Dopo un inizio più che deludente, i liguri esplodono in inverno e raggiungono vincendo i playoff la loro prima Serie A
Dopo 114 anni di storia e tre rifondazioni, lo Spezia parteciperà per la prima volta alla Serie A a girone unico (istituita 90 anni fa). Dopo otto stagioni consecutive in Serie B, i liguri hanno vinto i playoff dopo essersi classificati al terzo posto durante la stagione regolare, andando ad appaiarsi a Benevento e Crotone nel novero delle promosse.
Un traguardo straordinario, visto anche che solo 12 anni fa la società era fallita mancando di iscriversi alla Lega Pro, prima di essere acquistata proprio da Gabriele Volpi, lo stesso presidente ad averla portata ora tra le più grandi del nostro paese.
La stagione dello Spezia
Ai blocchi di partenza, lo Spezia non era di certo tra le primissime squadre favorite per raggiungere la promozione in Serie A. Alla 1^ giornata gli Aquilotti trovano un netto 3-0 in casa del Cittadella che l'anno prima si era fermato solo in finale dei playoff, ma a questo primo segnale promettente era seguita una serie di sei gare a dir poco negativa, nella quale in classifica si era riuscito a mettere in cascina addirittura un solo punto.
«Ricordo l'inizio del campionato, quando le cose andavano male – ha detto il tecnico spezzino Vincenzo Italiano in un'intervista – ho sofferto: i ragazzi lavoravano bene, ma non arrivavano i risultati». In quel momento, la squadra è penultima, con solamente il Trapani dietro di sé, e il suo tecnico è a un passo dall'esonero.
La dirigenza ha però la capacità – non comune a tutti nei nostri campionati, soprattutto negli ultimi anni – di confermare il suo condottiero e fargli esprimere nel tempo il proprio valore. Così lo Spezia comincia a rialzare la testa e da fine ottobre a metà febbraio inanella una serie di ben 13 risultati positivi: 8 vittorie (di cui 5 consecutive), 5 pareggi e nessuna sconfitta. A fermarla è ancora una volta il Benevento, che per la B è una schiacciasassi, ma di tempo dalla sfida d'andata ne è passato. A quel punto, i liguri sono risaliti addirittura fino alla terza posizione, dietro solo ai giallorossi campani e al Frosinone.
E in quelle zone di classifica gli spezzini restano per tutto il proseguimento della stagione, non riuscendo a tenere il passo del Crotone – che arriva secondo e guadagna la promozione diretta – ma qualificandosi da terzi in classifica, dopo lo stop dovuto alla quarantena, direttamente alle semifinali dei playoff.
Lì trovano il Chievo, tra le favorite alla vittoria finale, che elimina l'Empoli ai quarti e vince per 2-0 l'andata al Bentegodi. Quando tutti danno lo Spezia per finito, però, i ragazzi di Italiano ribaltano il risultato vincendo in casa per 3-1 e facendo valere per il passaggio del turno il proprio miglior piazzamento in classifica durante la regular season, che in questo tipo di competizione sostituisce il gol in trasferta e, dopo i supplementari, anche la lotteria dei rigori.
In finale c'è invece il Frosinone, altro colosso della cadetteria. Le due battaglie vanno in maniera inversa, perché l'andata in ciociaria finisce 0-1 per gli Aquilotti e il ritorno con il punteggio opposto, ma la guerra decreta lo stesso vincitore delle semifinali. Dopo un campionato lunghissimo, partito il 23 agosto 2019 e durato praticamente un anno completo, lo Spezia raggiunge per la prima volta della sua storia la Serie A e regala alla Liguria, sempre per la prima volta, una stagione con tre squadre nella massima serie.
I protagonisti della promozione dello Spezia
In prima fila, giustamente, ci sono allenatore e presidente. Vincenzo Italiano era alla sua seconda esperienza tra i professionisti dopo la promozione in B guadagnata l'anno prima con il Trapani, e quindi alla sua prima assoluta in cadetteria, e ora è finito nei pensieri di una squadra come il Genoa. Ma come successo a ottobre, in una situazione però diametralmente opposta, anche stavolta il presidente Gabriele Volpi non ha intenzione di privarsene. «Italiano è stato bravissimo e resterà qua, non andrà a Genova», ha detto.
La difficoltà nello scegliere pochi nomi tra i giocatori andati in campo tutte le settimane, invece, rende conto del fatto che lo Spezia faccia del gruppo la propria forza. Come ogni volta in cui si sono lette le formazioni ufficiali, però, il primo nome da pronunciare potrebbe essere quello di Simone Scuffet. Sembra passata una vita da quando l'Udinese lo aveva lanciato in A e l'Atletico Madrid aveva incassato il “no” del ragazzo e della sua famiglia, ma a 24 anni questa promozione porta chiara la sua firma. Il classe '96 ha infatti preso fatto sua la maglia da titolare tra i pali bianconeri e ha concluso la stagione con ben 14 clean sheet, statistiche che lo vede secondo solo a Bardi del Frosinone e Montipò del Benevento.
Dalla parte opposta del campo, si è distinto senza dubbio il capocannoniere della squadra (10 reti) e mattatore della finale d'andata Emmanuel Gyasi, unico punto fermo da inizio a fine stagione di un tridente nel quale Italiano ha girato per il resto tantissimi giocatori, anche con un curriculum più importante. Da gennaio si è poi insediato anche il centravanti M'Bala Nzola, arrivato dal Trapani e bravo ad adattarsi a seconda delle necessità come esterno destro a supporto di Galabinov.
In mediana merita una citazione Giulio Maggiore, che nello Spezia è cresciuto (salvo una breve parentesi al Milan) e a 22 anni ha preso in mano le redini della squadra vestendo anche la fascia da capitano in un paio di occasioni. Ma quella fascia è di diritto di un vecchio lupo di mare come Claudio Terzi, che con Bologna, Siena e Palermo ha giocato tanto anche in Serie A e a fine gara si è presentato quasi commosso alle interviste di rito, prima di alzare al cielo il trofeo che ha portato per la prima volta lo Spezia tra i “grandi”.
Spezia 2019/20: curiosità e statistiche
Lo Spezia ha meritato nelle statistiche la terza posizione raggiunta in campionato. Con 54 reti, il suo è il terzo miglior attacco del campionato. Con 40, la sua difesa è la quarta, terza se al secondo gradino del podio si possono stringere e sedere assieme sia Chievo che Frosinone, entrambe a 38. Per differenza reti è terza a +14. E se considerando il solo girone d'andata avrebbe meritato la settima piazza, nel solo girone di ritorno è stata proprio la terza forza del campionato.
Scuffet, il suo portiere, è stato il terzo per clean sheet. E se il miglior marcatore, Gyasi, si è fermato a 9 reti nella stagione regolamentare, ben lontano dal primato del capocannoniere Simy (20), è perché a poca distanza da lui si sono posizionati tanti suoi compagni come Nzola, Ragusa e Galabinov.
Durante la stagione regolamentare è arrivata a inanellare una serie di ben 13 risultati utili consecutivi (8 vittorie, 5 pareggi), trovando anche 5 vittorie consecutive. Il massimo di gol segnati è arrivato in casa contro il Cosenza, battuto per ben 5-1 lo scorso 10 luglio, mentre per quanto riguarda quelli subiti bisogna tornare al 2-4 con il Trapani di settembre scorso.
Con la promozione, poi, gli spezzini hanno infranto la maledizione che da anni aleggiava su una squadra capace di partecipare per 5 volte nelle ultime 6 stagioni ai playoff senza mai riuscire però a vincerli. Ce l'hanno fatta alla loro ventisettesima partecipazione alla Serie B, l'ottava consecutiva, con due stagioni di ritardo rispetto alle promesse fatte dal presidente Volpi nel 2008, quando al suo insediamento aveva stimato un decennio per la salita in A. Ma nessuno a La Spezia se la prenderà per questo.
