Dopo circa due mesi dalla vicenda è arrivato il provvedimento della Procura federale in merito ai fatti di Cremonese-Roma, che hanno visto coinvolti l'arbitro Marco Serra e l'allenatore dei giallorossi José Mourinho. Il tecnico portoghese, in quell'occasione, era stato allontanato dal terreno di gioco dall'arbitro Piccinini, ottenendo inoltre due giornate di squalifica da parte del Giudice Sportivo: inizialmente sospesa, la sanzione è stata poi confermata e Mourinho non è andato in panchina nelle due sconfitte contro Sassuolo e Lazio.
L'arbitro Serra, quarto ufficiale di gara di quel Cremonese-Roma, e Mourinho si erano resi protagonisti di una lite durante la gara. L'allenatore della Roma si era avvicinato per ottenere spiegazioni in merito alla decisione assunta dall'arbitro per un contrasto di gioco tra l'attaccante della Cremonese Tsadjout e il giallorosso Kumbulla, ricevendo dal quarto uomo le seguenti testuali parole: “‘Ti stanno prendendo tutti per il culo. Vai a casa, vai a casa' (accompagnando le stesse con un movimento circolare della propria mano destra, ossia, roteando il dito indice)“.
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Lite Serra-Mourinho: la decisione della Procura Federale
La Procura federale aveva iniziato la propria indagine a seguito delle dichiarazioni di José Mourinho al termine del match: “Mi conoscete da tanti anni: sono emozionale, ma pazzo no. Per avere una reazione del genere vuol dire che è successo qualcosa di grave. Voglio capire se posso fare qualcosa dal punto di vista legale. Il quarto uomo ha detto a Piccinini di espellermi ma non ha detto in modo onesto cosa mi ha detto e come. Vorrei sapere se ci sono degli audio, mi ha parlato in modo ingiustificabile. Se avesse detto all'arbitro le parole che mi ha rivolto sarebbe stato lui ad andare via, ma è un bugiardo. Se alla prossima giornata lui sarà in campo e io no, non riuscirò a comprenderlo. Il signor Serra magari come arbitro è il prossimo Collina o Rosetti, ma come persona lo rispetto tanto quanto lui rispetta me“.
La Procura federale ha optato per il deferimento dell'arbitro Serra per comportamento di “oggettivo carattere inopportuno, ingiurioso e finanche offensivo delle parole utilizzate” tale da violare l'art. 4 del Codice di Giustizia Sportiva, ovverosia “i principi di lealtà, probità e correttezza posti a fondamento dell’ordinamento sportivo“. Le parole di Serra rivolte a Mourinho discordano inoltre dal regolamento AIA (Associazione Italiana Arbitri), che impone di “improntare il proprio comportamento al rigoroso rispetto dei principi di lealtà, trasparenza e rettitudine a difesa della credibilità ed immagine dell’AIA“. La Procura FIGC era intenzionata ad archiviare la posizione di Serra, ma è stata la Procura Generale dello Sport ad invitarla “a esercitare l’azione disciplinare” per via di un comportamento “inequivocabilmente accertato dal video in atti”.
La palla passa ora al Tribunale federale, che deciderà se e come sanzionare l'arbitro Serra. Intanto, l'avvocato difensore di quest'ultimo Gabriele Bordoni ha commentato così la notizia: “Amareggia rilevare come la valutazione equilibrata della Procura federale sia stata messa in disparte da chi non ha condotto l'inchiesta né si è confrontato con Serra e con la sua difesa. Marco ha portato elementi chiari e convincenti a supporto della sua verità negando le frasi contestate, ma dicendosi comunque dispiaciuto per il proprio atteggiamento che ha riconosciuto essere imperfetto. Ora vediamo un deferimento coatto, con il termine per avviarlo già scaduto irrimediabilmente da tempo, quindi inutile prima che infondato; mi dispiace per Marco ma anche per chi ha lavorato bene in ambito investigativo. Se Mourinho lo vorrà potremo comunque organizzare un incontro con Serra, per una stretta di mano fra sportivi che vada oltre, nel nome del calcio e dei valori nei quali vogliamo ancora riconoscerci”.