Oggi, 10 agosto, festeggia il compleanno Javier Zanetti, l’eroe del 2010, da sempre nel cuore dei tifosi nerazzurri
“Oggi è San Lorenzo, la notte in cui cadono le stelle. I nostri auguri ad una stella che non è mai caduta”. Così, con un messaggio su Twitter, la società nerazzurra ha voluto omaggiare Javier Zanetti, “il capitano” per eccellenza, simbolo indiscusso del mondo nerazzurro.
Nato il 10 agosto del 1973, Javier Zanetti approda in nerazzurro nel 1995: nessuno avrebbe scommesso su un giovane ragazzo argentino giunto al ritiro con la zazzera perfettamente fonata e un sacchetto di plastica in cui custodiva gelosamente le sue scarpe da calcio; nessuno avrebbe minimamente immaginato che da quel momento in poi sarebbe nata una delle storie d’amore più belle del calcio a tinte nerazzurre.
Forte, generoso, fiero: sono queste le caratteristiche che in campo e non hanno sempre distinto Zanetti, prima come uomo poi come calciatore. Il suo modus operandi è entrato per sempre nel cuore dei tifosi dell’Inter, orfani tutt’oggi del capitano che li ha portati sul tetto d’Europa prima, del mondo poi, nel lontano 2010.
Per raggiungere determinati obiettivi, come quelli raggiunti dall’attuale vicepresidente nerazzurro con la maglia dell’Inter, si deve guardare il bicchiere sempre mezzo pieno e Zanetti è la dimostrazione vivente di come bisogna affrontare ogni ostacolo, ogni partita come se si trattasse sempre di una finale.
Lo scudetto perso nel 2012, l’eliminazione dell’anno successivo dalla Champions in seguito a due pareggi con il Milan, la rottura del tendine d’Achille del 2013 avrebbero distrutto chiunque ma non Javier Zanetti.
Sorprendente la reazione avuta in seguito all’infortunio: a 39 anni suonati, “el tractor” è riuscito ad andare avanti, bisognoso come lui stesso ha affermato soltanto di un “cambio gomme”. Tutti cadono, pochi hanno la forza di rialzarsi: Zanetti è uno di questi.
Per essere capitano, si sa, è necessario avere tanto carisma e essere uomo, soprattutto nei momenti bui che possono oscurare la carriera di un giocatore. Javier Zanetti ha dimostrato di essere tutto ciò anche fuori dal rettangolo di gioco: nel 2001 ha creato la “Fundacion Pupi”, Onlus che si dedica interamente alla protezione integrale dei diritti dei bambini e degli adolescenti.
Zanetti, tutt’oggi, è un simbolo della società nerazzurra: con la maglia numero 4, ha raggiunto le 858 presenze all’ombra del Duomo e le 1114 partite ufficiali diventando così il quarto giocatore per partite disputate nel campionato italiano e il quinto calciatore con almeno 1000 presenze in carriera.
Un uomo che non solo ha segnato la storia dell’Inter ma che è entrato, con l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto, nell’Olimpo delle bandiere del calcio italiano, al fianco dei vari Maldini, Totti, Del Piero, Buffon.
Abbandonato il calcio giocato, la sua passione e la sua fedeltà sono oggi al servizio della società interista, impreziosita dalla presenza di un uomo che, sulle orme di Giacinto Facchetti, ha riscritto la storia del mondo nerazzurro.
Auguri Javier Zanetti, che la tua stella possa continuare a splendere nel firmamento nerazzurro e che possa indicare alla squadra la via per la conquista di numerosi altri trofei.