Il Milan batte 2-0 il Verona al ‘Bentegodi' grazie a due prodezze di Krunic e Dalot. Kessié domina in mezzo, in difficoltà Leao. Buon impatto per Dimarco: le pagelle per il fantacalcio
Il Milan in totale emergenza gioca una partita perfetta e batte a domicilio il Verona per 2-0. A decidere due gol gioiello – uno per tempo – di Krunic e Dalot che non fanno per nulla rimpiangere i titolari. I rossoneri salgono così a quota 56 punti in classifica, tenendo aperta la lotta scudetto con l'Inter. Stop inaspettato per gli scaligeri, reduci da quattro risultati utili consecutivi, ma ancora saldamente all'ottavo posto.
Un bel sole accoglie Verona e Milan allo stadio ‘Bentegodi' in un pomeriggio in cui i rossoneri sono osservati in tribuna sia da Ibrahimovic – rientrato dalle emozioni ‘sanremesi' – che da Hernandez, perso all'ultimo per infortunio. La partita è molto tattica e fisica sin dalle prime battute, con i padroni di casa che tengono il possesso senza però riuscire ad affondare. Il primo brivido lo causa Tomori con un retropassaggio azzardato, ma Lasagna non riesce a trovare la porta disturbato da Donnarumma.
La scossa arriva ai rossoneri che si svegliano dal torpore iniziale e macinano calcio trascinati da Calabria che crossa in area per Leao: l'attaccante, tutto solo, colpisce di testa, ma manda alto. Il Milan alza i giri del motore e s'accende con le iniziative di Krunic: il bosniaco combina al limite e si guadagna un fallo. Lui stesso s'incarica della punizione e disegna una traiettoria perfetta che s'insacca sotto l'incrocio: vantaggio Milan con Krunic. Lo stesso trequartista, poco dopo, lancia Leao in profondità, ma l'attaccante calcia alto, sciupando un'occasione. Il Verona chiude il primo tempo senza tiri verso la porta di Donnarumma, ingabbiato dalla buona fase difensiva rossonera.
Nella ripresa il Milan parte all'attacco e trova immediatamente il gol del raddoppio che congela la partita: gli applausi – questa volta – sono tutti per Dalot, che riceve al limite da Saelemaekers, dribbla due avversari e mette la palla sotto la traversa. Il belga prova ad aggiungersi nella lista dei marcatori poco dopo, ma il suo tiro termina di poco alto. Il Milan controlla la partita, arriva alla conclusione principalmente da fuori, con il Verona che fa fatica.
Mister Juric prova a dare vivacità ai suoi con i cambi e ci riesce: gli ingressi di Bessa e Dimarco creano affanni alla difesa rossonera, con l'esterno che prima colpisce l'esterno della rete, e poi pennella cross velenosi in area che i suoi compagni non sfruttano. Nel finale la spinta gialloblù perde di concretezza e il Milan controlla senza affanno lo scorrere del tempo: termina così 2-0 per i rossoneri che vincono in scioltezza una partita difficile.
Verona-Milan 0-2: le pagelle del match
Verona
Silvestri 5,5: il primo pallone calciato dal Milan nello specchio deve raccoglierlo dal fondo del sacco, ma sulla punizione gioiello di Krunic non ha colpe. Discorso simile nella ripresa, dove viene sorpreso da un altro gioiello rossonero: un paio di parate facili nella ripresa e nulla più.
Magnani 4,5: domenica da dimenticare per il difensore. In avvio si perde Leao che lo grazia con un colpo di testa indirizzato alto sopra la traversa, poi stende Krunic al limite dell'area leggendo male una triangolazione rossonera sulla trequarti e dalla quale nasce il gol. Scelta infelice.
Gunter 6: prestazione solida del turco che occupa bene gli spazi in area. Si prende l'onere di marcare a uomo Leao e fisicamente vince il confronto, concedendo però qualcosa quando manca l'anticipo e viene sorpreso in velocità. Efficace sui palloni alti.
dal 57′ Dimarco 6,5: stupisce la scelta di Juric di non farlo partire titolare. Il suo ingresso porta vivacità all'attacco del Verona che inizia a rendersi pericoloso a sinistra. Il tornante prima trova l'esterno della rete con un tiro velenoso, poi pennella per Ceccherini in area che sbaglia. Nel finale crea scompiglio, l'unico a provarci dei suoi.
Ceccherini 6: vince il ballottaggio con Dimarco e non delude il suo allenatore. Attento in difesa e propositivo in prima impostazione, dove si lancia più volte aiutando i registi nella costruzione dal basso. Nel primo tempo blocca due palloni velenosi in area salvando i suoi da guai peggiori, nella ripresa qualche imprecisione in più, ma va vicino al gol con un colpo di testa che esce di poco.
Faraoni 5,5: partita sottotono, il Verona predilige attaccare sull'altra fascia e sfonda poco dalla sua. Poche iniziative e qualche disattenzione anche in difesa dove svirgola due palloni pericolosi senza però creare danni. Nella ripresa fa girare più il motore e guadagna un paio di corner, ma ci si aspettava di più.
Veloso 5: non trova i tempi giusti in mezzo al campo, né in fase offensiva che difensiva. Si prende l'onere di battere i calci piazzati, ma non lo fa con precisione e spreca le poche chance da palla inattiva. In affanno.
dal 57′ Ilic 5,5: fa meglio di Veloso, ma ci voleva poco in questa partita. Cerca spesso la profondità, ma Romagnoli legge sempre le situazioni e agli attaccanti arrivano pochi suggerimenti. Contiene – o almeno ci prova – Kessié, straripante fino a quel momento.
Tameze 6: il jolly di Juric fa bene anche in una partita complicata. Impossibile rinunciare al suo dinamismo, fa bene in copertura, ma mancano i suoi inserimenti senza palla in attacco e il Verona fatica a far girare la palla sulla trequarti. Convincente a metà.
Lazovic 5: tra i più deludenti. Non trova mai lo spunto sulla fascia e in difesa aiuta poco i compagni in una partita dove non sembra mai essere entrato mentalmente. Poco concentrato, passaggio a vuoto.
Barak 5: le manovre offensive del Verona passano tutte dai suoi piedi e il numero di palloni toccati è incalcolabile. Il problema è che gioca in maniera scolastica, cercando poco la profondità e scegliendo sempre gli appoggi più semplici. Poca personalità.
dal 54′ Salcedo 5: il Verona si mette con due punte per portare più pressione nel finale. Difende qualche pallone e guadagna angoli preziosi, ma la porta non la vede mai.
Zaccagni 5,5: esce bene palla al piede nelle situazioni complicate e con i suoi movimenti sulla trequarti tiene in apprensione costate la difesa rossonera. Tante combinazioni, ma zero tiri in porta e senza quelli è difficile vincere le partite.
dal 54′ Bessa 5,5: buoni dialoghi con Dimarco. Entra nel momento in cui il Verona prova a riaprire la partita e ci mette il suo, ma la difesa rossonera si dimostra un muro invalicabile anche per lui.
Lasagna 5,5: la prima occasione – anche fortunosamente – capita sui suoi piedi, ma resta l'unica di una partita in cui il Verona fatica a trovare trame offensive convincenti. Gli arrivano pochi palloni giocabili, ma in area non arriva mai in maniera pericolosa. Tiri in porta: zero, cifra emblematica per chi gioca come prima punta.
dal 74′ Favilli sv
All. Juric 5,5: si ferma il Verona, reduce da quattro risultati utili consecutivi. La squadra gialloblù non trova mai combinazioni ficcanti e viene ingabbiata dal gioco del Milan, che vince dominando. Pochi pericoli creati, e qualche scelta iniziale sbagliata: difficile leggere la scelta di tenere fuori Dimarco, tra i più propositivi nel finale, quando però ormai il risultato era già compromesso.
Milan
Donnarumma 6,5: il portiere rossonero spaventa il Milan lamentando dopo pochi minuti un dolore muscolare alla gamba, ma resta in campo e gioca una grande partita. Non è chiamato a compiere interventi particolari, ma mostra personalità nell'imbucare ad inizio azione, aiutando i suoi a saltare efficacemente il primo pressing del Verona. Tutti i cross in area sono di sua proprietà.
Calabria 6,5: parte forte, mettendo in area due palloni velenosi nel giro di pochi minuti, ma manca di costanza nella spinta. Si riaccende nel finale di primo tempo, ma in difesa non sbaglia nulla. Cancella Lazovic che non tocca praticamente mai la palla.
Tomori 6: subito un brivido in avvio, con un retropassaggio mortifero per Donnarumma, ma che non porta al gol avversario. La sua prestazione sale di livello dopo l'errore e chiude tutto in area, avendo sempre letture precise delle manovre gialloblù. Presenza fisica. Nella ripresa unica sbavatura su un cross di Dimarco dove si fa anticipare da Ceccherini che di testa non trova la porta.
Romagnoli 6: prestazione sufficiente del capitano rossonero che fa il suo senza strappare gli occhi con interventi particolari. Bene nel non concedere la profondità a Lasagna e dominio sulle palle alte. Gestisce il reparto ed il Milan dietro non va mai in affanno.
Dalot 7: in una giornata d'emergenza il Milan gioisce per la scoperta di un talento. L'ex United mostra tutte le sue qualità trovando un gol magnifico ad inizio ripresa che indirizza la partita. In difesa tiene bene Faraoni, che non lo preoccupa più di tanto, ma il voto è tutto per la rete. Da vedere e rivedere.
Kessié 7: il governatore del centrocampo rossonero. L'ivoriano è tra i migliori e il predominio in mezzo permette al Milan di prendere in mano le redini del match. Si abbassa molto per cercare lo spazio della prima costruzione, poi si rende pericoloso al limite con le sue giocate puntuali. Fa sempre la scelta giusta.
Meité 6,5: prima partita giocata a grandi livelli dall'ex Torino. I contrasti in mezzo al campo li vince tutti lui e nel primo tempo si rende autore di una bella iniziativa personale, conclusa però con un tiro alto. Buona prestazione che può dargli fiducia per il futuro.
Saelemaekers 6,5: tra i migliori anche lui. Occupa bene gli spazi in attacco, ma nel primo tempo è spesso impreciso nelle verticalizzazioni. Conquista tanti falli e cresce nella ripresa dove prima serve l'assist a Dalot per il 2-0 e poi va vicino al gol con un bel tiro dal limite. Autorevole e disinvolto.
Krunic 7: la sua intraprendenza è decisiva per sbloccare un match equilibrato. Una sua bella iniziativa alla mezzora porta al fallo di Magnani che causa la sua punizione calciata poi magistralmente sotto l'incrocio. Primo gol stagionale per il bosniaco di pregevole fattura: nella ripresa prova a colpire ancora, ma Silvestri para il tiro.
Castillejo 6: è il giocatore offensivo che si propone di meno e fatica a trovare la posizione giusta per fare male. Pioli lo sposta di continuo prima a sinistra e poi a destra, ma la sostanza non cambia: qualche combinazione nello stretto, ma nulla di più.
dal 78′ Hauge sv
Leao 5,5: il portoghese fatica contro una difesa che non gli concede mai la profondità. Nel primo tempo ha due occasioni per colpire, ma prima manda alto di testa e poi calcia sul fondo da buona posizione. Nella ripresa non si vede mai, e al Milan mancano terribilmente i suoi gol: appena cinque. Serve più cinismo.
All. Pioli 7: il Milan arriva a Verona in totale emergenza, ma in campo si vede una squadra fresca e motivata. L'allenatore si traveste da ‘fratello maggiore', incoraggia i suoi dal primo all'ultimo minuto e la squadra lo ripaga con una gara perfetta a livello difensivo. Senza Ibra e Hernandez sono Krunic e Dalot a strappare applausi in una rosa dove ognuno riesce a rendere al meglio. Lotta scudetto finita? Neanche per sogno.
