L'ex capitano del Milan commenta la stagione dei rossoneri, la situazione di Donnarumma e i problemi in Federazione
Paolo Maldini, ex bandiera del Milan, ha rilasciato in esclusiva a Tuttosport importanti dichiarazioni sulla stagione dei rossoneri, sulla situazione di Donnarumma e non solo. Queste le sue parole sul percorso dei rossoneri in quest'annata: “È stata una stagione difficile. C'è stato il cambio di proprietà ed una campagna acquisti importante che ha rivoluzionato la squadra, per questi motivi i risultati non sono stati quelli sperati. Manca quella mentalità vincente che ora ha la Juventus, grazie al fatto che non ha mai cambiato struttura in questi anni. Non vedo molte analogie con il primo anno di Berlusconi: in quel caso la base dei giocatori c'era, quest'anno la si è dovuta costruire”.
Su Gattuso: “È stata una delle note liete di quest'anno. Si sapevano le sue qualità come leader, le esperienze da allenatori in campionati di basso livello credo lo abbiano formato sotto altri aspetti. In particolare le sue esperienze a Pisa e Creta penso siano stati importanti”.
Su Donnarumma: “La fase della comunicazione è molto importante e ci sono stati errori da una parte e dall'altra. Mi dispiace che un ragazzo così giovane e forte non abbia buoni rapporti con parte della tifoseria. I suoi errori? Penso stia pagando un anno pieno di polemiche fuori luogo come, per esempio, le frasi di Letta. Credo che quando non si conosce a fondo una situazione non si possa capire come stanno realmente le cose”.
Su Buffon: “Il ruolo del portiere dipende meno dall'età. Certo, poi Gigi sa bene che appena fai un errore si dà la responsabilità alla carta d'identità, quando magari sbagliavi di più a 25 anni. Ci accomunano l'amore per questo sport e la difficoltà nello smettere di giocare. Io sono andato via al momento giusto: Ancelotti si trasferiva ed era in atto un ricambio generazionale”.
Sulla Nazionale: “Mancini mi sembra un'ottima scelta, ha la personalità giusta per fare il ct. Mi preoccupa invece ciò che succede in Federcalcio e in Lega. Pensavo che dopo l'eliminazione dal Mondiale sarebbe cambiato qualcosa, invece la situazione è preoccupante. Abete presidente non è la svolta che ci aspettava. In generale mi sembra manchi un progetto, per questo non sono interessato a lavorare in Federazione. Costacurta ha accettato perché dovrà stare sei mesi”.