All’età di 82 anni Edson Arantes do Nascimento, meglio conosciuto come Pelé, ci ha lasciati e il mondo del calcio piange quella che è stata una delle sue stelle più luminose nella sua storia. Per capire la grandezza di questo campione brasiliano basta lasciar parlare i numeri: 1.363 incontri giocati in totale, 1.281 goal segnati per una media di 0.93 reti a partita, è il giocatore che ha segnato più triplette in assoluto, nonché l’unico ad essere riuscito a vincere tre Coppe del Mondo.
Qui vogliamo ricordare 8 momenti indimenticabili del Re del calcio.
Svezia 1958: la vittoria del primo mondiale
Contents
- Svezia 1958: la vittoria del primo mondiale
- Cile 1962 e Inghilterra 1966: la seconda Coppa del Mondo e un altro record per O Rei
- 1962-63: due coppe intercontinentali
- 1969: la rete numero 1000
- Messico 1970: il terzo mondiale e il colpo di testa in finale
- 1977: l’ultimo goal di O Rei
- Il ‘cessate il fuoco’ in Nigeria
- Il dialogo con Maradona
Pelè non era ancora diciottenne quando fu chiamato in nazionale per partecipare al mondiale di Svezia nel 1958. O Rei ha seguito dalla panchina le prime gare della competizione, ma dopo il debutto contro l’URSS non si è più fermato. Decisivo è stato il suo goal contro il Galles ai quarti di finale, una rete che non solo ha decretato la vittoria del Brasile per 1 a 0, ma che lo ha anche fatto diventare il calciatore più giovane a segnare in una competizione continentale a soli 17 anni e 239 giorni.
Non ancora soddisfatto, nella partita successiva ha firmato una tripletta alla Francia, per poi segnare una delle sue reti più belle in finale con la Svezia: un colpo di collo destro dritto dietro il portiere avversario dopo aver superato con un pallonetto il difensore.
Da quel momento, ovvero dalla prima vittoria del Brasile in una Coppa del Mondo, il nome di Pelè fu sulla bocca di tutti.
Cile 1962 e Inghilterra 1966: la seconda Coppa del Mondo e un altro record per O Rei
Nel Mondiale di Cile 1962 Pelè può alzare la Coppa del Mondo per la seconda volta consecutiva, anche se in quest’occasione non è stato tra i protagonisti principali della rassegna a causa di un infortunio che lo ha fermato quasi subito, anche se in ogni caso aveva già realizzato due reti ed effettuato un assist.
Passano 4 anni e per Pelé a Inghilterra 1966 arriva un altro record: quello del primo giocatore a segnare in tre mondiali diversi. Il suo valore per la Seleçao viene dimostrato anche dall’eliminazione ai gironi della nazionale brasiliana dopo che O Rei fu costretto ancora a fermarsi per infortunio.
1962-63: due coppe intercontinentali
Durante la sua carriera, Pelè ha portato il Santos, sua storica squadra, a vincere non solo due Coppe Libertadores, ma anche due Coppe Intercontinentali. In questo caso la particolarità è che O Rei ha portato a casa la vittoria in due anni consecutivi, prima nel 1962 e poi nel 1963.
La prima volta in occasione dell’incontro di andata contro il Milan, perso per 4 a 2, ha segnato una doppietta, nel ritorno invece è stato nuovamente protagonista, segnando ancora due goal e permettendo al Santos di giocarsi lo spareggio, vinto per 1 a 0, che gli ha permesso di portare a casa la coppa.
L’anno successivo l’impresa si ripete grazie ad una doppietta la Benfica all’andata e ad una tripletta al ritorno in casa dei portoghesi.
1969: la rete numero 1000
Considerando sia le amichevoli che gli incontri ufficiali, Pelé in carriera ha segnato 1.281 goal totali. Una pietra miliare della sua storia è stata proprio la rete numero 1000. O Milésimo è stato segnato nel 1969 al Maracanà dal dischetto. Il portiere del Vasco da Gama è riuscito solo a toccare il pallone con la punta delle dita, ma non ha evitato il goal numero 1000 per O Rei.
Messico 1970: il terzo mondiale e il colpo di testa in finale
A Messico 1970, dopo l’infortunio che lo aveva tenuto fuori dal campo per quasi tutto il mondiale in Cile quattro anni prima, O Rei ha la possibilità di rifarsi e sicuramente non l’ha sprecata. Il momento chiave per lui arriva nella finale contro l’Italia, grazie ad un goal di testa che rimarrà negli annali della storia del calcio. Allo stadio Azteca, a città del Messico nel 1970, Pelè è autore di uno stacco altissimo, che in tempi recenti è ricordato dalla rete di Cristiano Ronaldo alla Samp nel 2019, e segna di testa grazie ad un assist di Rivelino. Arriva così il terzo mondiale per il Brasile e la Perla Nera, unico giocatore ad averne vinti così tanti.
1977: l’ultimo goal di O Rei
La carriera del Re del calcio si è conclusa l’1 ottobre del 1977. Per l’addio al campo di Pelé venne organizzato un incontro amichevole tra il Santos e il New York Cosmos, la squadra dove O Rei giocò per la parte finale della sua carriera. La Perla Nera scese in campo con entrambe le squadre, un tempo con il Santos e un tempo con il New York Cosmos. L’ultimo goal di O Rei fu realizzato su calcio di punizione con la maglia del club statunitense.
Il ‘cessate il fuoco’ in Nigeria
Non sono soltanto grandi azioni e goal sul campo a segnare la carriera straordinaria di Pelè, infatti tra i momenti che lo distinguono c’è anche il leggendario ‘cessate il fuoco’ durante la guerra di Secessione del Biafra, in Nigeria. Arrivato nel Paese africano con il Santos, si diffonde presto la voce che O Rei avrebbe potuto giocare proprio lì. Secondo la leggenda, fu dichiarato un armistizio di 48 ore per permettere a tutti i tifosi di seguire l’incontro, ma la notizia, che fece il giro del mondo, non fu mai confermata dai giornali nigeriani.
Il dialogo con Maradona
Il dibattito animato dalla domanda su chi tra Pelè e Maradona sia stato il miglior giocatore al mondo va avanti da anni, ma la risposta definitiva sarà forse destinata a non esserci mai. Ciò che rimane, oltre a tutto ciò che i due campioni hanno donato al mondo del calcio, è uno storico dialogo tra O Rei e El Pibe de Oro.
Era il 15 agosto 2005 quando sulla televisione argentina va in onda lo show “La Notte del Dieci”, programma condotto proprio da Maradona. Come primo ospite compare proprio Pelè, e i due conversano a lungo, ricordando momenti storici e non, e mettendo da parte qualsiasi tipo di tensione, fermo restando che ce ne fossero davvero state nella loro storia.