Mire riscalda il derby della Mole di domani sera parlando del Torino, di Andrea Belotti e della specialità della casa: le punizioni
“Perdere? No, non ci penso proprio“. Se ce ne fosse di bisogno, ci pensa Miralem Pjanic a gettare benzina sul fuoco del derby della Mole. Juventus-Torino non è una partita qualunque e il centrocampista bosniaco lo sa: “Da piccolo seguivo Fk Sarajevo contro Zeljeznicar, per cui tifavo. La guardavo da ‘lontano' perché io abitavo in Lussemburgo – spiega nella sua intervista pubblicata sulle pagine della Stampa – Poi ho giocato Metz-Nancy e Lione-Saint Etienne. Il più sentito e infuocato resta però Roma-Lazio, è speciale. Qui a Torino il derby è molto sentito, soprattutto dai granata. Ho molti amici che tifano Toro, a loro un po' rode che noi vinciamo spesso e non aspettano altro che una nostra sconfitta. Però è una sana rivalità, ma non ci penso minimamente al fatto che domani sera possa andare male”. Proprio sul suo periodo a Roma, Mire afferma: “Li c'è la priorità del bel gioco, mentre qui alla Juve ti insegnano la cultura del vincere 1-0, del soffrire. L'importante è non prendere gol, tanto uno lo facciamo“.
Poi Pjanic parla dei suoi avversari, a cominciare dall'amico Ljajic: “Ad Adem voglio un gran bene, ci vediamo spesso. Lui è un gran talento e potrebbe esplodere definitivamente se riuscisse ad essere più continuo come sta facendo in quest'inizio di campionato. Belotti? È un ottimo calciatore ma se penso che 100 milioni è stato pagato Cristiano Ronaldo, che di gol ne fa 2/3 a partita e che è il più forte insieme a Messi, per me il prezzo è spropositato. Ma è stato il mercato di quest'anno a far decollare i costi. I valori in questo derby saranno più o meno vicini, l’unico vantaggio è che giochiamo in casa. Poi dovremo essere presenti nel gioco e nei duelli, con intensità e volontà. Mi basta vincere, senza prendere gol: uno, due a zero, sarebbe perfetto“.
Miralem Pjanic è soprattutto un grande specialista di punizioni: “Per tirare bene devi avere tecnica, e un po’ di furbizia, perché devi giocare con il portiere. Loro ormai ci studiano e sono preparati. E allora devi saper cambiare: sotto la barriera, sopra, sul lato del portiere – ha detto, aggiungendo – La sfida con Dybala? Ognuno calcia le punizioni dal proprio lato, anche se il problema è che non sai mai quante ne capitano da una parte e dall’altra, in un campionato. Con la Fiorentina ce n’era una bellissima, ma non ero in campo: se ci fossi stato io, l’avrei tirata. È la regola. In allenamento ci sfidiamo e vinco spesso”. Sulla panchina granata siede uno che è stato un maestro delle punizioni: “Ammiro Mihajlovic e il suo modo di calciarle, fantastiche: con quell’interno piede a giro, e con grande forza. Uno specialista, da ammirare e imitare”. Per quanto riguarda lo scudetto le pretendenti sono le solite note: “Oltre a noi, Roma, Milan, Inter e Napoli, soprattutto, hanno tantissima qualità. Potremo fare la differenza con la nostra regolarità, solidità e volontà: se molli un po’, le altre si avvicinano”. Chi sembra aver mollato in questo periodo è Higuain. Ma Pjanic minimizza il caso: “E' un giocatore straordinario e io lo sosterrò, sempre: se tutti ti stanno dietro, significa che sei importante. E poi questi periodi capitano a tutti gli attaccanti, ma noi lo aiuteremo, e lui si sbloccherà”.
? Pillola di Fanta
Il record del numero di punizioni segnate in Serie A è ancora detenuto da Sinisa Mihajlovic con 28 centri, ed è stato soltanto eguagliato da Andrea Pirlo. Miralem Pjanic è riuscito a realizzare 13 punizioni dirette in 7 anni di Serie A e sta tenendo una media degna dei primi della classe. La sua ultima pennellata a Genova, nella sconfitta per 3-1 contro il Grifone. PIANISTA