Per l'odore del campo, le urla dei tifosi, la gioia del gol: i calciatori che si sono fatti convincere a tornare in campo dopo il proprio ritiro
L’APIA Leichharddt Tigers Football Club, una società di seconda divisione australiana con sede a Sydney, avrebbe secondo Fox Sports fatto un'offerta a Francesco Totti per tornare a giocare in una partita di coppa nazionale il prossimo 26 settembre. Gli oceanici ricorderanno benissimo le prodezze e la freddezza del fuoriclasse che nel 2006 li eliminò dal dischetto al Mondiale poi vinto dagli azzurri, ma è difficile pensare che l'ex capitano giallorosso possa accettare di giocare dall'altra parte del mondo un giorno prima del suo 42esimo compleanno e dell'uscita della sua autobiografia.
Pochi giorni fa l'Avondale aveva fatto un'offerta praticamente identica ad Andrea Pirlo, ma non sono arrivate conferme del fatto che “The Italian Maestro” possa voler rinunciare alla carriera di opinionista per rinfilarsi gli scarpini nella lontana Australia. Due anni fa era stato invece Bobo Vieri ad esser corteggiato dal Jiangsu Suning (società gemella dell'Inter), ma il centravanti a 43 anni ha preferito limitarsi a calcare i campi da foot-volley. Non tutti però hanno rinunciato al proprio rientro: ecco i calciatori che sono tornati a giocare dopo aver annunciato il proprio ritiro.
Gli italiani
Dopo aver vinto da protagonista un Mondiale e un Triplete, nel 2011 Marco Materazzi alzò al cielo da capitano dell'Inter il suo ultimo trofeo (una Coppa Italia) e si ritirò dal calcio giocato. Tre anni dopo, però, la squadra indiana del Chennaiyin gli ha offerto il ruolo di allenatore-giocatore e, a 41 anni, il roccioso difensore non ha potuto resistere al richiamo del campo da calcio. Terzo classificato al primo anno, campione al secondo: da allora “Matrix” ha sfilato gli scarpini e si è seduto stabilmente in panchina.
Particolare la storia di Damiano Tommasi, che dà l'addio al professionismo nel 2009 ma non ha alcuna intenzione di appendere gli scarpini al chiodo. Gioca per altri 5 anni in seconda categoria con i suoi due fratelli al Sant'Anna d'Alfaedo, poi nel 2015 (a 41 anni) riceve un'offerta dai sammarinesi del La Fiorita per giocare i preliminari di Europa League e da allora (pur non riuscendo mai a vincere), ha partecipato ogni anno ai preliminari disputati dalla squadra di Montegiardino, che fosse di Europa o di Champions League.
Ancor più originale la storia di Marco Ballotta, longevo portiere della Lazio fino al 2008 e attaccante di prima categoria dall'autunno dello stesso anno. Nel periodo successivo gioca da punta e quando necessario da portiere, prova a fare il dirigente, l'allenatore e il preparatore dei portieri per poi tornare ad infilarsi i guantoni nel 2014, a 50 anni esatti, in Eccellenza. Dall'anno successivo ha scritto la parola fine alla sua lunghissima carriera e da questa estate è responsabile dell'area tecnica del Varese, ora in Serie D.
Le conoscenze della Serie A
È andato molto vicino al ritorno al calcio giocato Ronaldo “Il Fenomeno”, che nel 2015 poteva vestire la maglia dei Fort Lauderdale Strikers (di cui possedeva il 10%), ma alla fine non se ne è fatto niente. Tra i giocatori passati per il nostro campionato c'è invece l'attuale presidente della Liberia ed ex milanista George Weah, tornato proprio pochi giorni fa in campo con la propria Nazionale nell'amichevole contro la Nigeria organizzata in suo onore.
Chi ha un rapporto speciale con i ritiri è l'argentino Juan Sebastian Veron. Annunciato l'addio al calcio nel 2011, quando giocava per l'Estudiantes, la Brujita ha accettato sotto richiesta dei compagni di continuare per altri 6 mesi. Concluso questo periodo Veron ha però firmato coi dilettanti del Coronel di Brandsen e l'anno dopo torna a giocare per l'Estudiantes (di cui era già ds) e a fine stagione riannuncia il ritiro. Ma nel 2016 il centrocampista torna tra i dilettanti come allenatore-giocatore e poco dopo firma nuovamente con il suo Estudiantes, di cui ora è anche presidente.
Non ha resistito al richiamo esotico dell'India John Arne Riise, ritiratosi nel 2016 e ritornato a giocare nello stesso anno nel Chennaiyin di Materazzi per poi ritirarsi nuovamente a fine stagione e tornare ancora una volta firmando per il Rollon nella quarta divisione norvegese, dove ancora milita.
Gli altri
Le migliori storie sono quelle di Paul Scholes, tornato allo United dopo un anno di inattività su richiesta di Alex Ferguson in persona (il quale doveva far fronte a diversi infortuni), e Jans Lehmann. Il portiere tedesco ha vestito nuovamente la maglia dell'Arsenal per aiutare Arsene Wenger in un momento di difficoltà, quando i Gunners avevano ben due dei tre portieri in infermeria. Nell'Arsenal degli invincibili (stagione 2003-04) giocavano anche Freddie Ljungberg e Robert Pires, tornati a giocare per gli indiani di Mumbai City e Goa dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, mentre nel 2014 si è ritirato il miglior marcatore della storia della MLS e della Nazionale statunitense Landon Donovan, sempre coi suoi Los Angeles Galaxy.