Nonostante la promozione in Serie A conquistata battendo in finale playoff il Cittadella, Aglietti potrebbe non restare sulla panchina del Verona: due i profili alternativi individuati dal patron Setti
Dopo la festa per la promozione in Serie A, è tempo di pensare al futuro. Il Verona è l'ultima squadra ad aver conquistato la massima serie, battendo in rimonta il Cittadella nella doppia finale playoff. Il primo tassello da sistemare nella formazione scaligera è quello dell'allenatore, con Alfredo Aglietti che al momento non è certo di restare sulla panchina gialloblù.
La situazione: la piazza vuole Aglietti, Setti valuta delle alternative
Il tecnico nato a San Giovanni Valdarno gode dell'appoggio dei tifosi del Verona, avendo portato la squadra in massima serie partendo da una situazione molto difficile. Arrivato a due giornate dalla fine per sostituire l'esonerato Fabio Grosso, Aglietti guadagna l'accesso ai playoff solo all'ultimo turno battendo 2-1 il Foggia. Negli spareggi promozione supera Perugia, Pescara e Cittadella, vincendo per 3-0 la finale di ritorno dopo la vittoria dei padovani all'andata per 2-0. Un'impresa straordinaria, che però al momento non basta per la sue conferma. Il presidente del Verona Maurizio Setti, infatti, da tempo valuta due tecnici. Il profilo che piace maggiormente è quello di Ivan Juric, reduce da un'esperienza infelice al Genoa ma capace di dare alle sue squadre un'idea di gioco propositiva e divertente. L'altro nome nel mirino del Verona è quello di Filippo Inzaghi, che però sembra convincere meno la proprietà scaligera. I prossimi giorni saranno decisivi per la nuova guida tecnica gialloblù: in caso di mancata conferma, non mancano le richieste per Aglietti. La più concreta in questo momento arriva dalla Juventus, che potrebbe affidargli la panchina dell'Under 23.
Tutte le news di calciomercato
Pillola di fanta
Dal suo arrivo a Verona Alfredo Aglietti ha disputato sette partite tra regular season e playoff, con quattro vittorie, un pareggio e due sconfitte. Per centrare la promozione in Serie A non ha attuato alcuna rivoluzione dal punto di vista tattico, proseguendo con il 4-3-3 di Grosso e mettendo gli uomini giusti al posto giusto. Il suo lavoro è stato più che altro dal punto di vista psicologico, dando nuovo vigore ad una squadra che sembrava incapace di risollevarsi dalla sua crisi. MOTIVATORE