Come cambia l'Udinese con l'arrivo di Prandelli: più qualità e meno quantità per i bianconeri, che potrebbero però essere costretti a rinunciare al miglior giocatore dell'ultimo campionato
Clamoroso ribaltone in casa . La nuova guida tecnica dei bianconeri dovrebbe firmare il contratto nei prossimi giorni, ma ormai sembra tutto fatto per l'accordo tra le due parti. Prandelli dovrebbe così tornare in Italia dopo l'esperienza con la Nazionale chiusasi con la fallimentare spedizione ai Mondiali in Brasile del 2014.
L'ex tecnico della Fiorentina rappresenta un grande colpo per la società friulana. Il profilo dell'ex ct è infatti di alto livello, anche da un punto di vista “economico”. Il club di Pozzo ha sempre avuto un occhio di riguardo per limitare al massimo i costi per i componenti dell'organico (non a caso i giocatori bianconeri sono tra quelli meno remunerati del nostro campionato). Ingaggiare Prandelli potrebbe perciò rappresentare un ottimo segnale per i bianconeri: dopo anni parecchio difficili, la giornata di oggi potrebbe essere il primo tassello verso un nuovo progetto tecnico.
La costante del tecnico 60enne è la ricerca della qualità, più della quantità. Molto spesso le squadre schierate si caratterizzano per la ricerca del bel gioco: una su tutte la Fiorentina, guidata dal 2005 al 2010. Questa potrebbe dunque essere la sostanziale differenza rispetto al passato, soprattutto il passato dei Delneri e Colantuono: con Prandelli si potrebbe rivedere l'Udinese di Oddo, ovviamente con una maggiore dose di esperienza nella guida tecnica che potrebbe aiutare nel superamento dei momenti difficili.
Passando a tematiche più “tattiche” il modulo preferito da Prandelli è il 4-3-1-2. La costante è quindi la difesa a quattro, utilizzata anche quest'anno dai friulani. Un possibile cambio riguarda il portiere: difficile che il nuovo ciclo riparta da Bizzarri, 41 primavere nel 2018. Per questo è probabile il rilancio di Scuffet o il ritorno alla casa madre di Meret, quest'anno in prestito alla Spal. Il centrocampo potrebbe essere schierato, come in Nazionale, a rombo. Il vertice basso potrebbe quindi essere Balic, mentre le mezzali Fofana e Jankto. Con questo schema ci sarebbe l'avanzamento al ruolo di trequartista per Antonin Barak.
La questione principale riguarda però l'attacco. Prandelli da sempre predilige attaccanti forti, “vere” prime punte: nel Parma era Gilardino, nella Fiorentina Toni, nell'Italia Balotelli. L'Udinese un attaccante di questo tipo lo avrà il prossimo anno: il giovane brasiliano, classe 1997, Felipe Vizeu. Al fianco dell'ex Flamengo dovrebbe giostrare un altro sudamericano, Rodrigo De Paul. Resta quindi fuori il miglior giocatore dei friulani in questa stagione: Kevin Lasagna. L'ex Carpi è un attaccante rapido e di movimento, non certo il Toni della situazione. Ecco perché potrebbe essere proprio lui il sacrificato nel mercato estivo. Non va comunque dimenticato che Prandelli è allenatore capace di adattarsi ai giocatori in rosa e potrebbe quindi ritagliare uno spazio per il classe 1992, l'imprescindibile nello scorso campionato. Ecco dunque la possibile formazione dell'Udinese 2018/19:
Udinese (4-3-1-2): Scuffet; Widmer, Danilo, Samir, Adnan; Balic, Jantko, Fofana; Barak; De Paul, Felipe Vizeu. All. Prandelli