Sono giorni di caos per la Juventus, che a seguito della penalizzazione di 10 punti inflitta dalla Corte d'Appello – in merito al caso plusvalenze – ha perso la possibilità di qualificarsi alla prossima edizione della Champions League. Nella giornata di oggi, martedì 30 maggio, è inoltre previsto il processo per quanto riguarda la manovra stipendi (qui gli aggiornamenti sulla sentenza in tempo reale), con la Juventus che ha raggiunto l'intesa con la Procura federale per il patteggiamento.
Tornando al caso plusvalenze, la Corte d'Appello federale ha da poco pubblicato le motivazioni alle base della sentenza inflitta lo scorso 22 maggio. Il documento integrale di circa 20 pagine è consultabile a questo link.
Juventus, le motivazioni della sentenza plusvalenze
Ecco le motivazioni che hanno portato alla penalizzazione di 10 punti in classifica per la Juventus in merito al caso plusvalenze: “Al fine di definire il quantum della sanzione da irrogare alla F.C. Juventus spa, occorre far riferimento, in un’ottica comparativa, al contributo causale di ciascuno, in ragione del ruolo rivestito nella vicenda in esame, ed alle sanzioni irrogate ai quattro Consiglieri operativi, tra cui il Presidente della società sportiva, Andrea Agnelli. Ne consegue che un criterio di imputazione delle relative responsabilità personali si riflette sul quantum della sanzione da irrogare al sodalizio sportivo, nei seguenti termini: 1) Fabio Paratici, 30 mesi di inibizione: pesano 4 punti di penalizzazione; 2) Andrea Agnelli, 24 mesi di inibizione: pesano 3 punti di penalizzazione, atteso il ruolo rivestito di Presidente del CdA e legale rappresentante della società; 3) Maurizio Arrivabene, 24 mesi di inibizione: pesano 2 punti di penalizzazione; 4) Federico Cherubini 16 mesi di inibizione: pesa 1 punto di penalizzazione. Conclusivamente la sanzione della penalizzazione di 10 (dieci) punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un’ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati”.