Ennesima sconfitta e prestazione deludente per la Fiorentina contro l'Atalanta. Urge un cambio di passo prima che sia troppo tardi
Dopo la sconfitta per 3-0 contro l'Atalanta, la Fiorentina ha registrato la peggior partenza della sua storia in Serie A nell'epoca dei tre punti. Un risultato che fa risuonare ancora di più i campanelli di allarme già piuttosto accesi dopo le prime 11 giornate. Il cambio di panchina, con Prandelli che ha rilevato l'esonerato Iachini, non ha saputo finora portare i suoi frutti, con l'ex ct della Nazionale che sta facendo addirittura peggio del suo predecessore. Urgono dunque provvedimenti in casa viola e bisogna cambiare marcia prima che sia troppo tardi. Una squadra che in estate era stata costruite per puntare ad obiettivi decisamente diversi, si trova momentaneamente a 3 punti dalla zona retrocessione. Ritrovare morale e certezze diventa ora fondamentale per evitare l'ennesima stagione fallimentare.
Crisi di risultati per la Fiorentina
La prestazione della Fiorentina contro l'Atalanta è stata decisamente negativa, soprattutto dal punto di vista difensivo. Se i viola si sono fatti vedere dalle parti di Gollini in due sole occasioni nell'arco dei 90′, è stato invece nel reparto arretrato che si sono evidenziati le principali amnesie della squadra. Oltre al deludente rendimento sul campo però, il problema numero uno della Fiorentina è legato ai risultati. I gigliati sono infatti al diciassettesimo posto in classifica con 9 punti totalizzati in 11 gare di campionato. È come già anticipato il peggior risultato del club in Serie A nella storia del campionato a 3 punti. Pesano in particolar modo le 6 sconfitte collezionate finora, a cui si aggiungono 3 pareggi e 2 sole vittorie. Il successo in campionato manca addirittura dal 25 ottobre, quando i viola si imposero per 3-2 contro l'Udinese.
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Contro i friulani in Coppa Italia è arrivata anche l'unica vittoria della gestione Prandelli conquistata fino ad oggi. Un solo successo, per giunta in coppa, non basta però a giudicare come positivo l'operato dell'ex ct della Nazionale alla guida del club. In 4 partite di campionato sulla panchina viola Prandelli ha infatti già collezionato 3 sconfitte. A rendere ancora più amare queste statistiche ci sono poi i 7 gol subiti, ma soprattutto un solo gol segnato, in 4 gare giocate. Mercoledì sera la Fiorentina sarà invece attesa da un duro test casalingo contro il Sassuolo, squadra che sta vivendo un momento e una classifica esattamente opposti a quelli viola. Quella coi neroverdi non sarà già l'ultima occasione per Prandelli, ma un'ulteriore sconfitta potrebbe far vacillare la dirigenza viola dopo poco più di un mese dal primo esonero di Iachini.
L'importante campagna acquisti non ha finora dato i suoi frutti
La Fiorentina è stata une delle regine del calciomercato estivo. Il club di Rocco Commisso ha infatti investito una cifra vicina ai 50 milioni in acquisti nell'ultima sessione di mercato, mettendo inoltre sotto contatto anche diversi svincolati con ingaggi particolarmente elevati. Le uscite sono state economicamente tamponate però anche dalle entrate, con la cessione di Chiesa alla Juventus per 60 milioni che basterebbe a riequilibrare il bilancio. Chi è arrivato in estate non ha però ancora ripagato fino a questo momento la fiducia del club. Giocatori dal curriculum importante come Callejon, Bonaventura e Borja Valero non si sono finora dimostrati all'altezza dell'aspettative. I loro arrivi avrebbero dovuto portare mentalità vincente e soprattutto esperienza ad una squadra complessivamente giovane, ma tutto ciò non si è mai verificato.
Lo stesso era stato chiesto nella scorsa stagione anche a Ribery. Mettere in dubbio le qualità tecniche del francese sarebbe da gogna, ma l'ex Bayern Monaco più che un valore aggiunto si sta dimostrando un problema per questa Fiorentina. La sua prima stagione in viola, vista anche l'età e gli infortuni che l'hanno contraddistinta, non è stata all'altezza del suo palmarès e la seconda si sta confermando sugli stessi livelli. Quello di Ribery è stato un acquisto che ha saputo inizialmente infiammare una piazza calda come quella di Firenze, portando nella città dell'arte per eccellenza un virtuoso del pallone. La fiamma ha perso però via via la sua intensità, affievolendosi lentamente e relegando la Fiorentina nel gelo delle ultime posizioni.
I deludenti rendimenti di Ribery, così come quelli di Callejon, Bonaventura e Borja Valero sintetizzano quello che è stato il principale errore della dirigenza viola. Gli acquisti sono stati infatti portati avanti in virtù del nome e del blasone dei calciatori, senza rendere conto ad un progetto delineato e ad una linea ben precisa. Il risultato è un aggroviglio di grandi giocatori in una squadra però slegata e poco coesa.
Come porre rimedio
La Fiorentina deve innanzi tutto recuperare le proprie certezze, a partire dalla coppia centrale Pezzella-Milenkovic. I 19 gol subiti sinora in campionato sono decisamente troppi, soprattutto per un reparto che può contare su due tra i difensori più affidabili della Serie A. Ritrovare compattezza difensiva potrebbe dare più fiducia e libertà di spingere sulle fasce anche a Biraghi e Lirola, apparsi nelle ultime uscite troppo legati rispetto al solito. Unica nota positiva dopo 11 giornate, il rendimento sempre più in crescita di Dragowski. Con i suoi interventi prodigiosi contro l'Atalanta il portiere polacco ha reso meno rotondo il già pesante risultato finale di 3-0.
A centrocampo le alternative sono invece tante, forse troppe. A gennaio bisognerà sfoltire e ritrovare equilibrio in un reparto sempre più in stato confusionale. Il giocatore a cui affidarsi in questo momento è senza dubbio Castrovilli. Il giovane trequartista ha scelto ad inizio anno una maglia importante come la numero 10, indossata in passato da giocatori come Baggio e Rui Costa. Rivelarsi all'altezza e al prestigio di questa maglia possono renderlo il leader tecnico di cui ha la Fiorentina ha disperatamente bisogno.
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Guardano ad un organico di tutto rispetto come quello viola, la voce che più stona è quella relativa agli attaccanti. Dopo aver rinforzato tutti i reparti nelle ultime sessioni di mercato, non si è invece intervenuti per acquistare una prima punta di grande livello. La fiducia è stata dunque rinnovata a Vlahovic, Cutrone e Kouame. I primi due rappresentano buone alternative, ma non hanno la personalità e soprattutto i numeri per reggere il peso dell'attacco viola. L'ivoriano ha invece dimostrato di avere qualità interessanti ma è ancora troppo acerbo. Un acquisto di spessore durante il mercato invernale potrebbe regalare alla Fiorentina un centravanti all'altezza dei suoi obiettivi.
