Fabio Ripert, preparatore atletico dello staff di Inzaghi, ha spezzato una lancia in favore del suo lavoro e di quello dei suoi colleghi
L'incredibile catena di infortuni, che si è abbattuta sulla Lazio nel corso del match contro il Napoli, ha fatto storcere il naso a molti. Semplice casualità o carichi di lavoro eccessivi? Lo staff biancoceleste ha tenuto a precisare che la gestione del lavoro quotidiano è la stessa da due anni e non ha mai provocato sovraccarichi. In particolare, il preparatore atletico Fabio Ripert è intervenuto, nel corso di una lunga intervista al Corriere dello Sport, in difesa del suo lavoro e di quello dei suoi colleghi: “Mi sembrava opportuno fare un po' di chiarezza, perché molta gente scaglia critiche senza conoscere nulla. La partita di mercoledì è stata il culmine di un lungo periodo di stress. Abbiamo affrontato due match duri contro Genoa e Vitesse, recuperando ottimamente le energie. I tre infortuni a Basta, De Vrij e Bastos sono assolutamente frutto di casualità e di variabili imprevedibili. C'è stata anche molta sfortuna, perché quello dell'olandese è stato un affaticamento, mentre Dusan si è fatto male dopo essere ricaduto in maniera scomposta”.
La gestione delle energie fisiche è un fattore importantissimo, soprattutto quando si compete a certi livelli ma Ripert non vuole fare drammi: “La tensione nervosa e fisica accumulata durante la partita ha certamente influito. I calciatori sono abituati a questo tipo di stress, ma tanti infortuni in così poco tempo non devono creare eccessivi allarmismi. Il nostro lavoro ha plasmato la Lazio di oggi, portandoci frutti sia a livello giovanile che a livello di prima squadra. Una Supercoppa e una Finale di Coppa Italia non si raggiungono per caso”.
Proprio la vittoria in pre-season, contro la Juventus, avrebbe potuto ‘sporcare' l'integrità fisica dei biancocelesti con una preparazione affrettata: “Assolutamente no, la Supercoppa arrivava esattamente una settimana prima dell'inizio del campionato e non ha modificato i nostri piani. Mi sembra esagerato e ingiusto dire che i nostri metodi sono sbagliati, poiché vanno considerati anche gli impegni extra-campionato che ti impediscono di organizzare il lavoro in un certo modo. Lo scorso anno gestivamo soltanto l'impegno infrasettimanale della Coppa Italia, adesso per l'Europa League dovremmo cambiare tipo di approccio. Quando affronti tante partite in pochi giorni non puoi pensare di caricare il fisico, ma bisogna lavorare a livello di rapidità e velocità, sia fisica che mentale”.
Dati alla mano, l'acclarata differenza fisica tra Lazio e Napoli non c'è stata, durante il match dell'Olimpico, e questo è un altro punto a favore della tesi dello staff biancoceleste: “È stata una partita a due facce, ma fino al 75′ abbiamo tenuto bene anche fisicamente nonostante il risultato. Poi c'è stato un piccolo calo da parte di tutti. Quella di mercoledì è stata la prima sconfitta, il campanello d'allarme scatterà qualora nelle prossime partite dovessero sorgere ulteriori problematiche. Ma non bisogna commettere l'errore di cestinare e accartocciare il lavoro fatto finora”.
Fabio Ripert e Simone Inzaghi sono una coppia affiatata e vincente da ormai 8 anni: “Lavoriamo bene insieme, abbiamo idee congruenti nella gestione del singolo allenamento. In parte si lavora a secco, in parte con la palla ma è un metodo ormai collaudato. Lo scorso anno siamo riusciti a limitare i traumi muscolari – e non solo – grazie alla programmazione adottata. Sono convinto che sin dalle prossime partite, contro Sassuolo, Verona e Zulte Waregem, la Lazio tornerà a stupire”.
? Pillola di Fanta
Al di là delle critiche, la Lazio di Inzaghi è davvero in emergenza. La squadra che affronterà il Verona in trasferta sarà ricca di seconde linee, soprattutto nel reparto difensivo. Probabile un arretramento di Lucas Leiva, con Marusic e Radu a completare il terzetto e occhio all'inserimento di Luiz Felipe. Ci vorrà tutta la fantasia del tecnico biancoceleste per sopperire alle gravi carenze in difesa. OSPEDALE DA CAMPO