Il centrocampista vorrebbe riabbracciare il campionato italiano a parametro zero dopo aver girato l'Europa. L'intervista tra ricordi e futuro
Ha giocato prima in Inghilterra, poi in Portogallo e nell'ultima stagione in Spagna, ma tra le varie esperienze Alberto Aquilani è sempre tornato per una parentesi in Serie A, campionato che sente più suo e al per il quale anche stavolta sente un'attrazione irrefrenabile. Dopo aver giocato tra le fila degli iberici del Las Palmas, infatti, il centrocampista si dice pronto per un ennesimo ritorno e lancia tramite un'intervista alla Gazzetta dello Sport un appello alle società nostrane, prima su tutte il Sassuolo, che lo intriga particolarmente. Poi commenta il mercato appena concluso e ricorda alcuni momenti del proprio passato.
Le parole di Aquilani
Sull'esperienza al Las Palmas: “Non è andata bene: abbiamo cambiato 4 allenatori in 5 mesi e oltre 40 giocatori, Avevo un altro anno di contratto ma non me la sentivo di scendere in Segunda e mi sono liberato per provare qualcosa di nuovo. Sono comunque rimasto colpito dalla Liga“.
Su CR7: “Complimenti alla Juve: un colpo incredibile dal punto di vista tecnico e commerciale. Se prima era imbattibile, figuriamoci ora. Con CR7 è attrezzata per vincere la Champions“.
Sull'anti-Juve: “Se la giocano Roma e Napoli. Vedo però la Roma un gradino sopra. Di Francesco è un martello anche se il loro mercato ha l'incognita Pastore: grande talento, ma come mezzala può faticare. Il Napoli potrebbe aver bisogno di tempo: con Sarri era una macchina perfetta, Ancelotti è un grandissimo ma è al primo anno. Poi non sottovaluterei l'Inter che ha fatto acquisti importanti. Con Spalletti e la sua esuberanza può fare il salto di qualità“.
Sul Milan: “Sicuramente qualcosa cambierà, hanno preso Higuain, un grandissimo. Ma secondo me restano un gradino sotto“.
Su Bonucci alla Juve: “Sono rimasto stupito. La decisione di Leo è stata coraggiosa. Probabilmente la Juve ha ritenuto Caldara non pronto“.
Sul suo mancato riscatto del Milan nel 2012: “Dovevo fare 25 presenze per far scattare l'obbligo di riscatto dal Liverpool. A dicembre ero già a 18 e mancavano 6 mesi. A gennaio però mi sono infortunato, sono sato fermo 3 mesi e quando sono rientrato Galliani mi disse che preferiva non scattasse l'obbligo. Voleva farmi tornare in Inghilterra e trattarmi in seguito. Così il Liverpool si è sentito preso in giro dal Milan e ha preferito trattare con altre squadre“.
Sul suo futuro: “Ho fatto la preparazione col Las Palmas, poi ho rescisso e mi sto allenando a Roma col mio preparatore. Mi sento pronto per una nuova esperienza, ho giocato 23 partite nella Liga, un ottimo campionato. Ho 34 anni e posso giocare ancora a buoni livelli. Però aspetto il progetto giusto. Alcune proposte sono arrivate ma non le ritengo adatte. In Italia ci sono stati solo approcci. Dall'estero invece sono arrivate le più concrete, ma per ora non le ho prese in considerazione perché la mia priorità è la A. Ho ancora qualcosa da dare qui. Mi stimola il Sassuolo di De Zerbi: è un allenatore forte e mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui“.
Sul un eventuale ritorno alla Roma: “È come se mi chiedessero se voglio giocare il Mondiale. Ma come faccio? Sarei dovuto tornare 4 anni fa. Sono contento di quello che ho fatto per la Roma, tornare sarebbe un sogno, ma sono il primo a dire che non è possibile. Mi piacerebbe un giorno allenarla“.
Pillola di fanta
Lo scorso anno ha disputato 23 partite con il Las Palmas senza centrare alcun bonus, gol o assist che fosse. Stessa cosa nella stagione precedente trascorsa proprio a Sassuolo. Il picco in Serie A lo ha avuto nel 2012-13 alla Fiorentina, quando trovò 7 reti e 6 assist, ma si parla di ben sei anni fa. Dovesse tornare, alletterebbe poco al fantacalcio. CALANTE