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Viaggio dentro la crisi di Vlahovic: a secco da tre mesi, ora il futuro è in bilico. Cosa succede all’attaccante della Juventus

Viaggio dentro la crisi di Vlahovic: a secco da tre mesi, ora il futuro è in bilico. Cosa succede all’attaccante della Juventus

“Gli obiettivi personali sono importanti ma devono essere messi a disposizione della squadra. La squadra deve raggiungere obiettivi. Vlahovic sta bene, a Bologna è entrato e domani deciderò se farlo partire dall'inizio, ma sono contento di ciò che ha fatto fino ad ora

Queste sono le parole di Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, sul match che questa sera vedrà la sua squadra impegnata contro il Lecce. Un pensiero anche per il suo attaccante Vlahovic.
Sì, perché Dusan Vlahovic non sta vivendo il suo periodo migliore. La situazione riguardante il centravanti serbo è diventata molto complicata, a tratti preoccupante.

Ripercorriamo la storia recente di questo calciatore, che oggi vive una crisi di gol e identità preoccupante. Acquistato dalla Juventus nel mercato invernale della scorsa stagione per una cifra che si aggirava intorno agli 80 milioni di euro, Vlahovic rappresenta un investimento importantissimo per un giocatore che aveva dimostrato molto nel corso di due campionati con la Fiorentina, dopo un primo periodo di adattamento. Un vero e proprio bomber, una macchina da gol capace di segnare oltre 38 gol in 58 partite in campionato tra le stagioni 2020 – 21 e 2021 – 22 con la maglia viola.
Il cammino del campione sembrava già scritto: Vlahovic che si trasferisce alla Juve e prende la maglia numero 7 di Cristiano Ronaldo. E la prima mezza stagione del serbo alla Juventus non va affatto male. Le prime 15 partite di campionato con la maglia bianconera sono ottime: 7 gol e 1 assist. Certo, non sarebbe stata una stagione esaltante dal punto di vista dei numeri se non si considerassero anche i dati della prima metà dello scorso campionato, quando Vlahovic vestiva ancora la maglia della Fiorentina. Nella stagione 21 – 22 dei Viola, Vlahovic ha segnato 17 gol e servito 4 assist in 21 partite. Una media di 0,8 gol a partita, oppure, (considerando anche le assistenze) un contributo fondamentale per il gol arrivato in ognuna delle 21 partite. Insomma, un Vlahovic on fire che, tra Fiorentina e Juventus, ha complessivamente messo a segno 24 gol e 5 assist in 36 presenze totali. Il cambio di ambiente non ha certo creato problemi a Vlahovic, che a Torino trova un allenatore come Massimiliano Allegri, dopo una prima esperienza con Giuseppe Iachini, passando per Cesare Prandelli, fino al più recente Vincenzo Italiano. Alla Fiorentina gioca spesso come unica punta di un tridente, mentre alla Juve dovrà condividere il posto insieme a un compagno di reparto, presumibilmente Moise Kean. Nemmeno questo ferma il serbo, che disputa una stagione ottima, in un ambiente non proprio sereno. Infatti, la Juve arriva quarta per il secondo anno di fila, conquistando a fatica la qualificazione in Champions League. Adesso tocca a Dusan cambiare le cose.

I presupposti per ripetere una stagione di alto livello, o addirittura migliorarla, erano davvero ottimi. Vlahovic inizia la stagione 2022 – 23 cambiando anche il numero di maglia. Questa volta sceglie la 9, una maglia pesantissima. La stessa indossata da Gianluca Vialli, da Filippo Inzaghi, da Zlatan Ibrahimovic e in tempi più recenti dal pipita Gonzalo Higuain.
Ed è proprio qui che qualcosa si inceppa, qualcosa che ha a che fare non solo con lo spogliatoio e l'ambiente Juve in generale, ma anche con la testa del calciatore serbo. Fino ad adesso, in 23 presenze con la maglia della Juventus nella stagione 2022 – 23, Dusan Vlahovic ha realizzato solo 8 gol e 2 assist in Serie A. Un bottino non di certo all'altezza dell'investimento fatto dalla Juventus un anno e mezzo fa.

Analizzando nel dettaglio la stagione di Vlahovic si nota subito qualcosa di importante: la maggior parte degli 8 gol segnati risalgono alla prima parte della stagione. In particolare, Vlahovic segna alla prima di campionato contro il Sassuolo, giocata il 15 agosto 2022, e fa doppietta. Parte veramente con il botto. Digiuna per una partita e torna al gol nel pareggio di Torino contro la Roma. 3 gol in 3 presenze.
Segna ancora, questa volta contro lo Spezia. Poi non gioca nella gara che più attendeva, contro la sua ex squadra: la Fiorentina. Non segna per un mese e ritrova il gol contro il Bologna. In quell'occasione serve anche il primo assist della stagione. Ritrova il gol dopo 13 giorni contro il Toro, nel derby della Mole.
Da quel momento in poi inizia un vero e proprio calvario per Vlahovic. Una serie di infortuni muscolari e di infiammazioni lo tengono fuori dal campo per circa 2 mesi. Prima un problema agli adduttori, poi il mondiale. Le conseguenze fisiche che il mondiale in Qatar ha arrecato a molti giocatori, Vlahovic compreso, non devono essere sottovalutate. Dusan parte con la sua Serbia per il mondiale con un principio di pubalgia. Le condizioni del  giocatore preoccupano anche il CT serbo, che commenta così la situazione: “Vlahovic non è ancora pronto. Con questa pubalgia, siamo preoccupati“. Solo 24 minuti con il Brasile e poi 55 minuti con la Svizzera, che bastano per portare Vlahovic al gol. La Serbia è però fuori dal mondiale e Vlahovic torna a Torino.

Poi succede di tutto: le dimissioni di Agnelli, di Paratici. L'ambiente Juve non è certo sereno, dato che il 15 gennaio arriva la tanto discussa penalizzazione di 15 punti, che porta la Juve molto in basso in classifica. La stagione prende una piega completamente diversa e di questo ne sembra risentire anche Vlahovic che, dopo la doppietta alla Salernitana del 7 febbraio, non segna più in campionato. Sono passati poco meno di 3 mesi e Vlahovic è ancora a digiuno di gol.

“Dusan deve solo ritrovare serenità, ha mezzi straordinari. Resti, non faccia il mio errore. Il gol arriverà quando meno se lo aspetta”, Fabrizio Ravanelli

Stasera il serbo partirà titolare nella gara dello Stadium contro il Lecce (qui le probabili formazioni), sperando di poter regalare una gioia ai suoi tifosi. E chissà che le parole di Ravanelli possano rivelarsi azzeccate in questo momento non proprio semplice per Vlahovic.

I numeri di Vlahovic con la Juventus nella stagione 22 – 23

Considerando la sola Serie A, Vlahovic ha indossato per 23 volte la maglia della Juventus e ha messo a segno 8 gol e 2 assist. 1 gol ogni 208 minuti. Considerando anche i gol segnati in Europa e Champions League, Vlahovic aumenta il suo bottino a 11 reti e 4 assist in 36 partite: vale a dire 1 gol ogni 232 minuti, ovvero ogni 2,5 partite. Molto bassa anche la media dei tiri nello specchio per partita, pari a 1.

I numeri di Vlahovic con la Serbia

Rendimento quasi opposto del serbo con la sua nazionale. Negli ultimi mesi ha segnato 6 gol e 3 assist in 7 gare (411 minuti). 1 gol ogni 69 minuti. Media tiri nello specchio: 1,6 a partita. Durante la pausa nazionali ha segnato 3 gol in una partita e mezzo tra Lituania (1 gol) e Montenegro (2 gol).

La posizione della Juventus

L'investimento fatto per portare Vlahovic a Torino è stato veramente importante. Il classe 2000 ha affrontato molte difficoltà dal suo arrivo a Torino: dai problemi fisici, alla crisi societaria, fino al lungo digiuno di gol di questi ultimi mesi. Rimane difficile prevedere con precisione come si evolveranno gli eventi riguardanti la sua possibile permanenza a Torino. Dopo un anno e mezzo, la Juventus sta affrontando una situazione completamente diversa, con le vicende giudiziarie ancora tutte da decidere. Il futuro di Vlahovic dipenderà anche dalle questioni extra-campo e non solo dal suo rendimento.

Sirene inglesi: 2 club su di lui

Che Vlahovic fosse nel mirino della Premier League lo si era già capito da tempo. Quando indossava la maglia della Fiorentina, furono Arsenal e Tottenham a informarsi, avviando i primi sondaggi con l'entourage del giocatore. Oggi, sono proprio questi due club i più interessati ad acquisire le prestazioni sportive del calciatore. La cifra per cui la Juve lascerebbe partire il suo gioiello non dovrà sicuramente essere più bassa dell'investimento fatto appena un anno e mezzo fa.
In attesa di capire il suo futuro, Vlahovic può concentrarsi sul suo presente. C'è un campionato da concludere, con la qualificazione in Champions ancora in ballo. Poi c'è l'Europa League. Un grande ritorno al gol, magari già stasera, permetterebbe a Dusan di pensare con più serenità alla prossima stagione.


Christian Pacchiano

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