Seguici su

Statistiche

Serie A 2018/19, tutte le statistiche sui portieri

Serie A 2018/19, tutte le statistiche sui portieri

Dalle reti inviolate al rapporto tiri subiti/parate effettuate, passando per le uscite e il gioco coi piedi: tutte i dati sui portieri di Serie A

Il periodo tra la fine del campionato e l'inizio ufficiale della sessione d'estiva di calciomercato è quello migliore per tirare le somme su quanto successo nella stagione sportiva appena conclusa. Per esempio sui portieri. chi è stato il migliore della Serie A, e chi il peggiore? Difficile dirlo. Ma possiamo analizzare, dato per dato, tutte le statistiche più interessanti per un estremo difensore e farci un'idea su chi abbia i migliori numeri. Partendo da quelli base come il numero di reti subite o di clean sheet e arrivando fino a con quale precisione hanno giocato con i piedi. Utilizzando i dati di Panini Digital e quelli della Lega, scopriamo tutte le statistiche sui portieri della Serie A 2018/19.

Generali

Minuti giocati

Il giocatore di Serie A che in assoluto ha disputato il maggior numero di minuti in campo è Cragno (3686′), portiere del Cagliari, seguito molto da vicino dall'interista Handanovic (3669′) e dal bolognese Skorupski (3651′). Ha giocato anche più di quanto non fosse previsto Musso (2804′ in 29 presenze), che a inizio anno sembrava destinato a giocarsi continuamente una maglia da titolare con Scuffet, così come Dragowski (1361′ in 17 presenze), in partenza secondo di Lafont alla Fiorentina.

Sotto le aspettative invece per esempio le due alternative del Genoa a Radu: Marchetti (391′) nella prima metà della stagione, Jandrei (97′) nella seconda. Ma le peggiori notizie sono arrivate dai secondi portieri di lusso, dai quali ci saremmo aspettare una maggiore partecipazione. Quanti al fantacalcio hanno rubato Perin (871′) e Reina (362′) a chi aveva acquistato Szczesny e Donnarumma, salvo poi ritrovarsi con un minutaggio decisamente inferiore rispetto a quello sperato?

In chiusura, la trama più avvincente da questo punto di vista si sapeva sarebbe stata quella del Napoli. Dopo aver puntato su Meret e Karnezis a inizio estate, gli azzurri si erano dovuto coprire con Ospina a fine estate per un infortunio al giovane friulano e si erano dunque ritrovati con tre portieri di ottimo livello in rosa. Alla fine dei conti, è stato proprio il colombiano (1555′) a giocare di più, seguito da Meret (1249′) e infine dal greco (846′).

Consulta la classifica completa dei giocatori con più minuti disputati nella Serie A 2018/19

Reti subite

Oltre al minutaggio, l'altro dato che viene immediatamente da consultare riguardo i portieri è quello dei gol subiti. In questa classifica il primo è Sportiello (64), seguito da Sorrentino (60) e da Sepe (59). Questa statistica non fa però giustizia agli estremi difensori: per valutare in maniera leggermente più accurata la quantità di gol prese, è già meglio analizzare la media per partita.

Con questo altro criterio, le posizioni in classifica mutano. Al posto più alto del podio troviamo infatti il clivense Seculin (6,3), che in 100′ disputati ha preso la bellezza di sette gol. Il campione è però troppo limitato, così come quello del laziale Guerrieri (secondo a 2,8). Con dieci presenze comincia a farsi importante la media di Marchetti (2,3), con sedici è ormai ufficialmente una disfatta quella di Provedel (2,1).

Tra i portieri col maggior numero di gettoni, assistiamo al sorpasso di Sorrentino (1,8) su Sportiello (1,7), mentre stupisce la differenza tra i romanisti Olsen (1,5, altissima per un portiere di una big) e Mirante (0,5), il migliore in assoluto del nostro campionato anche se con sole 11 presenze. Discorso simile per Meret (0,6 in 14 gare), mentre tra quelli con almeno la metà delle presenze il migliore è Szczesny (0,7), seguito da Donnarumma e Handanovic (0,8) e poi Sirigu (0,9), protagonista di una stagione eccezionale tra i pali del Torino.

Reti inviolate

Il primato è di Handanovic (17), seguito da Sirigu (15) e dalla sorpresa Consigli (12) appaiata a Donnarumma. Nonostante le minori presenze Meret (7) batte i compagni Ospina (5) e Karnezis (4), così come Mirante (6) supera incredibilmente Olsen (4), che ha collezionato più del doppio delle presenze del suo “secondo”. Non benissimo Gollini (4 su 20 presenze), battuto anch'egli dal suo collega Berisha (5 su 18).

Consulta la classifica completa delle reti inviolate della Serie A 2018/19

Autoreti e cartellini (malus)

Sono solamente due i portieri ad aver siglato un autogol in questa stagione: Sepe in Bologna-Parma 4-1 e Lafont in Torino-Fiorentina 1-1, col primo leggermente più colpevole del secondo nell'occasione. Un -2 a testa al fantacalcio.

Consulta la classifica completa degli autogol della Serie A 2018/19

Per quanto riguarda le ammonizioni, il primo posto è in pari merito tra Audero, Donnarumma, Musso, Sportiello e Strakosha (4), mentre i soli a beccarsi un cartellino rosso sono stati Consigli, Meret e Vanja Milinkovic-Savic, espulso alla prima partita delle sue sole due presenze quest'anno con la Spal.

Consulta la classifica delle squadre che hanno ricevuto più cartellini nella Serie A 2018/19

Nel dettaglio

Parate e media parate

Il compito primario di un portiere è ovviamente quello di parare. Il migliore in questo senso è stato Cragno (152), seguito da Sepe (139) e Sportiello (130). È però ovvio che non si possa posizionare in alto per esempio un estremo difensore giunto in Serie A solamente nel mercato invernale, oppure partito da secondo a un compagno che ha poi col tempo scalzato. Ecco che infatti, considerando la media di parate per partita, la situazione ai primi posti si modifica. E se per V. Milinkovic-Savic, Frattali, Seculin e Proto (primi in questa classifica) le partite giocate sono veramente troppo poche affinché questo dato possa rispecchiare la realtà, le diciassette presenze di Dragowski (4,2 parate a partita) ci restituiscono l'immagine di un portiere molto incisivo nel mantenere accese sino all'ultimo le speranze salvezza del suo Empoli.

Tiri subiti nello specchio/Parate

Eppure, anche la media parate non è un dato che possa esprimere concretamente l'efficacia di un portiere. È infatti ovvio che le piccole squadre ricevano un maggior numero di tiri rispetto alle grandi, e così i loro portieri sono ovviamente più sollecitati e dominano infatti quelle classifiche. Un dato più interessante può essere invece il rapporto tra numero di tiri subiti nello specchio (inclusi pali e traverse) e numero di parate effettuate. In pratica: quanto sono efficaci nel parare i portieri di Serie A?

Ricavando questo dato, l'estremo difensore del nostro campionato con la percentuale di parate più alta è stato quest'anno il romanista Mirante (81,4%), il quale ha però disputato solamente un totale di undici presenze e quindi è avvantaggiato rispetto a chi si è preoccupato di difendere i pali della propria squadra per la stagione intera. Tra questi, il migliore è stato invece l'interista Handanovic (73,3%), seguito da vicino dal “concittadino” Donnarumma (71,5%).

Hanno dimostrato di giornata in giornata la propria validità due giovani come Cragno e Musso (70,4%), entrambi classe '94 e primi tra i colleghi di squadre di media o bassa classifica, così come benissimo è andato anche Dragowski (72,5%), il quale si è messo in mostra da titolare in questo finale di stagione dell'Empoli ma ha disputato solo un totale di diciassette partite, meno di metà del campionato.

Passiamo ora ad alcuni interessanti confronti tra portieri della stessa squadra. Alla Juventus è parso un po' sottotono quando chiamato in causa Perin, il quale ha però parato in percentuale di più (70,4%) del suo collega Szczesny (69,1%). A Napoli si sono alternati tre portieri di alto livello, eppure la classifica in questo senso è stata netta: primo Meret (74,5%), secondo Ospina (65,5%) e terzo Karnezis (61,3%). Da incubo invece per il romanista Olsen (60%) il paragone con il suo secondo Mirante (81,4%) e per Reina (50%), anche se in due sole presenze) quello con Donnarumma (71,5%).

Consulta la classifica di pali e traverse della Serie A 2018/19

Statistica rigori

L'attitudine da para-rigori è certamente una delle qualità più apprezzate e apprezzabili in un portiere. Il migliore in Serie A quest'anno per totale di tiri dagli undici metri neutralizzati è stato senza dubbio Consigli (4 su 8), ma per percentuale di successo lo scettro passa a Szczesny (2 su 3, 33,3%). Hanno fatto bene anche Sirigu e Sorrentino (2 su 4) e persino Olsen (2 su 6), una sorpresa quando si parla di statistiche in positivo della stagione appena conclusa.

Tre invece i risultati negativi che più rimangono impressi. Il primo è quello di Musso (0 su 8), sia per quantità di occasioni avute sia perché lo abbiamo spesso trovato invece tra i migliori negli altri campi, il secondo quello di Viviano (0 su 4), non tanto per il dato in sé quanto per la sua nomea da para-rigori giustificata dai ben 20 tiri dal dischetto neutralizzati su un totale di 64 (31,3%). Incredibile invece lo storico di Sepe (0 su 4 quest'anno): nelle 26 occasioni in cui si è trovato contro un rigorista in carriera, il portiere del Parma non è riuscito a parare neanche una conclusione.

Consulta la classifica dei rigori a favore e contro della Serie A 2018/19

Distanza reti subite

Pur non racchiudendo la verità completa sulle caratteristiche tecniche di un giocatore, la distanza dalla quale i singoli portieri hanno subito i gol può essere un indicatore della loro sicurezza nell'affrontare le conclusioni dalla lunga distanza. Due sono i dati particolarmente interessanti da analizzare: la distanza media delle reti subite e i gol incassati da oltre 16 metri. Come per tutte le altre statistiche, bisogna prendere le pinze i dati di calciatori presenti sono sporadicamente sul terreno di gioco. Poco indicativa quindi la presenza di Vanja Milinkovic-Savic (20,3) al primo posto per distanza media delle reti subite o di Pinsoglio (16,7) subito dietro di lui.

Tra i titolari delle grandi, chi sembrerebbe meno a suo agio con i tiri dalla lunga gittata è l'interista Handanovic (13,7 metri), seguito dal milanista Donnarumma (13,2). All'estremo opposto troviamo invece lo juventino Szczesny (10,3), al quale sembra molto complicato segnare da fuori. Meglio di lui in questa statistica hanno fatto solamente portieri con poche presenze in campionato come Proto, Marchetti, Ichazo, Guerrieri, Pegolo e Jandrei. Da sottolineare anche la statistica di Musso e Sirigu (10,9), appena dietro al polacco.

La percentuale di gol subiti da oltre 16 metri conferma grossomodo quanto detto finora: Handanovic (30%) e Donnarumma (25%) sono infatti decisamente sopra a Szczesny (15%), che si conferma difficile da superare dalla distanza. Molto alta la percentuale di Dragowski (38,5%), che nel finale di stagione ha brillato con parate di una reattività disarmante ma che evidentemente è più bravo nel compiere miracoli da vicino che nel leggere le traiettorie dalla distanza. Ricordate poi Musso e Sirigu, che avevano una distanza media piuttosto bassa? Un secondo indizio della loro bravura nel neutralizzare i tiri da fuori arriva anche in questo caso: 14,3% per il granata, addirittura 10% per l'argentino. Meglio di Szczesny.

Media uscite

Indispensabile per un estremo difensore di alto livello è sicuramente anche l'abilità nelle uscite, fondamentale soprattutto per trasmettere sicurezza al proprio reparto difensivo, che è poi la migliore delle virtù detenibili da un numero uno. Ignorando chi ha messo piede in campo davvero troppo di rado, i portieri con la maggiore media di uscite per partita sono Dragowski (6,9) e Gomis (6,6). Si conferma ad altissimi livelli Musso (6,3), primo tra i titolarissimi di questa stagione. Subito dietro troviamo Skorupski (6,1), Sportiello (5,9) e Audero (5,8), poi Consigli (5,7) e Lafont (5,6).

Potrà a questo punto sembrare peculiare l'assenza di portieri delle squadre appartenenti alle zone più alte della classifica, ma in realtà l'arcano è presto svelato: un dato come questo dipende molto anche dal modo di difendere della squadra di appartenenza e dalle chance lasciate all'avversario di arrivare per esempio sul fondo e cercare il cross in mezzo. E come è normale che sia, le squadre migliori hanno anche le difese più solide. Se però volessimo fare una mini-classifica dei portieri di zona europea troveremmo al primo posto Olsen (5,3), ovvero colui che meglio di chiunque altro può confermare quanto appena detto: tra tutte le big del nostro campionato, la Roma quest'anno è stata senza ombra di dubbio la peggiore in fase di non possesso.

Coi piedi

Palle giocate

La media di palle giocate a partita è certamente un primo dato sulle abilità con i piedi dei portieri della Serie A. I più coinvolti in questo senso tra tutti quelli che hanno disputato almeno la metà delle partite sono stati Cragno e Sportiello (31,8), mentre includendo anche chi ha comunque giocato un numero discreto di partite il migliore sarebbe Dragowski (32,8) e lì in zona orbiterebbero anche gli spallini Gomis (31,7) e Viviano (31,5).

Il primo portiere delle grandi in questa classifica è il milanista Donnarumma (30,8), mentre in ultima posizione troviamo i due juventini Szczesny (23,1) e Perin (21,5). Più che farci interrogare sulle abilità palla al piede dei due bianconeri, questi risultati ci confermano ancora una volta quanto ogni statistica debba esser rapportata a un contesto, ed è evidente che quello dei campioni d'Italia tende a chiamare in causa il proprio numero uno meno frequentemente in fase di costruzione.

Percentuale media di giocate utili

Può allora aiutarci a entrare più nel dettaglio, conferendoci però ancora una visione parziale del quadro, l'analisi di quante giocate utili effettuino i vari portieri durante le proprie gare. Oltre a giocare tanti palloni, Cragno (27% di giocate utili) ne fa anche il miglior uso tra i suoi colleghi, mentre Sportiello (18%), che tocca lo stesso numero di palloni del cagliaritano, non sa benissimo cosa farci.

Bene nel massimizzare l'effetto dei propri interventi con i piedi anche Sirigu (27,8%) e Sorrentino (28,3%), mentre ancora una volta l'assenza delle big dalle posizioni più alte si può spiegare con lo stesso ragionamento fatto nel paragrafo precedente: le squadre più forti chiedono meno ai propri portieri in fase di costruzione. Arrivano dunque più indietro Donnarumma (22,2%), Handanovic (22%) e lo stesso Szczesny (19,5%), mentre il napoletano Meret (10%) ha una percentuale così bassa da farci dubitare della fiducia che ripone nel proprio mancino, ma si normalizza leggermente paragonandola a quella dei compagni Ospina (16,7%) e Karnezis (12,6%).

Pre-assist e assist

Altri due dati da prendere con le pinze ma che possono comunque darci qualche indicazione sono quelli di pre-assist, ovvero dei passaggi effettuati dagli estremi difensori per mettere un proprio compagno in condizione di effettuare poi l'assist vero e proprio (anche non vincente), e assist. Si tratta dunque spesso di suggerimenti di lunga gittata, o che comunque raggiungono aree di campo dalle quali si può diventare pericolosi in zona gol.

Il maggior numero di pre-assist in questa Serie A è stato confezionato da Radu e Sportiello (5 volte), con Sirigu (4) appena dietro. Bene anche Donnarumma, Lafont e Sepe (3), mai coinvolti in questo senso invece numeri uno dall'ottimo rendimento generale come Cragno o Meret. Per il giovane napoletano sembrerebbe una seconda bocciatura dopo il dato della media giocate utili, ma fate attenzione a giudicare troppo presto: oltre alle sole quattordici partite disputate in Serie A, c'è da considerare anche una possibile richiesta di Ancelotti ai propri portieri di giocare il più semplice possibile con i piedi. L'unico estremo difensore ad aver realizzato un pre-assist vincente nel nostro campionato è invece Terracciano, divisosi tra Empoli e Fiorentina in questa stagione, oltretutto sull'unico tentativo effettuato.

Ovviamente ancora più rari gli assist (non vincenti, visto che nessuno ne ha realizzati di vincenti), ma interessante è notare conferme e differenze rispetto al dato precedente: al primo posto c'è ad esempio stavolta Provedel (3), uno che invece di pre-assist ne ha trovato zero. Confermano le buone attitudini in impostazione Radu, Sepe e Lafont (2), trova finalmente una statistica positiva Meret (1).

IVP (Indice Valore Portiere)

Incrociando l'imponente mole di dati raccolti nell'arco dell'intero campionato, Panini assegna a tutti i numeri uno della Serie A un valore da uno a dieci che possa esprimere quanto si sia fatto bene in quella determinata stagione: si tratta dell'IVP.

Come fatto finora, dobbiamo ricordare di considerare meno oggettivi i dati sui giocatori con poche presenze in campionato. Ciononostante, ci sentiamo di menzionare al primo posto il romanista Mirante (75,7) che, sebbene abbia disputato solo undici gare, ha brillato in ognuna di esse facendo rimpiangere ai suoi tifosi tutte le occasioni nelle quali non è stato schierato.

A seguire c'è il napoletano Meret (68,8), mentre il primo tra i titolarissimi è il milanista Donnarumma (62,1), seguito da Cragno (61,3) e Sirigu (61), protagonisti di due annate ben al di sopra delle aspettative. Poi Handanovic (59) e altre due sorprese in positivo come Musso (58,6) e Radu (56,3). Il punteggio piuttosto basso di Szczesny (51,7) dev'esser molto probabilmente dovuto al minore coinvolgimento e al suo esser meno decisivo visto lo stradominio quasi mai in discussione in gran parte delle sfide affrontate dalla sua Juve. Valori non esaltanti sono stati raccolti anche da Strakosha (49,8), Skorupski (47,4) e Sportiello (47), ma soprattutto da Olsen (45,7). La Roma apre questa classifica col suo secondo e la chiude col suo primo: sembrerebbe non esser andata proprio come previsto per i giallorossi.


Giovanni Rosati

Appassionato di calcio e scrittura sportiva, abituale del calciotto del venerdì sera e presidente di FantaLega impegnato ogni anno in tre diversi fantacalci (perché basta vincerne uno per potersi definire "campione", no?). Poi anche giornalista pubblicista, laureato e tutto il resto.

Probabili formazioni Serie A

Rubriche

Di più in Statistiche