Il Bayern Monaco batte 2-1 la Lazio e si qualifica ai quarti: i biancocelesti escono a testa alta. Buoni spunti di Correa, Parolo fa gol. Male Milinkovic. Le pagelle del match di Champions League
Il Bayern Monaco conferma quanto di buono fatto vedere all'Olimpico e batte la Lazio anche al ritorno, questa volta per 2-1. I biancocelesti giocano una gara attenta, ma pagano il gap tecnico: di Parolo il gol della bandiera. L'Italia saluta così la competizione agli ottavi, con tutte le squadre nazionali eliminate.
Una romantica neve accoglie Bayern Monaco e Lazio che scendono in campo con la voglia di non sottovalutare l'impegno nonostante la netta vittoria tedesca per 4-1 all'andata. Partita bloccata in avvio, con le due squadre che badano più a non commettere errori che a proporre calcio. I padroni di casa provano a far male con i lanci lunghi, gli ospiti sfruttando la velocità di Lazzari e le sponde di Muriqi: proprio il kosovaro serve a Correa il primo assist della partita, ma il Tucu calcia a lato da buona posizione.
La risposta dei tedeschi passa dai piedi di Sané – migliore dei suoi nel primo tempo – ma il suo tiro non trova lo specchio. La Lazio tiene il campo con ordine, tanto possesso e pericolosità quando Luis Alberto riesce a giocare a testa alta: lo spagnolo inventa un assist per Milinkovic, che di testa spreca non riuscendo a mettere forza. Il Bayern aspetta il momento per colpire e – da grande squadra – trova l'occasione giusta: Muriqi commette fallo da rigore su Goretzka e Lewandowski dal dischetto spiazza Reina, portando in vantaggio i suoi.
Nella ripresa il Bayern Monaco entra con piglio più aggressivo, trascinato da un Lewandowski che ha voglia di segnare ancora: il polacco prima viene fermato da un'uscita bassa tempestiva di Reina, poi prende un palo clamoroso dal limite, con un destro potente e millimetrico. Il gol è però nell'aria e arriva puntuale: la Lazio tiene le maglie larghe in difesa e Alaba la punisce verticalizzando alla perfezione per Choupo-Moting – subentrato a Lewandowski – che batte Reina in uscita con un tocco sotto.
La Lazio ha il merito di non uscire dalla partita ed i cambi di Inzaghi danno nuova vigoria nel finale. Correa – il più intraprendente – crea scompiglio con la sua velocità e guadagna punizioni preziose. Da una di queste nasce il gol capitolino: Pereira pennella per Parolo che s'inserisce sul secondo palo e batte il portiere. Il brasiliano ci riprova poco dopo, ma questa volta Acerbi manda alto. Vince il Bayern 2-1, ma la Lazio esce a testa alta dalla competizione.
Bayern Monaco-Lazio 2-1: le pagelle del match
Bayern Monaco
Nubel 6: terza presenza con la maglia del Bayern, la seconda in Champions League. Partita da spettatore, la Lazio non tira mai nello specchio. Buona qualità con i piedi. Sorpreso dal colpo di testa ravvicinato di Parolo.
Pavard 6: spinge poco sulla fascia, ma si fa notare in difesa dove è sempre ben piazzato in area e di testa salva due potenziali pericoli.
Boateng 6,5: dominio totale della propria area di rigore dove non fa passare nulla. Tiene la posizione e legge bene le trame offensive biancocelesti, neutralizzandole con interventi sicuri.
dal 46′ Sule 6: giocatore fisico, va in difficoltà quando Correa lo punta in velocità ma dove non arriva con le gambe mette l'intelligenza tattica. Buon piede in impostazione, innesca gli attaccanti con precisione.
Alaba 7: instaura un duello fisico con Muriqi dal primo giro del pallone e i due si seguono in ogni zona del campo. La meglio la ha quasi sempre lui, intervenendo spesso in anticipo, ma il kosovaro gli crea qualche patema soprattutto in impostazione. Nella ripresa trova un bel filtrante per Choupo-Moting che chiude la contesa.
Hernandez 6: Flick lo impiega dal primo minuto dopo le difficoltà di Davies nella gara d'andata a contenere Lazzari e ripaga la fiducia del suo allenatore. Ordinato in difesa, poco propositivo in attacco, dove si sovrappone poco lasciando troppo solo Gnabry.
Kimmich 7: governatore del centrocampo e tuttofare del Bayern Monaco. Imposta, lancia lungo, intercetta, pressa, tira in porta e rifinisce: il tutto senza mai commettere un errore. È ovunque, ha una facilità di calcio impressionante. Extra-terrestre.
dal 77′ Javi Martinez sv
Goretzka 6,5: si procura il rigore che sblocca la partita con esperienza, facendo ben vedere un abbraccio leggero di Muriqi in area. Fa tanta legna in mezzo al campo e con Kimmich forma una coppia completa e di qualità. Tanto lavoro sporco e buona guardia alla difesa.
dal 64′ Davies 6,5: Flick lo avanza a centrocampo rispetto alla gara d'andata e i meno compiti difensivi ne esaltano le qualità offensive. Crea scompiglio sulla trequarti e libera spazi ai compagni che nella ripresa si rendono più pericolosi.
Sané 6,5: il migliore del reparto offensivo del Bayern in una partita dove i tedeschi badano più a controllare i ritmi che ad offendere. Ci mette il pepe, osando qualche dribbling e diventando pericoloso quando s'accentra. Un paio di tiri insidiosi che non trovano lo specchio.
Muller 6: poca intraprendenza, in porta non tira mai, ma si rende prezioso con il primo pressing che manda in tilt la qualità del centrocampo laziale.
dal 70′ Musiala sv
Gnabry 6: il meno brillante, soffre la fisicità di Marusic e i raddoppi di Lazzari non riuscendo mai a sgusciare via e a creare superiorità numerica. Un solo guizzo nel primo tempo dove guadagna una punizione pericolosa dal limite.
Lewandowski 6,5: bomber micidiale, segna anche quando non tira in porta. Nel primo tempo non tocca un pallone, poi s'incarica di battere il rigore e spiazza Reina con freddezza. Nella ripresa è più pericoloso e colpisce anche un palo con un destro dal limite. I numeri completano la pagella: 39 gol segnati in 34 partite stagionali, ottiene il massimo con il minimo sforzo.
dal 70′ Choupo-Moting 6,5: il primo pallone toccato finisce in fondo al sacco con un tocco sotto delizioso che beffa Reina in uscita. Ricopre con facilità ogni ruolo offensivo e con il passare degli anni ha imparato a diventare cinico sotto porta.
All. Flick 6,5: la mentalità vincente si crea in partite come questa ed il Bayern Monaco impartisce l'ennesima lezione di calcio. Non sottovaluta l'impegno, schiera la formazione migliore nonostante il risultato in cassaforte: gestisce i ritmi, vince senza spingere sull'acceleratore, candidatosi anche quest'anno al ruolo di favorita per la vittoria finale.
Lazio
Reina 6: la partita non lo chiama a compiere tanti interventi, soprattutto nel primo tempo, dove prende gol su rigore – spiazzato da Lewandowski – ma poi non subisce altri tiri. Un bel salvataggio ad inizio ripresa sul polacco, con un'uscita bassa tempestiva.
Marusic 6,5: Inzaghi lo conferma in difesa, nonostante la presenza in panchina di Patric e Musacchio e la sua prestazione rende chiari i motivi della scelta. Partita senza sbavature, ordinato ed attento su Gnabry che non riesce mai a saltarlo e bravo a raddoppiare la marcatura su Lewandowski in area. Sicurezza anche nei disimpegni.
Acerbi 5,5: la gara d'andata è servita al ‘Leone' capitolino per prendere le misure su Lewandowski, contenuto – con le buone e le cattive – grazie ad un atteggiamento aggressivo. Il giallo per proteste per il rigore concesso ne condiziona un po' l'intraprendenza. Quando esce il polacco perde le misure e si fa sorprendere dal taglio di Choupo-Moting in occasione del secondo gol.
Radu 5,5: festeggia nella prestigiosa cornice dell'Allianz Arena le 400 presenze con la Lazio, ma non onora la cifra con una gara da ricordare. Prende un giallo nel primo tempo con un intervento in ritardo su Lewandowski a centrocampo che poteva costargli anche qualcosa di più. In difficoltà quando Sané lo punta.
Lazzari 5,5: la Lazio prova a creare gioco soprattutto sulla sua fascia, ma l'esterno non riesce mai ad arrivare sul fondo. I pochi cross dalla trequarti sono lenti e prevedibili, prezioso solo in difesa dove non fa mancare il suo aiuto a Marusic. Esce nella ripresa per una sospetta frattura del mignolo.
dal 57′ Parolo 6,5: il gol all'Allianz Arena è il giusto premio a una carriera – ben lungi dall'essere agli sgoccioli – dove ha sempre sudato la maglia. Intelligenza tattica e approccio da leader, il suo ingresso risveglia i compagni che giocano un finale di gara intraprendente nonostante il risultato compromesso.
Milinkovic 5: il serbo manca nella partita dove era chiamato a dimostrare le sue qualità. Nel primo tempo spreca un'occasione di testa non da lui, poi commette tanti errori a centrocampo in appoggio e in costruzione. Poca personalità e imprecisioni nel giro palla che non ci si aspetta da uno con il suo talento.
Escalante 6: partita attenta, non fa rimpiangere il titolare Leiva. Contiene bene i trequartisti tedeschi e non va in affanno quando ha la palla tra i piedi. Tanti tocchi, poche sbavature, ma manca la qualità per fare la differenza.
dall'84' Akpa-Akpro sv
Luis Alberto 5,5: in difficoltà sul pressing alto e costante dei tedeschi che non gli consentono di ragionare. Nel primo tempo riesce a creare una sola occasione, nella ripresa corre molto a vuoto e se non gira lui la Lazio non arriva in porta mai.
dal 76′ Cataldi sv
Fares 5: approccia la gara con personalità, ma si spegne con il passare dei minuti. Tanti sbagli in appoggio e in zone pericolose del campo che fanno ripartire in velocità il Bayern. La Lazio non crea mai pericoli dal suo lato, macina chilometri sulla fascia, ma non si ricorda una giocata degna di nota.
dal 46′ Lulic 5,5: inizia con veemenza, arrivando subito al cross in due occasioni ravvicinate. Con lui in campo la Lazio attacca più a sinistra, ma il bosniaco non crea pericoli veri.
Correa 6: il primo tiro della partita è di sua proprietà, ma è un fuoco di paglia. Intesa buona con Muriqi, qualche dialogo interessante tra i due ma in zone del campo non determinanti. Nella ripresa alza il livello della prestazione, diventando uno dei pochi a salvarsi: è l'unico che prova con le sue qualità a portare la palla oltre la metà di campo e con i suoi guizzi apre spazi e si procura punizioni, come quella da cui è nato poi il gol.
Muriqi 4,5: tanto cuore, ma poca qualità. L'attaccante approccia bene la gara, leggendo con saggezza le situazioni: fa le sponde, tiene palla e fa salire i suoi, ma gioca sempre spalle alle porta e questa non la vede mai. Ingenuo in area, dove concede il rigore che spegne definitivamente la verve dei biancocelesti.
dal 55′ Pereira 6,5: il brasiliano continua a lanciare segnali positivi a Simone Inzaghi che però fatica a concedergli maggiore minutaggio. Suo l'assist per il gol di Parolo, poi pennella un altro paio di palloni in area non sfruttati a dovere. Si accende a campo aperto, giocatore che merita più fiducia.
All. Inzaghi S. 6: il passaggio del turno è stato compromesso all'andata, ma la Lazio gioca una gara onorevole contro un Bayern Monaco schierato con i suoi migliori interpreti. La squadra non molla mai, giusta la scelta di concedere riposo ad alcuni dei giocatori più utilizzati. Il cammino europeo dei biancocelesti resta positivo: esce a testa alta. L’imperativo era stare nella gara ed evitare brutte figure: obiettivo centrato.
