Il retro sponsor è ormai una realtà assodata: lo hanno in 17. Vi parliamo dei guadagni dei club di Serie A in questa puntata di “Economia nel Pallone”
Il calcio italiano sta vivendo un momento di crisi come non se ne vedevano da anni: la Serie B è partita a 19 squadre con ben 3 fallimenti e nessun ripescaggio, mentre la Serie C è stata rinviata e anch'essa ha visto sparire molte realtà. E anche la massima categoria non può sorridere più di tanto, sebbene i grossi investimenti di alcune big – in primis la Juventus. Un settore che invece non sembra conoscere crisi è quello delle sponsorizzazioni: della storia dei marchi nel calcio moderno ve ne avevamo parlato un po' di tempo fa, adesso analizziamo i ricavi dei club della massima serie in questa puntata di Economia nel Pallone.
Main sponsor: a sorpresa in testa c'è il Sassuolo
Per main sponsor si intende quella azienda che porta il maggior guadagno ad una società e il cui marchio ha lo spazio maggiore sulla maglia della stessa – ossia quello centrale nella parte anteriore della maglietta. In questa speciale classifica di sponsor principali comanda a sorpresa il Sassuolo, che con i 18 milioni portati dalla Mapei – l'azienda del proprietario Squinzi – riesce a mettersi alle spalle tutte le big. Segue la Juventus a 17 milioni di euro guadagnati con il contratto siglato con Jeep, mentre completa il podio il Milan che guadagna dal suo main sponsor, ossia la Fly Emirates, ‘soltanto' 15 milioni di euro. A proposito di compagnie aeree, la Qatar Airwais porta alla Roma 13.3 milioni di euro. La storica collaborazione con la Pirelli frutta all'Inter 12.5 milioni di euro, mentre il patrocinante principale del Napoli, ossia la Lete, porta 9 milioni di euro.
L'evoluzione dello sponsor: second e retro per aumentare i guadagni
Ma ormai le società di calcio non godono soltanto dello sponsor principale, e gli spazi sulle magliette sono stati anche aumentati. Infatti sulle divise fino alla stagione 2017/2018 erano previsti quattro spazi: due davanti per gli sponsor commerciali – main e second sponsor – uno nella parte posteriore – retro sponsor – e infine lo spazio vicino allo stemma per lo sponsor tecnico – il fornitore del materiale per intenderci. In particolare il retro-sponsor ha riscosso enorme successo in questa stagione e sono addirittura 17 i club che hanno riservato uno spazio sotto il numero dei calciatori per un marchio. Le uniche esenti al momento sono Milan, Fiorentina – che non ha nemmeno il main sponsor – e Sassuolo. Addirittura triplo sponsor per il Napoli, con il trio Lete-Garofalo-Kimbo. Questo serve ad aumentare gli incassi dei club: secondo l'annuale indagine ‘Sporteconomy Jersey Sponsor Index’, ha portato guadagni per 125 milioni di euro alle società di Serie A – in crescita del 16% rispetto allo scorso campionato.
La classifica dei guadagni degli sponsor: la Juventus stacca tutti
Con l'accoppiata Jeep-Cygames la Juventus arriverà a guadagnare 26,7 milioni di euro. Il contratto stipulato con la compagnia giapponese è stato il primo in Serie A per quanto riguarda i retro-sponsor. Segue sempre il Sassuolo con i 18 milioni della sola Mapei, mentre il Milan viene affiancato dal Napoli che grazie ai 6 milioni che arrivano dai contratti siglati con Garofalo e Kimbo riesce a raggiungere i 15 milioni. L'Inter porta sul fondo della schiena il marchio Driver, sempre della Pirelli, mentre la Roma ha trovato un accordo con la Hyundai. Questi sei club insieme totalizzano 99,3 milioni di euro di sponsorizzazione, ossia l'80% di quei 125 milioni di euro.
Analizziamo gli sponsor: 45 aziende si affidano alla Serie A
Dando sempre un'occhiata allo studio della Sporteconomy, si possono anche vedere quali sono le aziende che hanno deciso di affiancare il loro nome a quello dei club di A. In totale le spender sono ben 45, di cui 10 arrivano dal settore alimentare mentre sono cresciute le agenzie di betting sia nelle maglie sia per quanto riguarda i cartelloni pubblicitari. Una strategia logica, visto e considerato che dal primo gennaio 2019 entrerà in vigore il Decreto Dignità, fortemente voluto dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio e che vieterà le sponsorizzazioni dei giochi d'azzardo – mentre per le pubblicità il blocco arriverà dal 30 giugno. Ecco perché, ad esempio, l'accordo tra Lazio e Marathonbet è valido fino al 31 dicembre 2018. Molte anche le società automobilistiche: oltre alle già citate Jeep e Hyundai, ecco Suzuki per il Torino e Dacia per l'Udinese.
Lo sponsor sulla manica: apertura al quinto spazio
Questa la novità della stagione 2018/2019: per avvicinarsi ai modelli europei, la Lega ha deciso di dedicare un nuovo spazio per un singolo sponsor sulla manica sinistra delle magliette. Sarà ancora off-limits, invece, la parte destra: quello spazio è dedicato alla patch della Serie A. Questo andrà ad incrementare ancora di più i guadagni dei club, anche se forse si perderà il fascino della maglia classica che ad alcuni somiglia sempre di più ad un cartellone pubblicitario.
Guadagni in crescita, ma lontanissimi dal resto d'Europa
Come abbiamo già sottolineato, gli sponsor continuano ad essere in crescita nonostante il settore calcistico italiano stia vivendo grandi difficoltà. Il passaggio dagli 85 milioni del 2015 agli attuali 125 milioni resta importante, ma nemmeno paragonabile ai numeri macinati da altri top campionati. Comandano come al solito gli inglesi: la Premier genera un volume di affari in termini di sponsorizzazioni di 315,6 milioni di sterline, ossia 351 milioni di euro circa – dati Statista.com.
Numeri astronomici, resi ancora più incredibili guardando la vetta della classifica: il Manchester United guadagna 52,5 milioni di euro all'anno dal contratto stipulato con Chevrolet, che non è soltanto un main sponsor – ha una denominazione diversa – ma è quello che appare sullo ‘stomaco' dei giocatori. Segue l'accoppiata City-Etihad a 50 milioni di euro e subito dietro Chelsea, Arsenal e Liverpool che guadagnano 45 milioni di euro rispettivamente da Yokohama, Fly Emirates e Standard Chartered.
Anche in Germania se la passano meglio: il Bayern Monaco, primo, guadagna 35 milioni dalla Telekom. Segue lo Schalke 04 che incassa 24 milioni da Gazprom e completano il podio a pari merito Wolfsburg e Borussia Dortmund che vedono arrivare 20 milioni annui rispettivamente da Volkswagen e Evonik. Insomma, numeri che fanno impallidire il nostro calcio, che se vuole crescere ancora deve anche acquisire più credibilità di fronte alle aziende che devono investire.
Fonte foto: juventus.com