Dalla squadra più giovane a quella più fallosa, dal giocatore più subentrato a quello che ha disputato più minuti: tutti i numeri più interessanti della stagione 2018/19 di Serie A
La testa è già alla stagione 2019/20, con le squadre in ritiro impegnate con le prime amichevoli estive, facciamo un passo indietro. La Serie A 2018/19 ha visto prevalere ancora una volta la Juventus davanti al Napoli, mentre è stata un fallimento per le retrocesse Chievo, Frosinone ed Empoli. Tra conferme e sorprese, sono tante le statistiche e le curiosità che ci ha regalato il campionato italiano – sia di squadra che dei singoli giocatori. Dalla semplice differenza reti ai giocatori più fallosi, dalla formazione più giovane a quella che meglio sfrutta i calci piazzati, dal calciatore più sostituito a quello che segna maggiormente dalla distanza. I più interessanti record e numeri che ci ha mostrato la stagione 2018/19 di Serie A.
Reti da calcio piazzato nella Serie A 2018/19: comanda la Roma, delude il Milan
I calci piazzati sono sempre più importanti nel calcio moderno, specie in un campionato tattico e complesso come quello italiano. Le squadre utilizzano schemi per calci d’angolo e punizioni in modo tale da punire l’avversario: spesso una partita si può vincere anche con un colpo di testa su corner al 90’. La formazione che meglio utilizza questa soluzione è la Roma, che in 38 partite ha segnato 28 gol da calcio piazzato. Segue la Juventus con 27 e a sorpresa la Spal con 26.
Molto importanti sono ovviamente i saltatori – sia i centravanti che i difensori abili nello stacco – ma chi fa davvero la differenza è il giocatore che fornisce l’assist: da Kolarov a Pjanic, da Pellegrini a Dybala, tutto sta nel mettere la giusta palla in area. Bene anche Sassuolo e Bologna, rispettivamente con 22 e 21 reti all’attivo. Delude invece il Milan, che può vantare solo 13 marcature su calcio piazzato: la qualità non mancava, ma la squadra di Gattuso non fioccava di grandi saltatori. Chiude la classifica il Chievo, con appena 9 reti.
Palloni recuperati nella Serie A 2018/19: Torino da battaglia, più morbide Juventus e Napoli
Indipendentemente dal tipo di calcio che predilige l’allenatore, che sia difesa e contropiede o quello del tiki taka, diventa fondamentale recuperare palla il più velocemente possibile. Ecco perché il centrocampo non può esser formato da soli giocatori di qualità, ma anche da pedine nate per interdire. La squadra che conta il maggior numero di palloni recuperati nella stagione 2018/19 di Serie A è il Torino, con ben 7001. A seguire l’Atalanta di Gasperini con 6929, che basa la sua filosofia proprio sul pressing alto. Poi ci sono una serie di squadre che hanno chiuso nella parte destra della classifica, che sono ovviamente costrette a sporcare il gioco degli avversari prima che impostare. A metà Lazio e Roma, mentre sono a sorpresa in fondo Napoli e Juventus. Le prime due della classe occupano rispettivamente il penultimo e l’ultimo posto con 6077 e 6055 palloni recuperati in una stagione: mantenendo il possesso dello strumento più degli altri, matematicamente, ci sono meno palloni da recuperare.
Gol fatti e gol subiti nella Serie A 2018/19: giostra Atalanta, corazzata Juventus
Alcune squadre sono completamente votate all’attacco senza equilibrio, altre invece preferiscono prima difendere e poi cercare di colpire l’avversario. Se è vero che in Italia vince sempre la miglior difesa, l’obiettivo è comunque quello di segnare un gol in più degli altri. Anche stavolta, l’equilibrio imposto da Allegri alla sua Juventus ha avuto la meglio: 70 gol fatti e solo 30 quelli subiti dai bianconeri nell’intero campionato. Il miglior attacco è però quello della strepitosa Atalanta di Gasperini con 77 marcature, mentre sono 46 i gol subiti.
Bene ovviamente anche il Napoli, che conta 74 reti realizzate e 36 subite. Ottima la difesa dell’Inter – 33 reti al passivo – che le permette di raggiungere la Champions League nonostante i “soli” 57 gol fatti. Completamente a due facce invece l’Empoli, che ha adottato in toto la mentalità frizzante di Andreazzoli: 51 gol fatti, ma anche 70 subiti. Peggio in difesa ha fatto solo il Chievo, incassandone addirittura 75. Insieme a clivensi e toscani, il terzetto delle peggiori difese è completato ovviamente dal Frosinone (69), guarda caso, l’altra squadra retrocessa.
Trazione anteriore nella Serie A 2018/19: supremazia Napoli, sorpresa Empoli
In un campionato bloccato come la Serie A, possesso palla e gioco offensivo non sono sempre sinonimo di vittoria. La Juventus vince lo scudetto da 8 anni consecutivi, ma è fuori dal podio delle squadre maggiormente a trazione anteriore – cioè quelle che giocano più palloni nella metà campo avversaria. Primo in classifica è il Napoli di Ancelotti, che conta una media di 368,7 palloni giocati a partita nella metà campo avversaria. Seguono Inter e Atalanta.
I nerazzurri di Spalletti hanno dimostrato una miglior difesa ed un ampio possesso palla, pari a 333,6 palloni toccati a partita negli ultimi 50 metri. La Dea invece vanta il miglior attacco ed una media di 332,8 palloni giocati nella metà campo avversaria per ogni gara. Sorprendono invece Juventus ed Empoli. I bianconeri, nonostante tutta la qualità di cui disponeva Allegri, hanno totalizzato “solo” 319,8 palloni in media a partita nella metà campo avversaria. I toscani, invece, nonostante la retrocessione e i tanti gol incassati, hanno mostrato una mentalità tutt’altro che da provinciale: media di 253,7 palloni giocati in avanti.
Falli commessi nella Serie A 2018/19: “cattivo” il Torino, sportivo il Napoli
Il calcio è uno sport di contatto, questo è sempre stato chiaro. Per fermare un avversario, spesso i giocatori ricorrono a metodi eccessivi quali calci, spinte, scivolate o tocchi di mano: più semplicemente, falli di gioco. Molte squadre non prediligono il gioco rude e di rottura, altrettante invece sì, cercando proprio di disfare innanzitutto il gioco avversario piuttosto che cercare di creare. La squadra più fallosa della stagione 2018/19 di Serie A è il Torino, con ben 601 falli commessi. Ovviamente, in cima è più facile che vi siano squadre di medio-bassa classifica, poiché più improntate a “metterla sull’agonismo”. I granata sono infatti seguiti da Chievo e Cagliari. Tolto l’Empoli, formazione che ha scelto di adottare uno stile di gioco “da grande”, gli ultimi posti sono tutti occupati dalle big italiane. In fondo c’è il Napoli, con solo 397 falli fatti. Risalendo, Atalanta, Milan e Juventus, rispettivamente con 431, 442 e 447 scorrettezze commesse.
Cartellini nella Serie A 2018/19: fioccano le ammonizioni per la Spal, 9 espulsioni per il Cagliari
Legata ai falli di gioco, c’è poi la questione dei cartellini. Non tutti i contatti non ammessi ovviamente sono da ammonizione o espulsione, ma la cosa è fortemente collegata. I malus sono il vero e proprio incubo dei fantallenatori, e in questa stagione ne hanno visti parecchi coloro i quali hanno acquistato principalmente giocatori di Spal e Chievo. In cima ai cartellini gialli ci sono proprio i ferraresi, che ne hanno incassati 114. Seguono i clivensi con 105. Completa il podio il Frosinone con 100.
Proprio come la questione dei falli, sono in fondo le formazioni principali del nostro campionato. Solo 72 ammonizioni per l’Inter, 78 per Milan e Juventus. Discorso leggermente diverso invece per le espulsioni, che sono un po’ più “casuali”. 9 cartellini rossi stagionali per il Cagliari, 8 per il Sassuolo e 7 per il Chievo. 4 per la Juventus, solo 2 invece per Roma, Empoli e Frosinone.
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Età nella Serie A 2018/19: gioventù Fiorentina, esperienza Inter
L’età è soltanto un numero, è vero, ma nel calcio conta parecchio. Ci sono squadre che hanno scelto di formare rose guardando prima all’esperienza e alla maturità calcistica, altre invece – più o meno volontariamente – hanno preferito puntare sui giovani e sperare nell’esplosione di qualcuno di loro nel corso della stagione. La squadra più vecchia del campionato 2018/19 è l’Inter, con 28,6 anni di media. Quella più giovane invece è la Fiorentina, con 24,4. Tra le big, la squadra più giovane è il Milan di Gattuso, con una media di 26,4. Più anziana – e quindi esperta – la Juventus di Allegri: 28,5 di media, su cui ha sicuramente inciso l’arrivo di Cristiano Ronaldo.
Autogol nella Serie A 2018/19: Parma re della sfortuna
L’obiettivo nel calcio è segnare un gol in più degli avversari, ma spesso succede che la fortuna non è dalla propria parte. Esistono infatti situazioni sfortunate in cui un giocatore – per errore – colpisce maldestramente il pallone facendolo carambolare nella propria porta, provocando così un autogol – malus temutissimo dai fantallenatori per i propri difensori. La squadra che ha registrato più autoreti nella stagione appena conclusa è il Parma con 5, di cui addirittura 2 di Gagliolo. Seguono Atalanta, Fiorentina, Inter e Lazio con 3 autogol in 38 partite. 2 beffe invece per il Sassuolo, curiosamente, entrambe per mano di Lirola. Nessun autogol registrato invece per Napoli, Spal, Torino e Udinese.
Rigori nella Serie A 2018/19: gioie per la Sampdoria, piange il Cagliari
Il calcio di rigore è la massima punizione per un fallo di gioco. Il tiro dagli 11 metri garantisce un’alta possibilità per una squadra di segnare. Ci sono squadre che, andando spesso in area avversaria, hanno trovato un numero maggiore di calci di rigore. Altre formazioni invece sono state più sfortunate e, tra falli violenti e tocchi di mano, si sono visti fischiare contro molteplici calci di rigore nella passata stagione. La squadra più fortunata è sicuramente la Sampdoria, che si è vista assegnare 12 calci di rigore – con 10 realizzati.
Bene anche Inter, Juventus e Spal, con 8 tiri dal dischetto a testa. Decisamente peggio invece è andata al Cagliari. I sardi hanno infatti battuto solo 3 rigori e ne hanno subiti addirittura 10, sebbene siano poi stati 8 quelli trasformati dagli avversari. Più fortunate da questo punto di vista le prime due della classe: solo 4 rigori contro per Juventus e Napoli. Non è andata male nemmeno a Roma e Sassuolo, che si sono viste fischiare contro 7 rigori, ma ne hanno visti realizzare solo 4 per parte.
Pali e traverse nella Serie A 2018/19: Napoli inarrivabile, Chievo troppo timido
Quando si parla di sfortuna, non si può non citare i pali e le traverse. Se una squadra attacca molto, è normale che abbia più occasioni di impattare contro un legno. Ci sono però formazioni più sfortunate di altre, che in momenti decisivi si vedono negare la gioia del gol solo dal sostegno della porta. Sono addirittura 27 i legni colpiti dal Napoli di Ancelotti: 6 a testa per Insigne, Milik e Callejon. Segue a distanza la Roma con 19, mentre sono 15 per la Juventus. 17 – tra pali e traverse – per Lazio e Fiorentina: Immobile è quello che ne ha presi più di tutti (8), seguito dai 7 di Chiesa. Più fortunato invece il Milan, con soli 8 legni totali. Chiude invece il Chievo con 6, ma la cifra è sintomatica: attaccando meno, è ovvio che la probabilità di colpire un palo o una traversa sia minore rispetto a quella delle grandi squadre.
Dalla panchina nella Serie A 2018/19: Castillejo il più subentrato
Nel calcio di oggi, non si gioca più in 11. Come ha più volte ribadito Allegri, l’allenatore deve prevedere come potrebbe andare la partita e pensare prima ai possibili cambi da fare nel secondo tempo: un match si vince oggi con 14 giocatori. Ecco quindi che diventa fondamentale anche la presenza di chi subentra a mezz’ora dalla fine, per far rifiatare il compagno o magari per spaccare in due la partita. Il giocatore che è maggiormente subentrato nella stagione 2018/19 di Serie A è Samu Castillejo del Milan: Gattuso lo ha inserito 23 volte nel tridente offensivo. Lo segue il suo compagno di squadra Cutrone con 22, che per tutto l’anno ha fatto da vice, prima di Higuain e poi di Piatek. Stagione da subentrato anche per Zaza, che è stato buttato nella mischia 18 volte da Mazzarri: l’attaccante non ha però rispettato le aspettative. Diversi i giocatori di qualità che sono dovuti spesso partire dalla panchina, come Correa, Kluivert e Bernardeschi: subentrati rispettivamente 16, 15 e 14 volte, hanno dovuto fare i conti con un’agguerrita concorrenza. Sorprendono infine Laxalt e Teodorczyck, entrati 14 volte dalla panchina.
Sostituzioni nella Serie A 2018/19: Politano cambiato 23 volte
Per un giocatore che entra, ce n’è sempre anche uno che esce. Ci sono giocatori che per caratteristiche e per ruolo non riescono quasi mai a reggere i 90’ in campo, e devono quindi esser sostituiti dai loro allenatori. Matteo Politano è il giocatore più sostituito della passata stagione, ben 23 volte: spesso ha dovuto lasciare il posto nell’Inter a Candreva. Poi ci sono Poli e Joao Pedro. Il centrocampista del Bologna (19) è spesso stato in ballottaggio con Dzemaili, mentre il trequartista del Cagliari (18) ha sofferto il modo di giocare di Maran. Fra i giocatori più rilevati dai rispettivi tecnici, ce ne sono anche di grande qualità. 15 volte per Luis Alberto, Calhanoglu e Ramirez. Nella Lazio, lo spagnolo ha spesso dovuto accettare la staffetta con Correa. Stesso discorso per il trequartista della Sampdoria con Saponara. 14 sostituzioni anche per Gomez che, stremato, ha più volte lasciato il posto a Pasalic o ad un esterno.
Gol dalla distanza nella Serie A 2018/19: Ilicic bombardiere, poi c’è mezzo Napoli
Oggi molte squadre ricercano il bel gioco e il possesso palla. Spesso però si sbatte contro formazioni organizzate e ben chiuse in fase difensiva. Ecco quindi che serve un’arma in più per colpire, oltre ovviamente ai soliti calci piazzati. In queste situazioni, i tiratori dalla distanza diventano molto importanti. Il miglior marcatore dalla distanza della passata stagione si è rivelato essere Josip Ilicic, autore di ben 8 reti oltre i 16 metri. Al secondo posto c’è Suso del Milan, dotato di un sinistro telecomandato. Tutti i 7 gol dello spagnolo sono stati realizzati da lontano. Seguono poi Mertens e Milik, entrambi a quota 6 gol oltre i 16 metri. Il Napoli piazza poi un terzo giocatore nella top 10, vale a dire Piotr Zielinski: il centrocampista polacco calcia indifferentemente con destro e sinistro, ed ha segnato 4 gol da oltre i 16 metri. Il primo della Juventus è Cristiano Ronaldo: 4 reti dalla distanza sui suoi 21 totali.
Cross nella Serie A 2018/19: Gomez nel vivo, tanti gli esterni
Nel calcio moderno sono sempre di più i giocatori ad andare sul fondo e crossare. Il pallone messo in mezzo dalla fascia è una prerogativa sempre più ricercata: anche ai terzini ora è richiesto di avere il piede per mettere palle interessanti nel cuore dell’area di rigore. Se il cross è buono, è molto più facile per il centravanti segnare. Il giocatore della stagione 2018/19 di Serie A che ha realizzato più cross è Gomez, prevalentemente da sinistra: 102 cross utili su 329 tentati. Seguono due esterni puri come Biraghi e Suso: quello della Fiorentina da sinistra (72 su 273), mentre quello del Milan da destra (63 su 255).
A sorpresa, sono tanti i cross in area effettuati da Beghetto e Ciano: rispettivamente, sono 57 e 44 quelli andati a buon fine. Presenti ovviamente anche giocatori di qualità come De Paul (52) e Luis Alberto (45), ma anche un paio di terzini offensivi come Lazzari (78) e Kolarov (63).
Rigori parati nella Serie A 2018/19: Consigli super, Sepe da horror
Il portiere, nel calcio come nel fantacalcio, può farti vincere le partite. Ancora di più se è un pararigori. L’entusiasmo iniettato alla squadra dal proprio estremo difensore dopo un tiro dal dischetto neutralizzato, non è neanche lontanamente paragonabile alla gioia di un fantallenatore per un +3 del proprio numero 1.
Il portiere con la miglior percentuale di rigori parati nel nostro campionato risponde al nome di Szczesny della Juventus, che ha neutralizzato 2 rigori su 3. Ne ha parati di più però Andrea Consigli – 4 su 8 – anche se meno in percentuale. Bene anche Sirigu e Olsen, con 2 tiri dal dischetto fermati su 4. Di contro, spiccano i risultati negativi di Musso, Viviano e Sepe. 0 su 8 per il portiere dell’Udinese, 0 su 4 invece per quelli di Sampdoria e Parma. Storico negativo incredibile per quest’ultimo: Sepe ha preso gol in tutti e 26 i rigori subiti in carriera.
Falli commessi nella Serie A 2018/19: tanti centravanti, comanda Pavoletti
Per vincere le partite, c’è bisogno anche di giocatori più duri di altri, giocatori che pensano prima alla sostanza che all’estetica. Non sono certamente il sogno dei fantallenatori, ma il campionato italiano ne è pieno. Per natura e per ruolo, ci sono giocatori più fallosi di altri. Con grande sorpresa, il giocatore più falloso della stagione appena conclusa di Serie A è un attaccante, vale a dire Leonardo Pavoletti: il centravanti del Cagliari, il primo a sporcare la manovra avversaria, ha totalizzato 75 falli. Stesso discorso per Belotti con 71. Lo segue poi il suo compagno di squadra nel Torino, Rincon, a quota 69. Un altro attaccante molto falloso e spesso irascibile è Domenico Berardi, che ha commesso 64 falli in tutto il campionato. Il primo difensore in questa speciale classifica è Milenkovic della Fiorentina, fermo a 61. Poi tante altre prime punte come Piatek, Zapata, Stepinski, Santander. Ormai i giocatori offensivi si sono adattati ai difensori, e devono farsi rispettare.
“Clean sheet” nella Serie A 2018/19: saracinesca Handanovic, disastro Olsen
Un’altra statistica interessante in chiave portieri, è quella della porta inviolata. Se il proprio numero 1 non incassa gol – fattore molto importante per chi al fantacalcio gioca con il modificatore di difesa – il voto positivo è quasi assicurato. Il re dei “clean sheet” nella stagione 2018/19 di Serie A è Samir Handanovic, con 17 gare senza subire gol. Il portiere dell’Inter è seguito da quello del Torino, che ne ha totalizzate 15, e dalla sorpresa Consigli (12, proprio come Donnarumma).
Mantiene la rete inviolata 11 volte su 28 partite giocate Szczesny, mentre sono solo 4 i “clean sheet” per Viviano e Dragowski su 17 presenze. Male Ospina e Karnezis, che hanno fatto peggio del loro compagno nel Napoli: Meret ha infatti totalizzato 7 gare senza subire gol a fronte di 14 partite giocate, mentre gli altri due rispettivamente 5 e 4 – su 17 e 9. Ancora peggio invece hanno fatto Gollini e Olsen. 4 su 20 per il portiere dell’Atalanta, e addirittura un orrendo 4 su 27 per quello della Roma: a differenza sua, Mirante ha raggiunto quota 6 “clean sheet” in sole 11 partite.
Dribbling nella stagione 2018/19: Ilicic imprendibile, sorprese Lazzari e Ansaldi
Nel calcio di oggi, con difese sempre più chiuse e basse, segnare su azione è diventato sempre più difficile. La differenza nel calcio moderno la fanno i giocatori in grado di saltare l’uomo, giocatori che con un dribbling o un semplice tocco riescono a creare superiorità numerica in una zona determinante di campo. Il giocatore che ha totalizzato più dribbling vincenti nella stagione appena trascorsa è Josip Ilicic dell’Atalanta, con ben 167. La qualificazione in Champions League della Dea è spiegata dal fatto che il secondo in classifica è l’alter ego dello sloveno, vale a dire il capitano Alejandro “Papu” Gomez, con 146. Segue un esterno nato per saltare l’uomo come Chiesa, a quota 143. “Solo” 102 invece per Cristiano Ronaldo, mentre sorprendono i numeri di Lazzari e Ansaldi – rispettivamente con 96 e 91. Bene anche Barella con 76 dribbling riusciti.
Highlander nella stagione 2018/19: stakanovisti Cragno e Caputo
Ci sono giocatori a cui gli allenatori non possono praticamente mai rinunciare, giocatori che se stanno bene fisicamente sono sempre in campo – dal primo all’ultimo minuto. Il re degli highlander dello scorso campionato è Alessio Cragno: il portiere del Cagliari ha giocato tutti i 3686 minuti della stagione. Al secondo posto c’è incredibilmente un giocatore di movimento, precisamente un attaccante: si tratta di Ciccio Caputo dell’Empoli – classe 1987 – che conta appena 16 minuti di recupero in meno dell’estremo difensore sardo. Seguono in classifica altri portieri, tra cui Handanovic e Skorupski: quello dell’Inter 3669 minuti, mentre quello del Bologna 3651.
Tra i giocatori insostituibili ci sono anche difensori come Iacoponi, Di Lorenzo, Acerbi e Izzo. Da evidenziare poi anche i 3558 minuti disputati dal capitano del Torino Andrea Belotti: Mazzarri lo ha sempre preferito a Iago Falque e Zaza.
Fuorigioco nella Serie A 2018/19: Immobile e Quagliarella ingenui
Il fattore fuorigioco è ormai dato per scontato. Oggi le squadre devono conviverci, ma col tempo hanno imparato ad utilizzarlo a proprio vantaggio. Molti allenatori pretendono una linea difensiva alta in modo tale da tagliare fuori gli attaccanti avversari. Non è sempre semplice ovviare a questa strategia tattica: spesso i giocatori offensivi si trovano infatti oltre la linea senza neanche rendersene conto.
Gli attaccanti maggiormente caduti in questo tranello sono Immobile e Quagliarella, entrambi trovati in fuorigioco ben 39 volte. Segue Zapata con 32, poi Inglese con 31. Tante punte sono solite attaccare la profondità piuttosto che venire incontro, ed ecco che diventa ancora più facile trovarsi in offside: ad esempio Belotti, che conta 29 fuorigioco in stagione. Stesso discorso per velocisti come Caputo e Cristiano Ronaldo, fermati dall’arbitro rispettivamente 28 e 27 volte. Il primo non attaccante puro in questa speciale classifica è Callejon del Napoli con 18: il gioco di Ancelotti prevede spesso il taglio dentro da parte dell’esterno alle spalle del terzino, e questa è la principale controindicazione.