La decisione della UEFA è arrivata per quanto riguarda il cambio dell’arbitro nella finale di Champions League in programma a Istanbul sabato 10 giugno tra Manchester City e Inter.
Szymon Marciniak, considerato uno degli arbitri migliori al mondo e a cui era stata affidata la finale di Champions, è infatti stato coinvolto in uno scandalo che gli è quasi costato il posto in quello che è uno degli appuntamenti calcistici più importanti della stagione. Seguono qui i dettagli sulla vicenda e il motivo per cui potrebbe cambiare l’arbitro della finale.
Gravi accuse contro Marciniak, la UEFA prende le distanze
C’è bufera intorno a Szymon Marciniak, arbitro UEFA a cui è stata affidata la finale dei Mondiali in Qatar tra Francia e Argentina, e a cui era stata data anche la direzione della gara tra Inter e Manchester City per la finale di Champions League del 10 giugno.
Certo è che l’arbitro polacco non è estraneo alle critiche, infatti già nel quarto di finale di ritorno in Champions tra Napoli e Milan la sua direzione della partita era stata criticata per la mancanza di un rigore netto che avrebbe potuto influenzare pesantemente l’esito dell’incontro. In particolare, la partita ha visto un rigore giustamente assegnato al Milan per un’entrata di Mario Rui in ritardo su Leao, però dall'altra parte Marciniak non ha fischiato un rigore su un episodio molto dubbio per un fallo di Leao su Lozano. Il VAR ha confermato la decisione dell’arbitro, ma comunque non sono mancate le critiche proprio per i forti dubbi sull’accaduto, riportato qui sotto, e per le conseguenze che un rigore in favore del Napoli avrebbero potuto avere.
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— Pickx Sports (@PickxSports) April 18, 2023
Ora, a più di un mese di distanza, Szymon Marciniak è di nuovo in mezzo alla bufera, questa volta con accuse ben più gravi e che vedono il suo allontanamento dalla direzione della finale di Champions, rischiando di essere sospeso dalla UEFA, che ha già preso le distanze dal fischietto polacco. L’arbitro è infatti stato visto partecipare ad un raduno xenofobo, antisemita e omofobo organizzato da un partito dell’estrema destra polacca.
Marciniak, sospensione in arrivo: cosa è successo
L’episodio in questione è accaduto il 29 maggio, quando Marciniak è stato visto da diverse fonti partecipare in Polonia ad una manifestazione di estrema destra di Mentzen, politico conosciuto per le sue radicali posizioni antisemite, omofobe e xenofobe. Il raduno in questione, chiamato “Everest” e organizzato dal partito di estrema destra “Konfederacia”, si è tenuto a Katowice e la notizia della presenza di Marciniak è subito giunta alla UEFA, che prontamente ha preso le distanze dall’arbitro, convocandolo immediatamente a Nyon per fornire la sua versione dei fatti e cercare di chiarire la situazione.
In ogni caso, Marciniak rischia ora una severa sanzione dalla UEFA, che lo vedrebbe sollevato dalla direzione della finale di Champions League a Istambul a ormai otto giorni di distanza dall’evento. Questa soluzione, così vicina al 10 giugno, non trova precedenti nella storia della UEFA e del calcio in Europa.
La UEFA stessa ha affermato di volersi distanziare da Marciniak, ribadendo che le idee e il comportamento emerso dalla presenza dell’arbitro polacco alla manifestazione antisemita, xenofoba e omofoba sarebbero totalmente distanti dai valori sostenuti invece dalla comunità.
Attualmente, la decisione di sospendere Marciniak dalla direzione della finale tra Inter e Manchester City non è ancora ufficiale, infatti la UEFA nella giornata di ieri ha aperto un’inchiesta urgente dove il fischietto polacco dovrà spiegare l’accaduto. Ci si aspetta che l’ufficialità arrivi nella giornata odierna, probabilmente nelle prossime ore, per capire se Marciniak verrà effettivamente sospeso dall’incarico ed eventualmente scoprire chi sarà il sostituto a cui verrà affidata la finale più importante di tutte le competizioni UEFA.
AGGIORNAMENTO: La decisione della UEFA su Marciniak
Dopo aver analizzato a fondo la vicenda nella giornata di ieri e ascoltato le dichiarazioni di Marciniak sull’accaduto, la UEFA ha preso la sua decisione per quanto riguarda la sostituzione del fischietto polacco nella finale di Champions League del 10 giugno. La direzione della gara era stata messa in dubbio dopo che varie fonti avevano riportato la presenza di Marciniak ad un raduno dell’estrema destra polacca.
Riguardo questo scandalo, l’arbitro si è difeso davanti alla UEFA scusandosi per l’accaduto e affermando di non sapere la vera natura della manifestazione e che se l’avesse saputa non si sarebbe presentato, rifiutando l’invito in quanto contrario alle idee antisemite, omofobe e xenofobe del partito. Ha inoltre ribadito di condannare qualsiasi forma di odio, intolleranza e discriminazione in quanto non trovano posto nello sport, né tantomeno nella società.
La UEFA, avendo ascoltato le dichiarazioni di Marciniak, ha accettato le scuse dell’arbitro ritenendole sincere, e ha confermato la presenza del fischietto polacco come direttore di gara nella finale di Champions League a Istambul tra Inter e Manchester City. L’organizzazione ha poi rinnovato il suo impegno nel promuovere i principi di unità, rispetto e fair play all’interno del calcio.