Il tecnico azzurro è stufo d'essere catalogato come difensivista: “Siete rimasti indietro, io insegno un calcio alla ricerca del gol”
Da quando l'Empoli ha sostituito Aurelio Andreazzoli con Beppe Iachini, le cose in classifica sono andate decisamente meglio. Se con la prima gestione i toscani giocavano bene ma non riuscivano a raccogliere punti, nelle ultime quattro partite sono giunti addirittura 10 punti su 12 disponibili in Serie A. Ma soprattutto, nelle stesse gare, gli azzurri hanno segnato almeno due reti. È da qui che parte lo sfogo di Iachini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport e stanco dell'etichetta di allenatore difensivista appiccicatagli addosso e tanto difficile da togliersi da essergli a suo parere costata le offerte dei club più importanti del nostro campionato.
Le parole di Iachini
Lo sfogo del tecnico azzurro: “Che l'Empoli viaggi a una media di quasi due gol e mezzo a partita è un dato statistico che mi piace sottolineare. Nella mia carriera ho vinto dei campionati in piazze diverse. Eppure la panchina importante non è mai arrivata. E sa perché? Nel calcio, come nella vita, a volte ti attaccano delle etichette, che poi sono difficili, quasi impossibili da staccare. Io sarei un difensivista. Io che ho lanciato Icardi, Dybala, Belotti ed Eder. Io che nella passata stagione ho trasformato Politano in un attaccante capace di segnare più di dieci gol. Io che con una squadra piccola come l'Empoli propongo due punte vere. Quanti in A giocano con due punte? Noi giochiamo con due attaccanti e con tre centrocampisti che hanno un passato da trequartisti. Vi sembra una filosofia da tecnico difensivista? Io cerco equilibrio. Ma grazie al lavoro quotidiano sui movimenti d'attacco La Gumina che era a quota zero reti è già andato due volte a segno e Caputo è uno dei nomi nuovi nella classifica dei cannonieri. Forse qualcuno è rimasto fermo allo Iachini centrocampista guerriero. Ora c'è uno Iachini allenatore che insegna un calcio che è alla ricerca del gol“.
Poi su Batistuta e Baggio, suoi ex compagni: “Quando Batistuta arrivò a Firenze era un bambino, ancora beveva latte. Ma avevo capito che aveva qualcosa di speciale. E visto che avevo peso dentro lo spogliatoio, lo aiutai a superare la fase di apprendistato. Diciamo che non tutti lo amavano. Poi è diventato Re Leone. Robi trasformò la mia frase “ti apro come una cozza” in un vero e proprio tormentone. Pure i tifosi viola mi accoglievano ogni partita con il coro: “Picchia per noi Beppe Iachini”. Sono passati anni, ma a Firenze mi vogliono ancora bene“.
Pillola di fanta
Effettivamente, i dati della stagione dell'Empoli supportano quanto detto dal loro tecnico. Nonostante il calcio propositivo espresso, con Andreazzoli gli azzurri avevano segnato 10 reti nelle prime 11 giornate. in 4 partite con Iachini, il bottino è invece di ben 9 gol. Da 0,9 reti per partita a 2,25. CRESCITA