Dalle analogie con papà Enrico al ricordo di capitan Astori: diversi gli argomenti trattati dall'esterno alto della Fiorentina da Federico Chiesa
Dall'anno scorso punto fermo della Fiorentina, quest'anno Federico Chiesa è diventato un punto fermo anche della nazionale di Roberto Mancini. Proprio ad una settimana dal termine della sosta e in vista della 10^ giornata di Serie A – ai microfoni di Sky Sport – ha parlato l'esterno dei viola. Diversi gli argomenti trattati: dalle analogie con papà Enrico al ricordo di capitan Astori.
Come detto prima, Chiesa è ormai diventato un punto fisso della nazionale maggiore italiana: “Essere considerato un pilastro della Nazionale per me è un grande onore, ma io non la vedo così, sono giovane, devo imparare tanto e sono a disposizione di Mancini. Ora mi vedo solo come un giocatore giovane, con tanta fiducia attorno, ma che ha tanta strada davanti e deve pensare partita dopo partita. Gli elogi fanno piacere, ma devo meritarmeli sul campo“.
Astori era un vero leader, ed era stato anche il primo ad accoglierlo: “C’è qualche minuto della giornata in cui penso ad Astori, penso a quello che mi ha detto. Penso soprattutto a quello che mi ha trasmesso, perché quando sono venuto con la prima squadra a Moena, lui fu il primo a parlarmi. Davide era una persona veramente pura. È stato un capitano, un leader puro, un esempio per tutti“.
Con papà Enrico qualche somiglianza c'è: “Lui tiene soprattutto al mio comportamento in campo, la parte tecnica la lascia all’allenatore e anche a me. Somiglianze nella postura? È una caratteristica di mio padre quella di buttarsi giù, di ingobbirsi un po’“.
Pillola di Fanta
Quest'anno il giovane figlio d'arte ha iniziato alla grande la stagione, partendo subito bene anche dal punto di vista dei bonus. Per lui già due gol e tre assist in nove presenze, che lo fanno entrare nel club delle sicurezze al fantacalcio. Oltre che per la Fiorentina e per l'Italia, Chiesa è infatti ormai diventato una colonna anche per diverse fantasquadre. TALENTO