Con l'addio di Buffon saluta uno storico capitano oltre che il portiere per eccellenza. Ma la storia della Juventus è costellata da grandi giocatori e grandi leader, anche se solo alcuni si sono potuti fregiare della fascia da capitano bianconera
Con il suo addio, Gianluigi Buffon lascia – ovviamente – anche il posto da capitano della Juventus. Un ruolo che ha interpretato alla perfezione per sei stagioni, dopo l’addio di Alex Del Piero nel 2012. La grande sicurezza che ha saputo trasmettere tra i pali e il carisma in campo, nello spogliatoio e davanti alle telecamere hanno inciso molto nel ciclo aureo dei bianconeri degli ultimi sette anni. Buffon ha inoltre il record del maggior numero di minuti giocati in bianconero, ben 58.709 da quando si è trasferito a Torino nel 2001. È il giocatore che ha vinto più scudetti nella storia del calcio italiano, addirittura 9. L’eredità che lascia al suo successore è decisamente pesante. Sarà Chiellini a prendere la fascia dalla prossima stagione, forte dei suoi 13 anni di esperienza in bianconero. Il roccioso difensore è chiamato a seguire una tradizione di grandi capitani.
La storia ha inizio nel lontano 1922 quando Carlo Bigatto I indossa per la prima volta la fascia da capitano bianconera, che porterà poi per sette anni. Il suo nome è indissolubilmente legato alla storia della Juve per la sua esperienza: prima da giocatore, poi da allenatore e infine da dirigente. A lui seguì il terzino destro Rosetta – capitano per le sei stagioni successive – che nei suoi 14 anni in bianconero ebbe modo di vincere ben sei scudetti. Bisogna andare avanti di qualche anno per trovare un altro uomo da leggenda. Si tratta di Pietro Rava, il cui matrimonio con la Vecchia Signora non fu spezzato nemmeno dalla Seconda Guerra Mondiale. Dal 1942 al 1950 la fascia al braccio fu di suo appannaggio. Seguì un capitano non altrettanto longevo, ma senza dubbio iconico come Carlo Parola. È entrato nella storia per le sue rovesciate, divenute il simbolo delle storiche figurine Panini, ma anche per le sue vittorie. In 15 stagioni alla Juventus – di cui solo quattro da capitano – vinse “solo” due campionati, ma ebbe modo di rifarsi sulla panchina bianconera. Da tecnico, infatti, ne ha potuto festeggiare altri tre.
Dopo Parola, un’altra icona del calcio italiano: Gianpiero Boniperti. Oltre che come grande punta, si è affermato come simbolo della juventinità. Prima legando la sua intera carriera (1946-61) al bianconero, poi divenendone addirittura presidente (1971-90). Il celebre motto “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” è tuttora marchio di fabbrica della Juventus. Ed effettivamente pochi altri hanno saputo vincere più di lui da giocatori, nessuno come dirigente: è il presidente più titolato del calcio italiano. Per trovare una figura altrettanto carismatica, bisogna arrivare al 1963, anno in cui la fascia passa sul braccio di Omar Sivori. Fu il primo giocatore italiano – e della Serie A – a vincere il Pallone d’oro e – nonostante sia rimasto capitano solo per due stagioni – non si può non menzionarlo tra i grandissimi.
Nel 1976 e per i successivi otto anni, la fascia passa a Giuseppe Furino, che prima di Buffon ha a lungo detenuto il record di scudetti vinti con la stessa maglia. In bianconero, infatti, festeggiò ben otto volte la vittoria del campionato. La sua carriera si intreccia con quella di Gaetano Scirea, uno dei giocatori più amati nella storia del calcio italiano. Proprio lui ereditò la fascia, e pur indossandola per “soli” quattro anni entrò nella storia bianconera, essendo il capitano della prima storica vittoria nella Coppa dei Campioni. La sua tragica scomparsa, appena un anno dopo il ritiro, ha relegato per sempre alla leggenda la sua figura.
Gli anni 90 sono stati segnati da Antonio Conte, capitano dal 1996 al 2001 e vincitore di quasi ogni competizione in bianconero. Nella Juventus è anche esploso come allenatore tra il 2011 e il 2014, sollevando tre scudetti consecutivi. Il nuovo millennio ha visto invece brillare una nuova stella con la fascia bianconera, che ha illuminato come pochi altri il calcio italiano. Si tratta ovviamente di Alessandro Del Piero, la bandiera juventina per eccellenza. I tantissimi trofei vinti e i quasi 300 gol in 19 anni di bianconero sono di per sé sufficienti a spiegarne la grandezza. La vera tempra da capitano si è però vista quando nel 2006 ha rifiutato ogni altra offerta, per accompagnare la sua squadra in Serie B.
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