Dopo 10 anni fallimentari, le due squadre milanesi sono tornate alla ribalta: l’Inter ha vinto lo scudetto l’anno scorso con Conte, il Milan se lo gioca quest’anno con Pioli
Sono stati anni bui. Anni fatti di sconfitte, delusioni e ricordi. Anni di allenatori improvvisati, giocatori sopravvalutati e ricambi societari.
Inter e Milan – tifosi in primis – hanno sofferto tanto. Dopo aver toccato in cielo con un dito, sia in Italia che in Europa, hanno attraversato stagioni orribili, sia in campo che fuori.
Ma ora non più! Adesso basta. Le cose sono cambiate: è iniziato un nuovo ciclo, e le milanesi ne sono protagoniste. La città di Milano è tornata in vetta al calcio italiano e, si spera, anche al calcio europeo.
Complice una netta flessione della Juventus, adesso Inter e Milan sono tornate grandi!
La rinascita dell’Inter: Conte, Lukaku e lo scudetto
L’ultimo successo nazionale dell’Inter risale ai tempi di José Mourinho. Era l’Inter di campioni del calibro di Milito, Eto’o, Sneijder, Cambiasso, Zanetti, Lucio, Maicon, Julio Cesar. E del presidente Massimo Moratti.
Con il portoghese in panchina, i nerazzurri hanno vinto la Serie A nel 2008/09 e nel 2009/2010. Quest’ultima stagione è poi stata coronata dal cosiddetto Triplete, il trionfo nelle 3 competizioni più importanti per una squadra italiana: il campionato di Serie A, la Coppa Italia (battendo la Roma in finale) e la mitica Champions League – superando meritatamente 2-0 il Bayern Monaco a Madrid.
Poi, una diaspora.
Dopo l’addio di Mourinho, che ha scelto il Real Madrid, tanti campioni hanno lasciato l’Inter. Tra infortuni, carte d’identità e cessioni illustri, il club si è ritrovato a soccombere.
Nel 2011 l’Inter è riuscita a rivincere la Coppa Italia, ma poi tutto è andato in declino. Dagli allenatori che hanno toppato tutti, uno dopo l’altro, al turbolento cambio di proprietà – prima Erick Thoir, poi Steven Zhang.
Male hanno fatto tutti gli allenatori che si sono seduti sulla panchina nerazzurra dopo Mourinho. Alcuni malissimo. Da Benitez a Leonardo, da Gasperini a Ranieri, da Stramaccioni a Mazzarri, da De Boer a Pioli. Neanche Mancini è riuscito a risollevare l’Inter.
Il popolo interista ha dovuto attendere l’estate del 2017, quando a Milano è arrivato l’ex tecnico della Roma Luciano Spalletti. Il mister toscano ha ridato vigore a tutto il movimento, riportando giocatori importanti e soldi nelle casse del club. L’Inter non è riuscita a vincere nulla (ancora succube dello strapotere della Juventus), ma perlomeno è tornata competitiva dopo tanti anni nefasti. Spalletti ha infatti riportato il club in Champions League.
Poi, finalmente, è arrivata l’estate del 2019. Tra mille sorprese e differenti opinioni, il nuovo allenatore dell’Inter è diventato Antonio Conte.
Ex juventino doc, il popolo nerazzurro ci ha messo un po’ a digerire la scelta della società. Ma ben presto si è dovuto ricredere. Dopo aver vinto con la Juventus e con il Chelsea, infatti, il tecnico barese ha portato al successo anche il club lombardo.
Conte ha avuto bisogno di una stagione di assestamento per ridurre drasticamente il gap con i bianconeri, i quali con Sarri alla guida sono comunque riusciti a vincere il loro 9^ scudetto consecutivo. Ma poi ce l’ha fatta! Complici le difficoltà della Vecchia Signora, nella stagione 2019/2020 l’Inter è tornata ad essere Campione d’Italia!
Guidata da Conte in panchina e da Romelu Lukaku in campo, i nerazzurri hanno chiuso al primo posto la passata stagione davanti ai rivali del Milan. L’attaccante belga è stato l’assoluto protagonista di un anno fantastico in Italia per l’Inter e per Conte. Discorso diverso invece per l’Europa, dove in Champions League l’Inter ha chiuso ultima il suo girone.
Adesso toccherà ad altri portare avanti l’incredibile lavoro fatto da questi due: Conte ha infatti firmato per il Tottenham, mentre Lukaku ha scelto di tornare al Chelsea. Ora l’Inter di Zhang punta su Simone Inzaghi in panchina ed Edin Dzeko in attacco.
La stagione è lunga e difficile, ma una cosa è certa: l’Inter è tornata grande!
È tornato il Milan: Maldini, Pioli e Ibrahimovic
Il Milan ha vissuto un periodo molto simile a quello dei cugini interisti, complice ovviamente la dittatura bianconera nell’ultimo decennio.
L’ultimo scudetto vinto dal Milan risale alla stagione 2010/11, subito dopo l’ultimo trionfo nerazzurro. Allora sulla panchina c’era Massimiliano Allegri, oggi tecnico della Juventus, e quello era decisamente un altro Milan.
In campo c’erano talenti come Ibrahimovic, Van Bommel, Ronaldinho, Cassano, Pato, Robinho, Thiago Silva, e campioni della vecchia guardia: da Pirlo a Gattuso, da Ambrosini a Zambrotta, da Nesta e Seedorf, da Inzaghi a Flamini.
Poi un netto ricambio generazionale, amplificato anche dall’addio del presidente Berlusconi e dell’Amministratore Delegato Adriano Galliani.
Tante cose cambiarono, sia in campo che in panchina, e ad inizio decennio la Juventus di Conte prese il sopravvento.
Gli allenatori che si sono susseguiti non sono mai riusciti neanche lontanamente ad avvicinarsi a quanto fatto dai loro predecessori, anche a causa del livello medio dei giocatori in rosa.
Il Milan ha sofferto tanto in quegli anni nel post Allegri: Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Montella, Gattuso, Giampaolo. Nessuno – non solo per proprie colpe, ovviamente – è riuscito a riportare il Milan dove ha sempre meritato di stare. Né in Italia (dove spesso ha concluso la stagione fuori dalle coppe europee) né tantomeno in Europa.
Poi ecco il salvatore: Stefano Pioli.
Con lui in panchina, il Milan ha letteralmente cambiato faccia. Dopo la grande stagione dello scorso anno (chiusasi al 2^ posto in classifica dietro l’Inter), oggi il Diavolo ha davvero tutto per tornare a giocarsi lo scudetto!
Molto lo si deve all’ex tecnico della Fiorentina, che è riuscito nel miracolo di trasformare una squadra formata da tanti ragazzi giovani in una formazione da titolo, forte e molto bella da vedere. Ma non è tutto. Gran parte del merito, ovviamente, va attribuito anche ad altre due figure, veri e propri protagonisti dell’ascesa rossonera: Paolo Maldini, ex capitano e leggenda del Milan, e Zlatan Ibrahimovic, tornato sotto la Madonnina dopo l’esperienza in America per riportare in alto la “sua” squadra.
Entrambi hanno fatto un lavoro straordinario, ed oggi il Milan ne raccoglie i frutti.
Ciliegina sulla torta: mister Pioli ha riportato il Diavolo anche in Champions League, il suo habitat naturale. In Europa sarà ovviamente durissima per il Milan, che non calca certi palcoscenici da anni e non vince la Coppa dalle grandi orecchie dal 2007, ma è un inizio.
Con coraggio, passione e tradizione, anche il Milan è tornato grande.
La città di Milano è di nuovo protagonista nel calcio che conta! E l’Italia, che piaccia o no, ne aveva davvero tanto bisogno.