I biancocelesti dominano e vincono il derby: giallorossi umiliati 3-0. In gol anche Cataldi, espulso Kolarov
Vince alla grande la Lazio, che batte 3-0 la Roma nel derby della Capitale valido per la 26^ giornata di Serie A. Gioia per Inzaghi e per i tifosi biancocelesti, che si portano così a -3 dai rivali con una partita in meno: ancora apertissima la lotta per entrare in Champions League. Decisivi i gol di Caicedo nel primo tempo, e di Immobile e Cataldi nel finale. Ritmo e pressing alto sono stati la carta vincente dei laziali; troppo timida e compassata invece la squadra di Di Francesco. Ecco i numeri più interessanti e le statistiche del match raccolte da Panini Digital.
60/40 – IVS
L’Indice del Valore delle Squadre, ovvero quel dato che risponde alla pericolosità delle due formazioni, è piuttosto chiaro: la Lazio ha creato molte più occasioni da gol rispetto alla Roma. Gli attaccanti biancocelesti ci hanno provato sicuramente di più, da Caicedo a Correa. Un pericolo costante in particolare l'argentino, che ogni volta che era in possesso del pallone ha puntato il rispettivo avversario. Troppo spenti invece i giallorossi, che si sono fatti vedere dalle parti di Strakosha soltanto con un paio di tiri da fuori: Dzeko nel primo tempo e Florenzi nel secondo.
69,8/85,6 – Azioni manovrate da dietro
La Lazio ha vinto dominando la Roma nelle occasioni, non esattamente nel gioco. Semplicemente, è stata più cattiva nelle occasioni importanti. I biancocelesti sono stati concreti dall'inizio alla fine, sia nel possesso palla che sotto porta. La squadra di Inzaghi ha volutamente abbandonato la gestione del pallone e spesse volte ha saltato il centrocampo con palloni lunghi a cercare subito le punte, abili poi nell'uno contro uno. “Solo” il 69,8% delle azioni della Lazio sono infatti partite dalle retrovie. Errore invece commesso dalla Roma, che ha tentato di costruire con i difensori centrali – non esattamente coi piedi di Bonucci – la bellezza dell'85,6% delle azioni. Giallorossi che si sono soffermati troppo sul possesso palla arretrato: troppo timida e passiva la squadra di Di Francesco, che non ha quasi mai azzardato la giocata in verticale.
10 – Correa
Scelto da Inzaghi come partner di Caicedo, non ha deluso nemmeno stavolta. Al primo derby di Roma da titolare, Correa regala sprazzi di alta classe. La sua qualità e velocità palla al piede mette costantemente in apprensione la difesa della Roma. Ben 10 sono le palle giocate in zona area dal numero 11 biancoceleste. Il ragazzo ha conquistato un paio di falli dal limite, ma soprattutto è stato decisivo nei primi due gol: prima regala un assist al bacio dai 16 metri a Caicedo, poi costringe Fazio a stenderlo davanti ad Olsen conquistando così il calcio di rigore – realizzato da Immobile – che ha chiuso il match.
1/1 – Caicedo
Mandato in campo al posto di Immobile afflitto da noie muscolari, Caicedo si è dimostrato ancora una volta una prima punta più che affidabile. Non soffre la pressione del derby, e alla prima palla utile scrive il suo nome sul taccuino dell'arbitro. Caicedo è un cecchino: calcia una sola volta in porta in tutta la sua partita e non sbaglia. Perfetto ovviamente il servizio di Correa, ma lui poi mette a sedere molto bene Olsen e deposita in rete con il suo sinistro. Estremamente concreto il numero 20: un tiro, un gol.
0 – El Shaarawy
Stecca completamente la partita Stephan El Shaarawy, che non riesce mai a creare qualcosa di pericoloso. L'esterno sinistro non è quasi mai riuscito ad andare al tiro, ed ha perso ogni uno contro uno dalla sua parte con Bastos. Le cose non sono migliorate quando si è spostato sulla destra. Addirittura 0 i dribbling utili del “Faraone”, con solo 1 tentato. Il numero 92 giallorosso non ha quindi mai saltato l'uomo, senza riuscire così a creare superiorità numerica sull'esterno. Senza smarcare il proprio avversario, in un calcio così fisico e tattico si fa fatica.
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