Esce allo scoperto il ragazzo con lo zaino, accusato di aver scatenato il panico e gli incidenti a Torino, piazza San Carlo, durante la proiezione di Juventus-Real Madrid
Lo hanno accusato di aver generato il panico. Gli hanno addossato la responsabilità degli incidenti di piazza San Carlo. Circa 1500 feriti e un fuggi fuggi generale che ha scatenato il delirio a Torino, durante la proiezione della finale di Champions League, Juventus-Real Madrid. Ma ora Davide, 23 anni, esce allo scoperto e racconta la sua verità. “Kamikaze con lo zaino? Macché. Io cercavo di tranquillizzare la folla“.
“Mi hanno detto di tutto e accusato di tutto il caos – confida il giovane a La Stampa – Io invece ho alzato le braccia per cercare di calmare le persone e far loro capire che non c'era pericolo. Sono stato fatto capro espiatorio: è stato terribile. Mi hanno dipinto come un mostro, un sobillatore. I media hanno persino scritto che avevo confessato la bravata. Assurdo!”.
Il ragazzo è stato interrogato dagli uomini della Digos e ha fornito la sua versione sui fatti di piazza San Carlo. “Sul 3-1 in piazza c'era grande delusione. A un certo punto si è sentito un brutto odore, simile a quelle fialette che si usano per fare gli scherzi, oppure uno spray al peperoncino. So solo che si è creato il vuoto intorno a me. Ho soccorso alcune persone che stavano male. Anche la mia ragazza è rimasta nauseata e stordita da quell'odore”.
Finito nell'occhio del ciclone per il caos di piazza San Carlo, il “ragazzo con lo zaino” ha dovuto chiudere i suoi profili social. “Ci hanno augurato cose terribili. C'erano commenti orrendi, come se fossimo criminali. Mi dispiace per le persone ferite, ma non è stata colpa mia”. Davide, per tutelarsi, si è rivolto a un avvocato: “Bisogna trovare i veri responsabili”.