La Lega di Serie A ha deciso: approvato il protocollo, in presenza di almeno dieci positivi al coronavirus c'è il rinvio
Giovedì 1 ottobre si è riunito il Consiglio della Lega Calcio in seduta straordinaria dopo il rinvio del giorno precedente, per sulla situazione che si è venuta a creare al Genoa. Alla fine non è stato solo deciso di rinviare la prossima partita tra Genoa e Torino, ma è stata anche approvata la nuova regola che verrà applicata già a partire da questa occasione.
La situazione del Genoa
Tutto ha inizio il giorno prima della partita Napoli-Genoa – cioè sabato 26 settembre – quando si riscontrano i primi due casi di positività al Covid-19 da parte di due giocatori genoani: Perin e Schone. La partita viene giocata con la vittoria clamorosa dei partenopei per 6-0, col calo improvviso degli ospiti nel secondo tempo e cinque gol subiti nella seconda frazione di gioco.
Lunedì – il giorno dopo la partita – scoppia la bomba: 14 tesserati del Genoa sono risultati positivi al coronavirus tra calciatori e membri dello staff tecnico. Allenamenti immediatamente sospesi e il giorno dopo vengono ripetuti i tamponi presso il centro sportivo di Pegli. Esito confermato, anzi i positivi salgono prima a 15 e poi a 16. In totale i calciatori che sono risultati positivi al Covid sono 12 (tutti asintomatici) a cui si aggiungono quattro membri dello staff.
La Serie A si uniforma alla Uefa
Immediatamente si cerca di rimediare alla situazione che non era stata prevista da nessuna norma. Il Consiglio di Lega viene convocato per mercoledì 30 settembre ma si prende tempo e viene rinviato al giorno dopo. A questo punto si decide di adottare la regola con l'introduzione del protocollo Uefa anche in Italia.
La norma prevede che si possa disputare la partita quando una squadra abbia almeno la possibilità di schierare 13 giocatori compreso un portiere. Inoltre, ogni club che si ritrova con dieci o più calciatori contagiati avrà la facoltà di chiedere il rinvio della partita, ma potrà farlo una sola volta nell'arco di tutta la stagione. Qualora la squadra decida di non scendere in campo, allora si procederà con l'assegnazione della sconfitta per 0-3 a tavolino.
Questa regola verrà applicata anche in Coppa Italia, ma nelle sfide di semifinale e finale si passerà direttamente alla sconfitta a tavolino perchè non ci sarebbero più le date disponibili per il recupero.
La situazione nel resto d'Europa
In Francia la regola prevede che un match si possa disputare se sono disponibili almeno 20 giocatori che abbiano il tampone negativo. All'inizio del campionato è stata consegnata da ogni squadra una lista di 30 calciatori, sette dei quali provenienti dalle giovanili. Il Psg si è trovato a disputare la prima giornata contro il Lens senza sette giocatori positivi al tampone – tra cui Icardi, Neymar e Navas – rimediando una sconfitta inaspettata.
In Inghilterra la regola è più ferrea e prevede che tra i tesserati di prima squadra e formazione Under-21 ci siano almeno 14 giocatori disponibili. Se un club si rifiutasse, verrebbe nominata una commissione indipendente che valuterà la sanzione da prendere (dalla multa fino alla decurtazione di punti in classifica).
In Spagna invece la norma è simile – quasi analoga – a quella appena approvata in Italia: almeno 13 calciatori – tra cui un portiere – devono essere disponibili per poter giocare la partita, con la possibilità di un rinvio stagionale con almeno dieci calciatori contagiati (rinvio non possibile dopo la 30^ giornata). La lista dei giocatori di ogni club prevede 35 unità di cui dieci del settore giovanile o della seconda squadra.
In Germania dopo una prima fase molto rigida, c'è molta più flessibilità. La “bolla” non esiste più e i calciatori sono più liberi di muoversi. I tifosi possono assistere alla partita nel limite del 20% della capienza del loro stadio. È previsto l'isolamento solo dei calciatori positivi.