Da ottobre farà il suo debutto ufficiale in Serie A il fuorigioco semi-automatico: cos'è e come funziona
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Doveva fare il suo esordio ufficiale solamente a fine novembre nei mondiali di Qatar 2022 (qui il programma completo della competizione), ma la UEFA ha deciso di bruciare tutti ed anticipare i tempi. Il fuorigioco semi-automatico si è infatti visto ufficialmente per la prima volta nella finale di Supercoppa europea tra Real Madrid ed Eintracht Francoforte giocata mercoledì 10 agosto. La UEFA ha iniziato ad usarlo però anche in Champions League, iniziando dalla fase a gironi che ha preso il via tra il 6 ed il 7 di settembre. Adesso la Serie A è pronta ad anticipare tutte le altre leghe ed introdurlo nel massimo campionato già a partire da ottobre, e non dopo la sosta mondiali come si pensava inizialmente.
Dopo l'errore in Juventus-Salernitana (qui il motivo per il quale la gara non può essere rigiocata), la Lega ha deciso di affrettare i tempi e di investire una grossa cifra per avere un'ulteriore supporto in campo ai direttori di gara. Con questa nuova tecnologia infatti, la posizione di Candreva sarebbe stata praticamente valutata in diretta, senza portare nemmeno al consulto del VAR e velocizzando ulteriormente i tempi di gioco effettivo. Svolta importante per tutto il movimento, che potrebbe portare ad una riduzione ancora maggiore degli errori arbitrali. Ed in questo caso, a differenza del VAR, senza nemmeno spezzare il gioco per le on field review da parte dei direttori di gara.
Cos'è il SAOT, il fuorigioco semi-automatico
Il SAOT (Semi Automated Offside Technology) o, più comunemente, fuorigioco semi-automatico, è una implementazione di tipo tecnologico che permette di ridurre sensibilmente i tempi decisionali in merito al fuorigioco dubbio. In un massimo di 20 secondi la nuova tecnologia sarà in grado di stabilire se si tratta o meno di fuorigioco.
Questa nuova implementazione si baserà – come nel caso del VAR – sull'utilizzo della tecnologia in campo. Il nuovo sistema funziona infatti grazie all'utilizzo di speciali telecamere piazzate in punti strategici del terreno di gioco. Telecamere in grado di tracciare 29 punti diversi del corpo di ciascun calciatore. I test di tale tecnologia sono stati fatti già in 188 partite, ed hanno restituito risultati più che soddisfacenti.
La decisione finale, come nel caso del VAR, spetterà però ancora una volta al direttore di gara. La SAOT interverrà solamente nei casi di fuorigioco millimetrici, praticamente quasi invisibili all'occhio umano, anche in sala VAR.
Come funziona il SAOT, il fuorigioco semiautomatico
Come detto prima il SAOT funzionerà grazie all'utilizzo di 12 speciali telecamere poste tutto intorno al terreno di gioco, telecamere in grado di tracciare 29 punti diversi del corpo di ciascun calciatore in campo. Tali telecamere sono in grado di tracciare ben 50 fotogrammi al secondo, quindi vuol dire che gli addetti alla nuova tecnologia sapranno con esattezza millimetrica la posizione di ciascun calciatore per ogni secondo di gioco. Le informazioni captate dalle varie telecamere trasmetteranno in tempo reale i dati acquisiti al database del sistema, che conoscerà costantemente la posizione di ognuno dei 22 calciatori presenti in campo. In sostanza la tecnologia si baserà sul “Limb-tracking technology” che, tradotto, sarebbe “tecnologia di tracciamento degli arti”.
Ad essere tracciati non saranno però solo i protagonisti, ma anche il pallone. Anche nel caso del pallone le telecamere saranno in grado di tracciare i 50 fotogrammi al secondo, inviando la posizione della sfera addirittura 500 volte al secondo alla sala operativa. Quindi il sistema sarà in grado di conoscere la precisa posizione del pallone e dei calciatori, in modo tale da stabilire quasi all'istante (massimo 20 secondi), se si tratta o meno di una situazione di fuorigioco.
Per poter utilizzare la nuova tecnologia serve prima installare le telecamere ed il centro operativo per gli addetti in tutti gli stadi delle squadre facenti parte del massimo campionato. In Serie A l'installazione è avvenuta solo nei tre stadi delle quattro squadre che stanno giocando l'attuale edizione di Champions League (Allianz Stadium, San Siro e Diego Armando Maradona).