Si scrive Ronaldo Luís Nazário de Lima, si legge ‘Il Fenomeno'. Oggi spegne 41 candeline uno dei più forti calciatori di tutti i tempi
“C'è l'accordo, Ronaldo è nostro“. Così lo annunciò Massimo Moratti nel 1997, quando versò l'intera clausola rescissoria di 48 miliardi di lire pur di portare l'attaccante brasiliano all'Inter. Quello fu uno dei giorni più belli e ricordati dalla storia recente del popolo nerazzurro, sebbene non tutti si sarebbero aspettati un impatto così devastante nel nostro campionato.
Ronaldo, o come viene chiamato in patria ‘O Fenomeno', nacque il 22 settembre del 1976 a Rio de Janeiro. Cresciuto nel Cruzeiro, sbarca sul Vecchio Continente nell'estate del '94. Più precisamente ad Eindhoven, dove rimane per un paio di stagioni. La sua crescita continua a Barcellona dove per un anno regala magie e giocate da predestinato anche ai tifosi catalani: 47 reti in 49 presenze.
Ma come detto, Il Fenomeno nel '97 approda nel nostro calcio. Una benedizione divina. La prima stagione è sicuramente la migliore in maglia nerazzurra. Vince la Coppa Uefa nel '98, il Pallone d'Oro nel dicembre del '97 e con 25 reti in campionato rimane ancora oggi il calciatore ad aver siglato più gol da esordiente in Serie A. Ma la sua carriera è contraddistinta da continui sali e scendi. Il calcio ha dato tutto a Ronaldo: talento, fama, gloria e gioie, ma anche dolori.
E' il 21 novembre del '98, quando durante Inter-Lecce Ronaldo si lacera parzialmente il tendine rotuleo destro. Il 12 aprile del 2000 tutti gli sportivi applaudono il ritorno in campo del brasiliano a Roma, contro la Lazio. Ma la festa dura pochissimo: dopo 6′ il brasiliano si lacera completamente il tendine operato.
Nell'estate del 2002 passa al Real Madrid, in seguito alla rottura con Cuper, il tecnico del 5 maggio. Nello stesso anno vince il suo secondo Pallone d'Oro, dopo aver trascinato il Brasile alla vittoria del Mondiale in Corea e Giappone. Ma il suo rapporto con i tifosi nerazzurri rimarrà sempre unico. Nemmeno la parentesi al Milan di una stagione e mezzo è stata in grado di far odiare il loro idolo.
Con i rossoneri, Ronaldo vince la Champions League nel 2007 ad Atene, sebbene non poté disputarla. Il brasiliano, infatti, arrivò a gennaio dal Real Madrid ed era già stato schierato nella competizione. Nel gennaio 2008, entrato in campo da pochi minuti nella sfida contro il Livorno, nel tentativo di colpire di testa il pallone si procura la rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Quella fu la sua ultima presenza in Italia.
Ma come sempre accade i campioni cadono e poi si rialzano. Ronaldo torna in patria, ultimando la sua gloriosa carriera nelle fila del Corinthians, regalando ancora lampi di una classe intramontabile. Il 20 febbraio 2011 disputa la sua ultima partita in carriera, tra le lacrime degli oltre 60 mila tifosi presenti.
Tanti auguri Fenomeno!