Il centrocampista del Pescara Sulley Muntari, ha parlato in vista della partita contro la sua ex squadra…il Milan
Sulley Muntari, centrocampista del Pescara, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Muntari ha parlato del Pescara, di Galliani, del famoso gol contro la Juventus, di Muntari e del suo futuro.
Sul Pescara: “Salvezza? La vedo fattibile. La salvezza è ancora alla portata e io ho fiducia. Il fatto è che siamo troppo bravi per essere in questa posizione. Con la nostra qualità potremmo stare fra le prime dieci. Oddo è stato bravo, è uno che non urla mai e si fa capire bene. Diventerà un grande allenatore. Zeman invece è come un padre, basta seguire quello che dice e ti viene tutto facile. Senza nulla togliere a Oddo, se ci fosse stato lui dall’inizio non saremmo dove siamo.”
Su Galliani: “Non smetterò mai di ringraziarlo: poteva cancellarmi il contratto e invece mi ha aspettato e curato come un figlio. Il pallone senza di lui è come il pallone senza Totti e Buffon. Faccio fatica nel pensare a un Milan in mani straniere. Magari faranno come all’Inter, dove qualcuno dei “vecchi” in qualche modo è rimasto. Spero che in Europa ci vadano tutte e due. Se devo scegliere… l’Inter mi piace, ma tifo Milan. Comunque non è vero che mi sono lasciato male con i nerazzurri. Lì ho vissuto il momento più alto della carriera, con la conquista della Champions.”
Sul gol contro la Juventus: “Gol fantasma alla Juve? Anche se lo avessero convalidato probabilmente non sarebbe bastato per lo scudetto. La verità è che loro con Conte si sentivano dei leoni. Poi però rifletto: noi avevamo Ibra, Robinho, Seedorf, Nesta, Thiago. Con questa gente puoi giocare anche al 50% e vinci lo stesso, quindi non sono ancora riuscito a darmi una spiegazione. Quello scudetto perso e il fatto di non aver chiuso la carriera al Milan sono i miei rimpianti più grossi.”
Su…Muntari: “Ho una massima: le cose non succedono per caso. E’ Dio a volerle, sebbene l’uomo in qualche modo possa essere in parte artefice del proprio destino. Normale, sincero e pulito. Sì, normale: non cerco i flash né i like sui social. Faccio la mia vita. Ciò che mi fa stare bene non è andare in tv. Guarda il mio polso: ho un orologio da 50 euro. Giallo a Balotelli? Un modo per scherzare, per creare un rapporto di simpatia, l’arbitro l’ha capito ed è stato al gioco. Ricevono troppi insulti. Sono esseri umani come noi e noi possiamo aiutarli. Avrebbe dovuto essere così anche dopo l’ultimo Juve–Milan.”
Sul suo futuro: “Non bevo e non fumo, quindi gioco ancora 6–7 anni e poi mi tolgo del tutto dal calcio. Non mi immagino né allenatore né dirigente. Ho un paio di concessionarie auto, ma sapete come mi vedo? Meccanico, di quelli con le mani sporche di grasso, a smanettare sotto le macchine. Ora però pensiamo a salvarci. Poi mi scadrà il contratto e sarà difficile che resti a Pescara. La mia famiglia è a Milano, mio figlio ha 18 mesi e io voglio vederlo tutti i giorni.”
La pillola di Fanta
Tornato a gennaio nel “bel paese” Muntari ha giocato finora quattro partite e ha segnato un gol. Dopo un avvio un po' sottotono si sta riprendendo e nel finale potrebbe essere una valida alternativa low cost per le fantasquadre. ESPERIENTE