Il Napoli, nonostante la sconfitta al Maradona contro la Lazio nell'ultimo turno, è lanciatissimo verso la conquista del suo terzo Scudetto ed ha già ipotecato il passaggio del turno ai quarti di Champions. Una stagione fino a questo momento da incorniciare per gli uomini di Spalletti, che hanno superato ogni più rosea aspettativa di tifosi e addetti ai lavori.
La stagione del Napoli di Spalletti
I 65 punti in 25 giornate – 2,6 a partita – danno un'idea ben chiara di che annata stia conducendo il Napoli. Un dominio assoluto in campo, praticamente mai messo in discussione e sublimato da prestazioni a tratti irreali. Miglior attacco e miglior difesa della Serie A, tanto per non far discutere chi preferisce avere l'uno piuttosto che l'altra. Anche in campo Europeo, gli azzurri hanno lasciato le briciole agli avversari, stravincendo il girone – strapazzando tra le altre anche il Liverpool di Klopp – e meritandosi un “quasi tranquillo” ritorno degli ottavi di finale di Champions League in casa dopo uno 0-2 inflitto all'Eintracht Francoforte a domicilio.
Il merito di tutto questo va sicuramente a mister Spalletti, che ha convito il suo gruppo di poter giocare in un certo modo mettendo in pratica quel calcio verticale che da sempre è un suo segno di riconoscimento. Purché tutto questo si sia tramutato da teoria in pratica, però, ci sono voluti degli interpreti che sin dal primo momento hanno creduto nel sogno del loro comandante. A cominciare dalla perla del mercato estivo Khvicha Kvaratskhelia, che si è messo in tasca il nostro campionato con le sue doti di tecnica e velocità. Passando per la leadership di Lobotka, probabilmente l'unico indispensabile dell'undiici spallettiano, capace di rompere l'azione avversaria e allo stesso tempo di far ripartire quella dei suoi. Senza voler far torto a nessuno dei calciatori del Napoli, quello più importante che ha fatto fare il salto di qualità a questa squadra è senz'altro Victor Osimhen. Alla sua terza stagione in Campania, nonostante un inizio con qualche partita saltata a causa dell'infortunio che lo costringe ancora a portare la maschera, l'attaccante ex Lille sta conducendo un campionato da fenomeno assoluto. I gol messi a referto sono 19 in 21 partite, una media pazzesca che fa tremare anche il record assoluto di Higuain fissato a quota 36. Considerato questo, ovviamente le sirene dei grandi club, soprattutto di Premier League hanno iniziato a farsi sentire nella testa del nigeriano.
Le parole di Osimhen
Intervistato in occasione della premiazione per il riconoscimento di miglior atleta straniero in Italia, Osimhen ha fatto emergere un quadro completo dei suoi pensieri.
Su Spalletti e Kvaratskhelia
Parole al miele per mister Spalletti e il suo lavoro che ha elogiato e ringraziato. “È stato fondamentale per me. Quando mi ha parlato mi ha detto che sarei stato un giocatore importante per la squadra, mi ha aiutato in termini di consapevolezza. Posso solo dirgli un grande grazie”. Così come ha voluto mettere l'accento sulla stagione eccezionale del suo compagno di reparto e amico Kvaratskhelia: “È una persona a cui tutti vogliono bene, per quello che fa dentro e fuori dal campo. È un ragazzo eccezionale, molto talentuoso, che nel futuro può anche vincere il Pallone d'Oro”.
#Osimhen: "So che la gente considera la #PremierLeague il campionato più importante al mondo. Mi sto godendo il momento in Italia e spero che questo processo di crescita mi possa portare un giorno a giocare proprio in Inghilterra" (#IlMattino) pic.twitter.com/AaStygEWSy
— Giovanni Capuano (@capuanogio) March 7, 2023
Sul futuro in Premier League
Ma le dichiarazioni più importanti emerse da questa chiacchierata con il bomber nigeriano sono senz'altro quelle che riguardano il suo futuro. “Gioco in uno dei campionati top 5 al mondo. Certo le persone considerano la Premier League il campionato migliore in assoluto… Ora sono in Serie A, ma lavoro per giocare un giorno in Premier. Fa parte di un processo, anche se ora penso solo a questo momento. In Italia c'è un calcio diverso, con molta intensità. È un campionato complicato, in cui è difficile giocare”. Parole che per quanto sincere e rivolte ad un futuro non troppo prossimo, fanno tremare i tifosi del Napoli che a questo punto hanno paura di perdere il proprio gioiello. Dopotutto, la Premier in particolare, ha a disposizione un potenziale economico e un appeal tale, che non permette alle squadre di Serie A di trattenere i loro migliori giocatori.
A tranquillizzare però i supporters partenopei è arrivata anche la dichiarazione d'amore per Napoli e i suoi cittadini. “Quando arrivi a Napoli, da calciatore, ti innamori ancor di più del calcio. Perché la gente dedica la vita al calcio, a tifare la squadra della città e ciò mi spinge ad avere una missione da compiere per questa gente. Loro mi rendono molto felice e io voglio dare loro qualcosa di indimenticabile. Sono arrivato nel 2020, mi hanno subito mostrato grande amore e voglio ripagarli in campo. Qui sono tutti bravissimi, dal presidente all'allenatore, fino ai calciatori. Abbiamo tutti l'opportunità di diventare icone di questa città”.