Per noi adesso è la normalità entrare in ricevitoria, o in uno dei tanti presenti online, e piazzare le nostre giocate vincenti. Come per ogni cosa, diventata un’abitudine con il passare del tempo, è però interessante sapere come siamo arrivati a tutto ciò e quindi di conoscere com’è nato il mondo delle scommesse.
Le origini
Le prime forme di scommesse è facile pensare che siano nate insieme alla passione che, romani e greci in primis, avevano per alcuni giochi. Soprattutto nell’antica Grecia, civiltà in cui sono nati i giochi Olimpici, non è impensabile che si scommettesse già sui vincitori delle diverse discipline.
In epoca romana invece, sempre sotto l’influenza greca, si scommetteva denaro sulle corse dei carri o sui combattimenti tra gladiatori, in generale su quelle manifestazioni che si svolgevano nelle arene.
Successivamente si hanno tracce di forme di scommesse durante l’Ancien Régime, abbinate a giochi e riti che si svolgevano nelle diverse regioni della Francia. Se da un lato esistevano scommesse sui vincitori di alcune discipline sportive (come il salto in Provenza o la lotta in Bretagna), dall’altro abbiamo l’istituzione di giochi a premi. Se le scommesse avvenivano principalmente tra individui dello stesso livello sociale, i giochi a premi potevano unire persone di ceti diversi (in occasione di celebrazioni parrocchiali ad esempio).
Sicuramente la storia delle scommesse va di pari passo con la diffusione e l’evoluzione delle varie discipline sportive, ma ci volle del tempo finché venissero riconosciute e regolamentate. Infatti, prima della legalizzazione avvenuta in Italia nel 1946, non c’era nessuna distinzione tra gioco d’azzardo e scommesse sportive e tutto si svolgeva in maniera clandestina.
Per gioco d’azzardo, adesso, intendiamo convenzionalmente puntate in denaro su eventi slegati da manifestazioni sportive, mentre le scommesse sono riconosciute nell’ambito di eventi sportivi.
1946, anno di svolta in Italia
Come abbiamo detto, per quanto riguarda l’Italia, l’anno della svolta è il 1946. In quell’anno arriva il Totocalcio, primo concorso a premi legato a una manifestazione sportiva. Nella versione originale l’obiettivo era quello di indovinare i pronostici di dodici partite, indicando solo l’esito finale di ciascuna gara.
Di fianco a ogni partita era possibile indicare l’1 se si prevedeva la vittoria della squadra che giocava in casa, il 2 per la vittoria della squadra in trasferta e la X per il pareggio alla fine dei novanta minuti.
I prezzi delle schedine variavano a seconda delle colonne giocate e nacquero anche i primi sistemi, a volte anche precompilati.
Nel 1950 venne aggiunta una partita in più e le partite da pronosticare divennero tredici. Intere generazioni di italiani passarono intere domeniche, all’epoca si giocava solo di domenica, con il sogno e la speranza di aver fatto l’agognato tredici. Tutto questo fino al 2003, anno in cui le partite sono state portate a quattordici.
A partire dagli anni duemila, in seguito a numerosi decreti e regolamentazioni, abbiamo assistito all’evoluzione del mondo delle scommesse fino a quello che è diventato oggi. Nel corso degli ultimi due decenni si è passato dalla possibilità di scommettere solo in ricevitoria a quella di farlo sui numerosi siti di scommesse sportive che popolano il web. Tutto ciò, oltre all’introduzione di nuovi giochi come gli eventi virtuali, ha contribuito al boom e alla crescita esponenziale del mondo del betting in Italia, come nel resto del mondo.
