Il ricordo di un campione che ha cambiato per sempre la storia di Napoli e del calcio italiano
Il trasferimento di Maradona a Napoli ha dato vita ad un'incredibile favola calcistica. La città lo ha accolto con grande entusiasmo sin dal primo momento, venerandolo come un Dio. Dal suo canto Diego ha saputo ripagare quanto Napoli gli ha dato, guidando la squadra partenopea alla conquista di due campionati (1986/1987 – 1989/1990), una Coppa Italia, una Supercoppa e una Coppa UEFA. Ma a prescindere dai meriti sportivi, Maradona ha saputo creare un legame con Napoli e con i napoletani che forse non ha eguali nella storia del calcio.
La presentazione al San Paolo e il primo scudetto
Il 30 giugno del 1984 viene ufficializzato il trasferimento di Maradona dal Barcellona al Napoli. Un vero e proprio moto rivoluzionario stava per colpire il calcio italiano: il più grande calciatore del mondo arrivava nella città più passionale del mondo. Le conseguenze furono naturali.
La città di Napoli fu interamente coinvolta attorno a questa vicenda. Il 5 luglio ci fu la presentazione di Maradona di fronte al suo nuovo pubblico. Allo Stadio San Paolo quel giorno i presenti erano 70.000, tutti accorsi ad accogliere il loro nuovo paladino. Qualcosa di importante stava per succedere nel campionato di Serie A: il Napoli poteva finalmente giocarsi le sue chance con le squadre più blasonate del Nord.
Maradona per i napoletani non era però solo un idolo, era uno di loro. Un personaggio del popolo entrato in meravigliosa sintonia con i tifosi e con la città. Ma fu il 10 maggio 1987 il giorno in cui la città campana esplose definitivamente. Il Napoli pareggia 1-1 con la Fiorentina al San Paolo e si laurea campione d'Italia per la prima volta nella sua storia. Quello che succederà nelle vie della città è qualcosa di mai visto prima. Maradona è il simbolo di questa vittoria, l'uomo che ha fatto diventare realtà quello che per i napoletani fino ad allora era solo un sogno.
La maglia numero 10
Nel mondo del calcio è impossibile non ricondurre il numero 10 a Diego Armando Maradona. L'argentino è stato colui che meglio ha incarnato il ruolo del numero 10, sia dal punto di vista del gioco che da quello umano. È stato un condottiero, capace di caricarsi un intero popolo sulle spalle e guidarlo alla vittoria. E lo ha fatto con la classe e l'eleganza che lo hanno forse reso l'unico vero proprietario della maglia numero 10. Ecco perché oggi è ritenuta una maglia così pesante: chi la indossa sa di avere un'eredità molto importante stampata sulla schiena. Il Napoli ha infatti ritirato la maglia numero 10 in suo onore dopo il suo addio. Un attestato che spiega il rispetto e l'amore di una città per il suo campione.
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Un campione senza epoca
La morte di Maradona ha scosso il mondo intero. Anche i tifosi di calcio più giovani sono rimasti scioccati dalla sua scomparsa. Questo testimonia quanto la sua grandezza non abbia avuto epoca. Anche chi non ha potuto apprezzare in prima persona le sue gesta, sa quanto Maradona sia stato importante. Un mito del calcio tramandato di generazione in generazione, il cui solo nome è in grado di evocare il ricordo delle sue incredibili giocate. Ci lascia oggi un campione che sarà ricordato come tale in eterno.
