L'attaccante rossonero ha sorpreso tutti: dopo 7 mesi magnifici in prima squadra, il classe 1998 è già in nazionale maggiore
Tante volte il calcio è duro, cinico, spietato. Tante altre invece è emozionante, sorprendente, romantico. Nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo, invece è successo. Dopo la buonissima stagione dell'anno scorso, in estate Montella ha preteso ed ottenuto due centravanti di ruolo in grado di giocare il suo calcio. Il Milan ha così speso 38 milioni di euro per acquistare André Silva dal Porto e 20 milioni per aggiudicarsi – al secondo tentativo – Nikola Kalinic dalla Fiorentina. Ma, come detto, nessuno poteva prevedere quel ragazzino. Arrivato dalla Primavera ed aggregatosi al gruppo proprio dal ritiro estivo, subito segna una doppietta a quei fenomeni del Bayern Monaco. Che fosse un predestinato già era ovvio. Ben presto gli addetti ai lavori si rendono conto che la sua inesperienza è il suo istinto, la sua incoscienza è la sua determinazione. E soprattutto che questo segna. Segna sempre. E in ogni modo. Il ragazzino di nome fa Patrick, di cognome Cutrone: il nuovo attaccante titolare del Diavolo.
Montella lo fa esordire senza paura in Europa League, e subito il numero 68 fa il suo dovere. Gol contro il Craiova, gol contro lo Shkendija, gol contro il Rijeka. Dopo un avvio del genere, non può più essere un caso. Il tecnico rossonero prende quindi una decisione tanto importante quanto rischiosa: buttare nella mischia in campionato il ragazzino fin dal primo minuto, disinteressandosi del mercato. Cutrone si fa trovare pronto, ed è il protagonista della serata. A Crotone il Milan vince 0-3, e lui mette a segno 1 gol e 2 assist. Tutti parlano di lui, di come si sia adattato in fretta al “calcio dei grandi” e della voglia che dimostra ogni volta che scende in campo. Il giovane è decisivo anche la settimana dopo a San Siro contro il Cagliari, ma poi viene risucchiato dalla crisi della squadra. Prima dell'addio di Montella, tornerà a sognare solo in Europa League: una doppietta all'Austria Vienna. Con l'arrivo di Gattuso in panchina, poi, il ragazzo diventa uomo. Rino lo tratta come tutti gli altri, e decide di fidarsi ciecamente di lui. Panchina per Kalinic ed André Silva, dopo poche partite l'ex centrocampista rossonero non ha dubbi: è Cutrone l'attaccante titolare di questo Milan.
Fin qui con Gattuso alla guida, il numero 68 ha realizzato – fra tutte le competizioni – 8 reti. Tra queste, c'è anche la più importante della stagione rossonera: nei tempi supplementari dei quarti di finale di Coppa Italia contro l'Inter, regalando così il derby al Diavolo. Se il Milan adesso è in , lo deve soprattutto a lui. Ciò che più colpisce di questa ragazzo è la cattiveria agonistica con cui affronta ogni singolo momento del match: la sua passione è una delle cose più pure che si possono ammirare di questo sport. Sembra che Cutrone sappia in anticipo dove arriverà il pallone e, ogni maledetta volta, riesce sempre a farsi trovare lì, prontissimo. Non ha particolari doti fisiche né tecniche, ma ci mette gioia. Gioia immensa in ogni singolo gesto, allenamento, partita, esultanza. In questo ricorda incredibilmente un attaccante piuttosto bravo che da quelle parti conoscono bene: uno che viveva sulla linea del fuorigioco e che segnava in ogni modo. Quel numero 9 fece vincere al Milan la Champions League con una doppietta nella finale di Atene. Il paragone al momento è – ovviamente – irriverente, ma gli occhi sono quelli. Gli occhi del Diavolo.
La ciliegina sulla torta è arrivata qualche giorno fa. Come tutt'Italia, anche il nuovo ct Gigi Di Biagio si è accorto di lui. E allora a casa rimangono Balotelli, Zaza, Gabbiadini, ma non lui. Non Patrick Cutrone. Dopo anni nelle giovanili, ecco la sua prima convocazione in nazionale maggiore. Gli appuntamenti primaverili per gli azzurri sono “solo” amichevoli, ma che avversari. Stasera intanto all'Etihad Stadium di Manchester avrà la possibilità di affrontare per la prima volta il giocatore più forte del mondo, Lionel Messi. Già, perché la prima gara è contro l'Argentina vice-Campione del Mondo. La prossima è però altrettanto emozionante: l'Italia sarà infatti di scena martedì sera a Wembley contro l'Inghilterra. Se glielo avessero detto 7 mesi fa non ci avrebbe mai creduto il povero Cutrone. Ma il ragazzo ci non ha mollato, si è impegnato e si è meritato tutto quello che ha ottenuto in questa sua prima stagione in prima squadra. Perché si sa, i limiti – come le paure – sono spesso soltanto un'illusione.