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Juventus, spirale di panchine per Dybala: 0 minuti con l’Argentina, il fratello sbotta

Juventus, spirale di panchine per Dybala: 0 minuti con l’Argentina, il fratello sbotta

Il talento bianconero continua a far panchina nell'Argentina e anche alla Juventus le cose non vanno meglio. Pesanti accuse del fratello, ma Dybala si mostra tranquillo

La stagione 2018/19 non è iniziata nel migliore dei modi per Paulo Dybala. Con l'arrivo di Cristiano Ronaldo, Allegri ha dovuto ridisegnare il modulo della Juventus per esaltare al meglio l'asso portoghese; anche in Nazionale, però, La Joya continua a partire dalla panchina.

Le parole del fratello di Dybala

Il tweet molto duro di Gustavo Dybala, fratello del numero 10 bianconero, non poteva passare inosservato: “Dal momento che non possono fare soldi con te, allora non giochi“. Accuse pesanti, quindi, lanciate all'indirizzo della Federazione argentina e soprattutto al CT Scaloni, reo di averlo fatto giocare poco nei due match dell'Argentina disputati in questi giorni: appena 35 minuti contro la Colombia e addirittura zero contro il Guatemala.

E alla Juventus le cose non vanno meglio…

Se con l'Argentina gioca poco, il motivo è ovviamente collegato alla sua situazione in casa Juventus. Con l'arrivo di CR7, Dybala sembra non avere più spazio: il 4-3-3 è il modulo che esalta di più le caratteristiche dell'ex Real Madrid ma con questo modulo l'argentino non riesce a trovare una collocazione. Alla prima contro il Chievo ha giocato tutti i 90 minuti, mentre all'ultima col Parma solo 10; per non parlare del match con la Lazio dove non è neppure entrato. Lui per il momento è sereno, come ha ammesso ai microfoni di Sky: “Con Ronaldo va bene, abbiamo tanto tempo per affinare l'intesa. Ho la fortuna di giocare con Messi in Nazionale e con lui alla Juve. 35 minuti con la Colombia? Era importante giocare per essere pronto in vista della prossima partita, abbiamo anche il Valencia in Champions e dobbiamo metterci in forma“.


Alessandro Allevi

Gioco a Football Manager da quando nel 2007 avevo 14 anni: con le squadre minori mi piace prendere in prestito giovani talenti e farli sbocciare, ma anche dare una nuova linfa a grandi giocatori sulla via del tramonto. Sogno nel cassetto? Scovare il nuovo Bobby Firmino e un giorno poter dire "io ne avevo parlato per primo".

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