Il fuoriclasse argentino ha comunicato al club blaugrana di voler usufruire della clausola che lo libererebbe a parametro zero
La notizia era nell'aria da un po' di tempo, ma nel tardo pomeriggio di martedì 25 agosto è arrivata l'ufficialità: Lionel Messi ha comunicato al Barcellona di voler andare via. La disastrosa stagione appena conclusa – che ha avuto come epilogo il clamoroso 8-2 ricevuto dal Bayern Monaco – l'arrivo in panchina di Ronald Koeman e il conseguente addio di Suarez hanno consentito una netta accelerazione all'addio del fuoriclasse argentino ai blaugrana.
I tifosi, i calciatori e tutto il mondo del Barcellona sono scesi subito in piazza chiedendo di trovare un accordo per permettere alla Pulce di continuare nella sua avventura in Catalogna. Ma ormai la decisione è presa e questo potrebbe portare alle dimissioni in blocco della dirigenza del club.
Cosa prevede la clausola
Nel tardo pomeriggio di martedì 25 agosto l'entourage di Messi ha comunicato alla dirigenza del Barcellona – tramite fax – di voler usufruire della clausola presente nel suo contratto che gli consentirebbe di liberarsi gratis. Dall'altra parte il club risponde affermando che la clausola in oggetto è scaduta il 31 maggio, quindi per liberarlo è necessario che la società interessata paghi i 700 milioni di euro della clausola rescissoria.
Questa clausola prevede la possibilità di liberarsi a costo zero – annullando la clausola rescissoria di 700 milioni di euro – dopo il terzo anno di contratto, a patto di comunicare la decisione al club prima del 31 maggio. Il contratto è stato firmato da Messi nel 2017, e il 31 maggio 2020 avrebbe rappresentato la dead line per potersi liberare.
Questa data è passata da circa tre mesi, però era stata indicata perchè rappresentava la fine della stagione. Il coronavirus ha fatto slittare tutto ad agosto e di conseguenza i legali di Messi considerano che la clausola fosse automaticamente slittata al 31 agosto. Lo scontro è partito perchè il Barcellona vuole ricavare qualcosa dalla cessione del miglior calciatore della sua storia, con i legali del club pronti a dare battaglia. Potrebbe essere l'inizio di uno scontro che potrebbe finire addirittura in tribunale.
Messi via dal Barcellona: i motivi della scelta
La frattura tra Messi e il Barcellona si è allargata lentamente nel tempo. Sono stati tanti gli elementi che hanno contribuito a questa decisione che sembrava impossibile appena quattro-cinque anni fa. L'ultimo trionfo internazionale dei blaugrana risale alla Coppa del Mondo per Club del 2015 con Luis Enrique in panchina, dopo d'allora il club non è mai più riuscito a giocare una finale europea (quattro volte ai quarti e una semifinale di Champions).
Il primo avvenimento è stata la cessione di Neymar al Psg nell'estate del 2017, col brasiliano che si è pentito successivamente della scelta cercando di ritornare in Catalogna. Ma il Barcellona non ha mai fatto una seria offerta ai francesi per poter ricongiungere il trio Messi-Neymar-Suarez. Infatti l'argentino disse deluso: “Non so se il Barcellona abbia fatto tutto il possibile per riportare Neymar a casa”.
La seconda e forse decisiva (futura) cessione è quella di Suarez, che è stato tagliato dal neo tecnico Koeman. I due si frequentano spesso anche fuori dal campo, con una grande amicizia tra le due famiglie, tant'è che fanno anche le vacanze insieme. Questo ha rappresentato il colpo definitivo per Messi che si è sentito abbandonato anche dalla società.
A queste si aggiungono anche le frizioni con la dirigenza, acuite dopo l'esonero di Valverde – avvenuto a gennaio 2020 – che il licenziamento del ds Abidal non ha risanato, e dopo l'investimento di 120 milioni di euro fatto per portare Griezmann a Barcellona a discapito di Neymar (voluto dai giocatori).
Le squadre che possono ingaggiare Messi
A questo punto è una corsa contro il tempo per accaparrarsi le prestazioni del fuoriclasse argentino per la prossima stagione e fino al termine della sua carriera. Emblematico è il tweet di Liam Gallagher – cantautore inglese, in passato degli Oasis e tifoso del Manchester City – che paragona la cosa alla corsa per conquistare la Luna:“È come la corsa per l'atterraggio sulla luna, capire chi sarà il primo club a ingaggiare Messi“.
Sono pochi i club che possono permettersi di pagare lo stipendio all'argentino, che al momento percepisce circa 30 milioni di euro. In prima fila ci sono il Manchester City e l'Inter, col Psg subito dietro.
Gli inglesi sono forti del fatto di avere come allenatore Guardiola, che Messi stima molto e che rappresenta in pieno il modo di giocare prediletto dalla Pulce. I nerazzurri sono stati più volte in contatto con l'entourage del calciatore – anche in passato senza riuscirci – e partiranno nuovamente alla carica per cercare di dare a Conte un top player assoluto. Il Psg ha la disponibilità economica, ma il campionato non ha l'appeal giusto per un fuoriclasse del calibro di Messi.