Il nuovo attaccante rossonero si racconta: dalla sua scelta al suo passato, da De Laurentiis a Sarri, da Allegri a Gattuso, dalla nazionale al derby
Il Milan arriva al derby in un buon momento, così come il suo centravanti Gonzalo Higuain. Il “Pipita” non vede l'ora di scendere in campo, ha grande voglia di dimostrare: l'argentino sogna infatti di vincere già un trofeo quest'anno con la maglia rossonera. “Tutti i derby hanno un sapore speciale, e lo avrà anche questo. Siamo tranquilli e abbiamo voglia di fare bene. San Siro ti esalta, ed il fatto che sarà quasi tutto per loro ci dà uno stimolo in più. Non sarà una sfida tra me e Icardi, ma tra due squadre. Non ho grandi rapporti con lui, ma devo dire che sta facendo molto bene: di lui vorrei avere la sua scaltrezza in area di rigore, è micidiale – esordisce Higuain ai microfoni della “Gazzetta dello Sport”, che poi continua sulla sua condizione – Sto molto bene sia fisicamente che mentalmente, sono tornato quello di Napoli. Mi sento ringiovanito, merito anche del mister che propone il gioco che piace a me. Milanello è un sogno, mi ha risollevato dopo la delusione Mondiale. Io sono qui per vincere subito: il campionato è duro, ma l'Europa League o la Coppa Italia possiamo farcela perché sono competizioni più brevi. Se non ce la faremo, ci riproveremo l'anno prossimo. Tutti qui mi hanno accolto alla grande, mi sento un leader: mi dispiace solo per la classifica, perché ci manca qualche punto. Segnare al primo derby? Sarebbe fantastico, ma l'importante è vincere. Se crediamo nei nostri mezzi, non siamo inferiori a nessuno. Qatar 2022? Non ci voglio pensare, è troppo lontano“.
L'attaccante rossonero passa poi a parlare di allenatori, dal suo passato al presente. “Il miglior allenatore che abbia mai avuto è senza dubbio Sarri, mi ha fatto esprimere al massimo. In estate c'era anche il Chelsea su di me perché mi voleva lui. Gattuso ci va vicino: sono d'accordo con Romagnoli quando dice che noi moriremmo per lui. Il mister ha la squadra dalla sua parte, ti tratta in maniera molto intensa, ti fa amare il calcio: ce ne sono pochi di tecnici così. Anche lui morirebbe per noi. Ho scelto il Milan per Gattuso, ma anche per la convinzione che Maldini e Leonardo mi hanno mostrato in questo progetto: lo stesso Elliott ha fatto uno sforzo importante per avermi. Allegri? Mi ha insegnato molto a difendere e ad attaccare la porta – spiega l'argentino, che poi si sofferma sull'esperienza con la maglia della Juventus – Tifosi e società bianconera sono stati fantastici, mi hanno fatto passare due anni incredibili. Fin da subito anche i compagni mi hanno trasmesso grande affetto ed entusiasmo. Dopo la finale di Coppa Italia, però, sapevo che qualcosa si era rotto. Io volevo rimanere, ma è arrivato Cristiano Ronaldo e le cose si sono complicate: praticamente, la Juventus mi ha cacciato. A quel punto la soluzione migliore era il Milan, dove mi hanno subito accolto alla grande in spogliatoio. Qui ci manca qualcosa rispetto ai bianconeri: segniamo tanto, ma dobbiamo imparare a soffrire come loro e a vincere le partite 1-0. La Juve però è una macchina, finora nessuno è riuscito a togliergli lo scudetto“.
Il “Pipita” dice quindi la sua sui singoli, da giocatori a presidenti. “Non posso parlare di mercato, ma di certo sarei felice se arrivasse un grande campione come Ibrahimovic. Cutrone? Sono contento che mi prenda da esempio, ma io non sono il maestro di nessuno. Vuol dire che qualcosa di buono l'ho fatto, ma non ho le caratteristiche per fare il capitano: non l'ho mai fatto e non mi piacerebbe, è una responsabilità molto grande. Domenica nel derby contro l'Inter avrò a che fare con difensori come Skriniar e De Vrij: sono tosti ma è bello giocare con avversari così, soprattutto quando poi gli fai gol. Nainggolan? Normale che parli bene dei suoi e che esalti l'ambiente, ma io so che il Milan ha le carte per vincere – spiega Higuain, che infine conclude – A Napoli sono stato benissimo, prima i tifosi mi amavano e adesso mi odiano. La colpa è di De Laurentiis. Io non ho niente contro di lui, ma ci sarà un motivo se tutti quando se ne vanno si lasciano male: è impossibile non litigarci. Lavezzi si è lasciato male, Cavani si è lasciato male, Sarri è stato sostituito ancora prima di andarsene, con me invece si è preso 94 milioni di euro: non può esser sempre colpa degli altri. Il motivo però ora non posso dirlo, lo farò un giorno“.
Pillola di Fanta
Higuain è senza dubbio un grande campione. Al Milan è il leader vero, sia dal punto di vista morale che tecnico. L'argentino è un vincente, ed è di certo ancora uno dei migliori attaccanti al mondo. Quest'avvio di stagione in rossonero è stato molto positivo per il “Pipita”, che nelle prime 7 uscite stagionali – tra campionato e Coppa Italia – ha totalizzato 6 gol e 1 assist. CAMPIONE