Compie oggi 74 anni colui che insieme a Gigi Riva ha rappresentato il primo modello di “bomber” italiano moderno
Roberto Boninsegna, “Bonimba” come lo ribattezzò il grande Gianni Brera è stato uno dei più grandi centravanti del calcio italiano. Mantovano, cresce nelle giovanili dell'Inter e dopo un triennio in prestito tra Prato, Potenza e Varese nell'estate del 1966 viene ceduto al Cagliari. In Sardegna trascorrerà 3 stagioni importanti dividendo l'attacco insieme ad un certo Gigi “Rombo di Tuono” Riva, costituendo la coppia di attaccanti sicuramente più forte della storia del club isolano e una delle più forte di sempre nel panorama calcistico nazionale. Con una coppia gol simile nel 1968/69 il Cagliari arriverà secondo in campionato, miglior piazzamento in Serie A fino ad allora per la società rossoblu che da lì ad un paio di stagioni conquisterà il suo primo, e sinora unico, trionfo tricolore.
Scudetto che arriverà con Riva a guidare l'attacco, ma senza Boninsegna che nell'estate 1969 fa ritorno all'Inter per l'allora sensazionale cifra di 600 milioni di lire più i cartellini di giocatori del calibro di Angelo Domenghini, Sergio Gori (entrambi nazionali) e Cesare Poli. Le 7 stagioni in nerazzurro saranno le più prolifiche della sua carriera: segnerà 171 reti in 281 presenze, conquistando lo Scudetto 1970/71 e per 2 volte la classifica cannonieri in Serie A (nella suddetta stagione 1970/71 con 24 gol e nella stagione successiva con 22 marcature). Con l'Inter perderà la finale di Coppa dei Campioni 1971/72, a Rotterdam contro l'Ajax di Johan Cruijff per 2-0.
Nell'estate 1976 lascia, a sorpresa, l'Inter per passare ai rivali bianconeri della Juventus in uno scambio con Pietro Anastasi che fa il viaggio inverso da Torino in direzione Milano. Scambio che destò scalpore dato il simbolo che ognuno dei due attaccanti rappresentava per la proprio tifoseria e, soprattutto, perché il 33enne Boninsegna sembrava avviato verso il viale del tramonto della sua carriera a dispetto del 28enne Anastasi. Il campo, come spesso avviene, invertirà i pronostici: in 3 stagioni ai piedi della Mole, il bomber mantovano segnerà 36 reti in 94 apparizioni, vincendo gli Scudetti 1976/77 e 1977/78; la Coppa Italia 1978/79 e la Coppa Uefa 1976/77, primo trofeo europeo della storia Juventina. Anastasi, invece, in due stagioni all'Inter segnerà solamente 7 reti prima di essere ceduto all'Ascoli e terminare la sua carriere ad alto livello.
94 presenze, 36 gol e quattro titoli in tre stagioni in bianconero: buon 74° compleanno, Roberto #Boninsegna! ???️? pic.twitter.com/7e0dyh93En
— JuventusFC (@juventusfc) November 13, 2017
Dopo il triennio bianconero, a 36 anni, nella stagione 1979/80 Boninsegna passerà in Serie B all'Hellas Verona e nella stagione successiva, l'ultima della sua carriera, tornerà a casa militando nella Viadanese in Serie D. Anche con la maglia azzurra la carriera di Roberto Boninsegna è di tutto rispetto: disputerà due Coppe del Mondo (Messico 1970 e la successiva in Germania Ovest nel 1974) collezionando 22 presenze condite da 9 reti, tra cui il gol che aprì le marcature all'8′ della semifinale della Coppa del Mondo 1970 contro la Germania Ovest, nella cosiddetta “Partita del Secolo” terminata 4-3 per gli azzurri (suo anche l'assist per Gianni Rivera che valse il definitivo 4-3) ed il momentaneo gol dell'1-1 al termine del primo tempo nella finale della stessa competizione contro il Brasile di Pelé che, purtroppo per noi, nel secondo tempo dilagherà aggiudicandosi la Coppa Rimet per 4-1.
?? 22 presenze
⚽️ 9 gol
?#Mondiali 1970?Buon compleanno a Roberto "Bonimba" #Boninsegna!
L'articolo: https://t.co/D31JAqfSMa#VivoAzzurro pic.twitter.com/Q8S5sXdFcJ— Nazionale Italiana (@Vivo_Azzurro) November 13, 2017
Direttore sportivo della Viadanese prima, allenatore delle selezioni giovanili nazionali di Serie C poi, diventerà successivamente osservatore dell'Inter; non prima di aver tentato la carriera politica nel 2005 candidandosi come consigliere comunale nella sua Mantova, ma senza riuscire ad essere eletto. Tanti auguri Bonimba!