari mordendosi lievemente la lingua – decidere di non cambiare mentalità ai crociati.
Probabile formazione Parma 2020/21
Come tutte le squadre che cambiano la propria guida tecnica, anche il Parma dovrà fare qualche cambiamento sul mercato tra entrate e uscite. Si è parlato per esempio di un interessamento per Marco Mancosu, che a Lecce con Liverani ha fatto molto bene lo scorso anno da trequartista. Si potrebbe dunque a questo punto pensare che il tecnico dei ducali voglia riproporre i moduli a lui più familiari, il 4-3-1-2 e il 4-3-2-1 anche nella sua nuova esperienza, senza però escludere la possibilità che vengano effettuate modifiche tattiche a seconda di avversari o periodi di forma lungo la stagione.
Parma (4-3-1-2): Sepe; Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo; Kucka, Brugman/Scozzarella, Hernani; Kurtic; Cornelius/Inglese, Gervinho. All: Liverani
