Dal tetto del mondo con il Milan alla scalata del Monza dalle serie minori, Berlusconi e Galliani sfidano un passato glorioso alla ricerca di un futuro vincente
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Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Lo cantava Antonello Venditti ma in realtà è una situazione che spesso e volentieri si rispecchia anche nella vita di tutti i giorni. In alcuni casi però, se al posto di due innamorati si sostituiscono i protagonisti della frase con una squadra ed una coppia di persone, si ottiene un effetto più magico. Se poi quella coppia di persone sono Silvio Berlusconi ed Adriano Galliani e quella squadra è il Milan, ecco che finiscono le parole per descriverne il rapporto, destinato a durare in eterno.
Dalla separazione ufficiale avvenuta nel 2017 sono ormai passati cinque anni, ma i ricordi del Milan di Berlusconi e Galliani sono ancora vividamente impressi nella mente di tutti, specialmente dei diretti interessati. Il motivo è molto semplice, non lo hanno fatto per soldi, ma per la gloria. Ed è proprio quella che hanno ottenuto. Quando vinci 29 trofei in 31 anni di presidenza non è un caso, non può mai esserlo. E soprattutto non è merito (solo) dei soldi. La testimonianza arriva da due casi molto contemporanei, quelli del Manchester City e del Paris Saint-Germain, dove i soldi sono tanti ma le vittorie non troppe e non troppo importanti. In quel Milan c'era la voglia e la determinazione da parte di tutti di raggiungere un determinato tipo di risultati, poi ampiamente raggiunti e – volendo – anche superati.
Anche le storie più belle però, specialmente in ambito calcistico, prima o poi volgono al termine. Ed è successo inevitabilmente anche a quella tra il Milan, Berlusconi e Galliani. Ma, come si suol dire, chiusa una porta si apre un portone. Se la storia bella e vincente con il Milan era ormai giunta naturalmente ai titoli di coda, la voglia di calcio non lo era per niente. Così, un anno dopo la tanto sudata cessione della squadra rossonera, il duo ha deciso di tornare alla ribalta. Ma, come nel caso del Milan, non per soldi.
Berlusconi e Galliani si sono infatti sempre fatti guidare dal cuore e dai sentimenti. Ed è per questo che la scelta è stata quella di investire sul Monza, all'epoca in Serie C, città che ha dato i natali proprio ad Adriano Galliani. Quindi la doppia promozione e l'approdo in Serie A. Adesso, a distanza di dieci giornate dall'inizio della prima storica annata nel massimo campionato italiano, il Monza si appresta a sfidare il Milan. Si tratterà della prima sfida di sempre da avversari per Berlusconi e Galliani, che torneranno da “nemici” a San Siro. Anche se nemici non lo saranno mai. Dal tetto del mondo con il Milan alla scalata del Monza dalle serie minori, Berlusconi e Galliani sfidano un passato glorioso alla ricerca di un futuro vincente.
Berlusconi e Galliani: la storia con il Milan
Per riassumere la storia di Berlusconi e Galliani con il Milan servirebbe un libro intero, o forse anche una enciclopedia. Proverò quindi a raccontarvi i 31 anni della presidenza Berlusconi in poche righe, per lasciare spazio anche a quello che rappresenta il loro presente. Una storia d'amore iniziata nel 1986, quando ancora in Italia c'era la lira e la Serie A era il campionato più importante non solo d'Europa, ma del mondo intero.
Un avvento da subito decisivo e vincente quello di Berlusconi alla presidenza. Il primo trofeo del suo Milan arrivò infatti poco dopo l'acquisizione, nella stagione 1987/88, quando i rossoneri si laurearono campioni d'Italia. Ma quello rappresentava solo uno dei passi che avrebbero iscritto la squadra lombarda nell'olimpo delle squadre più vincenti della storia. L'altro indizio che si stavano per scrivere pagine importanti di storia arrivò appena tre anni dopo, con la vittoria della prima Champions League (che in quegli anni si chiamava ancora Coppa dei Campioni). Ed è proprio campioni una delle parole usate per descrivere il suo Milan, il Milan dei campioni.
Milan dei campioni o Milan degli olandesi. Fu infatti proprio un trio di talenti orange che guidò la squadra sul tetto d'Europa e del mondo. Tre giocatori qualsiasi: Frank Rijkaard, Ruud Gullit e Marco Van Basten. Trio formatosi proprio per volontà di Berlusconi e Galliani, che per la loro squadra volevano i calciatori più forti del mondo. Gli ultimi due arrivarono già nell'estate del 1987, ci mise un anno in più Rijkaard. Il resto è storia. Una storia raccontata centinaia, se non migliaia di volte. Una storia soprattutto vincente, che ha reso Berlusconi – per un periodo – anche il presidente più vincente nella storia del calcio.
Berlusconi e Galliani: il cammino con il Monza
La storia l'ormai iconico duo non si è però limitato a scriverla solo alla guida del Milan, che era già prima del loro arrivo una delle squadre più importanti del campionato italiano e non solo. Ma sta continuando a scriverla anche con il Monza. Come già accennato prima, si tratta infatti del primo campionato di Serie A nella storia della società lombarda, che prima dell'avvento di Berlusconi e Galliani la Serie A l'aveva solo sfiorata.
Per Galliani si tratta inoltre di una rivincita. Oltre ad essere nato e cresciuto a Monza, ed esserne stato un grande tifoso, aveva quasi ottenuto l'impresa in dirigenza insieme a Braida. Sfiorando però solamente la promozione nel massimo campionato. Promozione ottenuta quasi 40 anni dopo, da protagonista.
Come era successo all'epoca del Milan, anche con il Monza i due non hanno badato quasi a spese alla prima sessione di calciomercato in Serie A. Nonostante una squadra sulla carta in grado di ambire alle posizioni di metà classifica, piuttosto che a quelle di lotta per la salvezza, il campionato dei brianzoli non è però iniziato per niente bene. Da quando la squadra è stata affidata all'ex calciatore Raffaele Palladino le cose sembrano invece essere decisamente cambiate. Dopo l'inaspettata vittoria contro la Juventus, la prima della storia in Serie A, sono arrivate quelle contro Sampdoria e Spezia a migliorare un po' la situazione classifica. Ora tocca al Milan, per una vittoria che varrebbe doppio, se non triplo.