Fantacalcio, i peggiori portieri della Serie A 2018/19

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La classifica dei portieri peggiori per fantamedia voto della Serie A 2018/19: due nomi non stupiscono particolarmente, ma sul podio c'è anche un estremo difensore di una grande

Il ruolo del portiere è fondamentale in ogni squadra: in quelle di medio-bassa classifica è chiamato a limitare i danni, in quelle di alta classifica invece a mostrare grande forza mentale rispondendo con reattività anche se chiamato in causa per una sola volta nell'arco della partita. Poi c'è chi riesce e chi invece non lo fa, “regalando” alla sua difesa una sensazione di insicurezza che finisce inevitabilmente per peggiorare di volta in volta la situazione.

Per quanto riguarda la media voto “pura”, ovvero senza calcolare bonus e malus, tra i peggiori troviamo Gomis (6.02) della Spal – che ha perso il posto da titolare in favore di Viviano, arrivato a gennaio – e Lafont (6.05). La statistica da considerare nella classifica dei peggiori estremi difensori del nostro campionato è quella della fantamedia voto, alla quale contribuiscono parametri positivi come i rigori parati e negativi come invece i gol subiti, ovvero ciò che maggiormente interesserà i nostri nomi. Il primo ad aver raggiunto un discreto numero di apparizioni in campionato a candidarsi per questa classifica “a perdere” sarebbe Ivan Provedel (3.59), il quale ha raccolto ben 36 palloni nella propria rete nelle sedici presenze tra i pali del suo Empoli. Di seguito la classifica dei tre peggiori portieri della Serie A 2018/19 per fantamedia voto, tra quelli che hanno giocato almeno 20 partite.

I migliori portieri per fantamedia voto della Serie A 2018/19

I peggiori portieri della Serie A 2018/19 per fantamedia voto

3. Luigi Sepe (Parma): 4.55, in 37 partite

Il portiere di Torre del Greco ha seguito piuttosto fedelmente l'andamento in campionato del suo Parma: bene per la prima metà, in forte declino nella seconda. Sono stati infatti ben 59 i gol subiti da Sepe in questa stagione, 36 dei quali giunti dalla 20^ giornata in poi. Nessun rigore parato tra gli otto affrontati, dieci reti inviolate ma anche due 0,5 e un'autorete. Non il massimo, soprattutto per chi lo ha acquistato nel mercato di riparazione sperando potesse quantomeno restare in linea con le statistiche ottenute fino a quel momento.

2. Robin Olsen (Roma): 4.42, in 27 partite

La vera sorpresa di questo podio. Non tanto per il nome in sé, quanto per l'appartenenza a una squadra di alta classifica. Il compito di far dimenticare ai romanisti l'annata straordinaria di Alisson sarebbe stato complicato per chiunque, ma lo svedese è riuscito solamente ad accentuare tale sentimento. Nelle 27 presenze in giallorosso, Olsen ha subito la bellezza di 42 reti mantenendo la propria porta inviolata solamente in quattro occasioni, dato incredibilmente basso per una squadra teoricamente ambiziosa come la Roma. Ciononostante, per mettere in dubbio la sua titolarità è servito il cambio di guida tecnica e l'arrivo in panchina di Ranieri che, dopo tre gare in cui si è sentito di dargli fiducia, ha giustamente optato per il cambio di gerarchie con Antonio Mirante. Una fortuna per i romanisti, anche se non per tutti i fantallenatori. E c'è di più: Olsen sarebbe primo in questa classifica, se il dato preso in considerazione fosse la media voto pura (6.01).

1. Sportiello (Frosinone): 4.25, in 35 partite

Sul gradino più alto (o in questo caso più basso) del podio troviamo l'estremo difensore brianzolo, e di sicuro non è una sorpresa. Come nel caso di Olsen, non tanto per il giocatore in sé quanto per la squadra di appartenenza. Il Frosinone era infatti già in partenza considerato come una delle piccole del nostro campionato, così non stupisce il fatto che abbia subito ben 69 reti nel giro di 38 giornate (64 delle quali sono toccate proprio a Sportiello nel corso delle sue 35 presenze). Zero rigori neutralizzati su cinque, cinque ammonizioni e ben undici gare da tre o più gol subiti (inclusi due netti 0-5 in casa). Eppure, la sensazione è che della cattiva riuscita delle sua stagione Sportiello abbia meno colpe di quante non se ne possano attribuire a Olsen.

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