De Laurentiis, Ancelotti e Insigne hanno risposto alle domande dei tifosi parlando di mercato, della passata stagione e del Napoli che sarà
Nel ritiro di Dimaro hanno parlato Ancelotti, De Laurentiis e Insigne. I tre, nel teatro di Folgarida, hanno risposto alle domande dei tifosi sul mercato, sul Napoli che sarà e su quello che è stato. Show di De Laurentiis che parla di campionato falsato, paragona la sua squadra a “La banda degli onesti” e parla di Cavani, mentre Ancelotti si dice pronto a far bene. L'allenatore emiliano ha confermato il cambio di ruolo di Hamsik e la possibilità di ruotare molto i giocatori durante l'anno. Poche domande per Insigne che è tornato su Fiorentina-Napoli dello scorso anno.
Le parole di De Laurentiis
Sui top-player del Napoli: “Siete offensivi nei confronti dei top player che sono già in squadra. Guardate caso, Chelsea, Manchester City e altri ci stanno violentando per portarceli via. Quando Conte mi ha chiamato per Koulibaly, offrendomi 58 milioni, io gli ho detto di no. La nostra è già una squadra di top player”.
Sull'ipotesi del ritorno di Cavani: “Io so che tutti voi vorreste Cavani, ma guadagna 20 milioni ogni 10 mesi. Una squadra è fatta di 11 giocatori, non di uno. Guardate Higuain, ha fatto il record, ma non abbiamo vinto. Se Cavani mi chiama, si riduce l'ingaggio e mi mette in condizione di parlare col PSG, vedremo se il club vorrà cederlo. Nonostante lui abbia una parte di famiglia qui, quando c'era da andare via per guadagnare il triplo è andato via. Noi siamo quelli delle tre C: cervello, cuore e cog..“.
Sul calcio italiano: “Noi veniamo fuori da un calcio malato da decenni, in cui nessuno ha fatto mai un mea culpa vero. Siamo passati attraverso Calciopoli. Abbiamo un calcio sottomesso ad una centrale di Singapore che fattura milioni e milioni in nero. Abbiamo difficoltà a creare quell'etica che servirebbe. Abbiamo azzerato la Lega, ora la stiamo ricostruendo. Abbiamo azzerato la FIGC e ora vorrei che ci ricostruisse in maniera seria”.
Sul campionato concluso il 20 maggio: “Il campionato di quest'anno è stato falsato ed è stato scippato, ma è come se l'avessimo vinto. Noi apparteniamo a quelli che Totò chiamava ‘La banda degli onesti'. Si dovrebbe entrare in una discorso troppo tecnico e di critica acuta per la gestione della rosa, ma non voglio riaprire ferite che si sono ormai rimarginate”.
Su Jorginho e il centrocampo del Napoli: “Parlare degli assenti non è mai positivo. E' molto cresciuto in questi anni, ha dato il massimo. Ci sono state richieste da City e Chelsea, è giusto che lo si assecondi. Ora vogliamo spingere i giovani. Abbiamo preso Diawara due anni fa, il primo anno ha fatto bene, il secondo invece non è stato utilizzato come e quanto dovuto. Ancelotti lo apprezza tanto. Inoltre abbiamo Hamsik che il mister ha messo come regista adesso, lui è un maestro perché ha capito come massimizzare le qualità del calciatore. Questo è importante”.
Sulla questione portiere e l'infortunio di Meret: “Qui si fanno le pentole ma non i coperchi, il diavolo ci mette sempre del suo. Le notizie su Meret sono positive, speriamo che tra poco sia di nuovo in campo”.
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Le parole di Ancelotti
Il neo-tecnico si è espresso sulle aspettative e sulle motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la panchina del Napoli: “Spero di essere apprezzato fin da subito. So benissimo quali sono le aspettative di questo ambiente, so che tipo di società è il Napoli, so cosa hanno fatto questi calciatori nel passato e il valore che hanno. Ho accettato volentieri questa sfida per tutte queste circostanze. E' una società che ha un progetto interessante, innovativo, che sta crescendo costantemente da oltre dieci anni. Questi calciatori hanno un alto livello di conoscenze tecnico-tattiche. E chiaramente c'è l'ambiente, la passione dei tifosi”.
Per Ancelotti il Napoli è molto competitivo, nonostante un fatturato non all'altezza delle big: “La squadra è competitiva, l'anno scorso ha fatto 91 punti. Forse si poteva far meglio in Champions ed Europa League, ma in campionato ha fatto il massimo. . So che il Napoli non ha il fatturato del Real Madrid o del Bayern Monaco, sono aziendalista e parlando di questo con la società mi rendo conto di quali sono le possibilità. La strategia di mercato è stata comune, tra le mie idee e quelle delle società”.
Ancelotti ha risposto anche alla domanda su Fiorentina-Napoli dello scorso anno, paragonandola a una partita che ha fatto la storia della Champions League: “L'aspetto psicologico incide molto in una partita di calcio. La partita giocata prima ha sicuramente inciso (riferimento a Inter-Juventus del giorno prima finita 3-2 per i bianconeri), ma non posso sapere fino a quanto. Capita di perdere le finali di Champions League quando sei sopra 3-0, quindi può capitare anche questo. Mi hanno sempre chiesto cosa fosse successo contro il Liverpool, ma ci sono delle cose che non si possono spiegare. Può essere successa la stessa cosa al Napoli contro la Fiorentina”.
Sul centrocampo e sul ruolo di Hamsik: “Abbiamo un reparto completo, ho la possibilità di usare tutti i calciatori a disposizione mantenendo un buon livello. Hamsik può fare il regista. E' un ruolo che richiede qualità e conoscenza del gioco, esperienza, e quindi sono certo che puògiocare lì. Avrà un dispendio energetico minore in quel ruolo. Ora lo stiamo provando, poi abbiamo anche il giovane Diawara, la squadra è fatta”.
Ancelotti ha parlato anche delle rotazioni: “Ci auguriamo di fare tante partite e quindi utilizzeremo più giocatori. L'allenatore ha in testa gli undici, ma ci sono tanti altri aspetti da considerare, come l'ambiente, le motivazioni e il fatto che tutti debbano sentirsi coinvolti nel progetto. Questo porta ad avere maggiore intensità in allenamento. La rotazione, in una squadra che gioca tre competizioni, è molto importante”.
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Le parole di Insigne
Il talento azzurro è tornato sulla partita Fiorentina-Napoli: “Stavo guardando la partita come tutti i tifosi del Napoli (Inter-Juventus 2-3). Ci sono rimasto male, sicuramente ci ha un po' condizionato, ma da quest'anno proveremo a concentrarci solo sulle nostre partite”
Sulla differenza Sarri e Ancelotti: “Quest'anno Ancelotti ci darà una mano in più per affrontare soprattutto le competizioni europee. Non lo dico io, ma le statistiche. E' l'allenatore più vincente d'Europa. Io leader? Spero di continuare a fare bene, ma non posso farcela da solo. Bisogna giocare insieme. Siamo cresciuti sempre più e con Ancelotti possiamo fare ancora più importanti”.