La Sampdoria ha ufficializzato l'arrivo in panchina di Di Francesco: ecco chi è l'ex Roma e come cambiano i blucerchiati
Chiusa la stagione al nono posto e con un bel po' di distacco dalle squadre in lotta per l'Europa, la Sampdoria ha deciso di rivoluzionare un paio di cose, a partire dall'allenatore. Risolto il contratto con Giampaolo, arrivato Eusebio Di Francesco. Il tecnico abruzzese sarà il quinto della gestione Ferrero.
Chi è Eusebio Di Francesco
La sua carriera da allenatore parte nel 2008, quando all'età di 39 anni diventa tecnico del Lanciano, squadra di Lega Pro. Finita male e dopo appena sei mesi l'esperienza con gli abruzzesi, nel gennaio del 2010 viene scelto per guidare la squadra della sua città, il Pescara. Al termine del campionato ottiene la promozione in Serie B con i delfini, dopo aver superato i play-off. La sua prima esperienza in lega cadetta è tutto sommato positiva e si chiude con il 13esimo posto, al termine di una serrata lotta per la qualificazione ai play-off per accedere al massimo campionato. Al termine della stagione risolve il contratto per firmare con il Lecce. La sua prima esperienza in Serie A non è però delle migliori e dopo aver totalizzato ben nove sconfitte in 13 presenze e aver condotto i suoi all'ultimo posto viene esonerato dai pugliesi.
Nell'estate del 2012 ritorna in Serie B, alla guida del Sassuolo. L'esperienza con i neroverdi parte subito bene e a metà campionato la sua squadra si laurea addirittura campione d'inverno, con ben 48 punti conquistati. Anche il girone di ritorno va altrettanto bene e il Sassuolo riesce a vincere il campionato cadetto e approdare in Serie A. La prima stagione di A con il Sassuolo non va tanto bene, e Di Francesco viene esonerato nel gennaio del 2014; dopo che Malesani – suo successore – porta a casa cinque sconfitte in cinque partite, l'abruzzese viene però richiamato sulla panchina e riesce a trascinare i suoi alla salvezza. La terza stagione è la migliore, il Sassuolo disputa infatti un grande campionato, affermandosi come rivelazione del torneo e conquistando addirittura il sesto posto in classifica, che vale i preliminari di Europa League, prima volta nella storia del club. La quarta stagione alla guida dei neroverdi si apre con il superamento dei preliminari e la qualificazione ai gironi di Europa League, in campionato non va però benissimo e i suoi chiudono solamente al 12esimo posto, al termine di una stagione travagliata.
Nel giugno del 2017 rescinde il suo contratto con il Sassuolo e firma con la Roma, primo grande club della sua carriera. La prima stagione alla guida del club giallorosso è da incorniciare. L'ex tecnico neroverde conduce infatti i suoi al terzo posto in campionato e addirittura in semifinale di Champions League, dopo la clamorosa rimonta contro il Barcellona nei quarti di finale. Di Francesco non riesce però a ripetersi nella seconda stagione e dopo essere stato eliminato agli ottavi di Champions dal Porto e aver perso il derby contro la Lazio, viene esonerato dalla Roma.
Il credo tattico di Di Francesco
“Il suo modo di vedere il calcio mi ha molto aiutato. Con Zeman, nonostante le grandi fatiche del ritiro, mi sono divertito soprattutto per la mentalità offensiva. Poi ho cercato di integrare ai suoi insegnamenti anche l’importanza della fase difensiva. Resta comunque l’allenatore che mi ha ispirato più di tutti“. Ed è proprio il gioco offensivo la caratteristica principale delle squadre allenate finora da Di Francesco, che ha appunto appreso questo tipo di mentalità dal suo mentore Zeman, famoso a sua volta per la fase offensiva.
Fase offensiva che in blucerchiato avrà sicuramente come punta di diamante Fabio Quagliarella, fresco vincitore della classifica capocannonieri in Serie A. Nel corso della sua carriera finora Di Francesco ha usato per gran parte solamente un modulo, il 4-3-3. Sia con il Sassuolo che con la Roma, il tecnico abruzzese ha infatti deciso di puntare su due buoni esterni e un attaccante di sfondamento bravo di testa. Nei blucerchiati c'è abbondanza di trequartisti, ecco perché potrebbe avere successo anche un 4-3-1-2. La scelta primaria resta comunque il classico 4-3-3.
Come cambia la Sampdoria con Di Francesco
Che sia 4-3-3 o 4-3-1-2, a cambiare sarà poco o niente a livello di formazione. Tra i pali sicuro del posto Audero, reduce da un campionato abbastanza importante. Bereszynski sarà il terzino destro, con Murru a sinistra, anche se sul sardo è finito il Milan di Giampaolo. Al centro (mercato permettendo) sicuro del posto Andersen, reduce da una grande stagione, al suo fianco spazio per Colley.
A centrocampo non dovrebbe cambiare molto. A dirigere le operazioni in mezzo ci sarà Ekdal. Al fianco dello svedese dovrebbero andare Linetty a sinistra e Praet a destra, in caso di permanenza a Genova, anche se il neo-arrivato Depaoli scalpita per un posto da titolare e dovrà vedersela con Jankto e Vieira. In caso di modulo con il trequartista il candidato numero uno è Ramirez, altrimenti in avanti nel tridente con Quagliarella e Gabbiadini potrebbe andare anche il giovane attaccante uruguaiano arrivato da poco Gonzalo Maroni.
Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Bereszynski, X, Colley, Murru; X, Ekdal, Linetty; X; X, Quagliarella.
Sampdoria (4-3-3): Audero; Bereszynski, X, Colley, Murru; X, Ekdal, Linetty; X, Quagliarella, Maroni.
Se invece dovessimo considerare tutti i giocatori al momento nella rosa della Sampdoria, lo schieramento non sarebbe molto diverso da quello visto nelle ultime gare della gestione Giampaolo.
Sampdoria (4-3-1-2): Audero, Bereszynski, Andersen, Colley, Murru; Praet, Ekdal, Linetty; Ramirez; Quagliarella, Gabbiadini.