Tutto quello che c'è da sapere sul Granada, prossimo avversario del Napoli ai sedicesimi di finale di Europa League
Dall'urna di Nyon, il Napoli trova un'altra spagnola sul suo cammino europeo. Dopo aver affrontato la Real Sociedad ai gironi, la società partenopea dovrà affrontare il Granada nei sedicesimi di Europa League. Le date della sfida sono già state fissate. La partita di andata si terrà in Spagna, il 18 febbraio, al Nuevo Estadio de Los Càrmenes. Il ritorno, invece, sarà allo stadio da poco intitolato a Diego Armando Maradona, il 25 febbraio.
Il Granada è passato in poco tempo dalla serie B spagnola alla prima partecipazione in Europa League. Gli spagnoli infatti sono una piccola società, che tre anni fa aveva subito una retrocessione dalla Liga alla Segunda Division. Dopo la promozione di due anni fa, lo scorso anno è riuscita all'ultima giornata a qualificarsi per la prima volta in Europa League. Sono serviti ben tre turni preliminari di qualificazione per raggiungere i gironi, dove è arrivata seconda dietro al Psv, eliminando Paok Salonicco e Omonia. Il Granada ha ottenuto tre vittorie, due pareggi e una sconfitta. Nel doppio scontro contro la più quotata Psv è riuscita a vincere in trasferta e a perdere in casa. Gli andalusi non segnano tantissimo (solo sei gol), ma in Europa hanno dimostrato di subire poco, solo tre reti.
Rosa, allenatore e formazione tipo
Il Granada, negli ultimi anni è diventata una società modello per organizzazione e programmazione. Gli andalusi hanno scelto di imitare l'Athletic Bilbao, costruendo una rosa fondata sull'identità territoriale con appena sei stranieri. La maggior parte della rosa dunque è di nazionalità spagnola, e con un'età media di 27,4 anni rappresenta un giusto mix fra giovani e giocatori d'esperienza, su tutti Gonalons e Soldado. Il mercato di quest'anno ha portato alla squadra andalusa soprattutto giovani in prestito da grandi club, come i difensori Vallejo e Perez da Real Madrid e Atletico Madrid, o Herrera dal Manchester City.
L'artefice del doppio salto di qualità degli ultimi anni è stato sicuramente l'allenatore: Diego Martinez. Dopo una lunga militanza come tecnico nel settore giovanile del Siviglia – e dopo il ruolo di vice di Unai Emery – ha guidato l'Osasuna per una stagione, prima di approdare al Granada nel 2018. Martinez, classe 1980, è uno degli allenatori più giovani del panorama europeo, e grazie alle prestazioni del suo Granada si sta facendo notare al grande pubblico.
L'idea tattica di Martinez si basa molto sui sistemi tipici del calcio spagnolo: 4-3-3 molto mobile, con centrocampisti d'inserimento e due ali a supporto dell'unica punta. La difesa a quattro (formata da Foulquier, Sanchez, Vallejo, Neva) viene aiutata in fase di non possesso da un mediano basso (solitamente Gonalons). Il centrocampo molto fluido forma un triangolo, che a seconda delle due fasi trasforma le due mezzali (Herrera e Milla) in mediani o in trequartisti. L'unica punta vede un ballottaggio fra Molina e il più esperto Soldado, supportata da due esterni veloci come Puertas e Machis.
Granada (4-3-3): Rui Silva; Foulquier, Sanchez, Vallejo, Neva; Herrera, Gonalons, Milla; Machis, Soldado, Puertas. All. Diego Martinez
Capitano, stella e giocatori importanti
Come anticipato il Granada può puntare su giocatori d'esperienza come Gonalons e Soldado. Il centrocampista francese ex Roma, è stato spesso associato in fase di calciomercato proprio al Napoli. L'attaccante spagnolo invece, ha già affrontato il Napoli quando vestiva la maglia del Villareal, eliminando i partenopei in un altro sedicesimo di Europa League. Il capitano è il difensore spagnolo Victor Diaz, 32enne, attualmente infortunato, alla sua seconda stagione con il Granada. Uno dei profili più interessanti da tenere d'occhio è sicuramente la stella Yangel Herrera. Il centrocampista classe 1998, arrivato in prestito dal Manchester City, è il giocatore con il più alto valore di mercato in rosa. Oltre a lui, una menzione anche per l'esterno offensivo Machis, che si è visto pochissimo con la maglia dell'Udinese in Italia, ma che rappresenta un punto di forza per il gioco del Granada.
Punti deboli e punti di forza del Granada
Sicuramente, un punto di forza (che però non riguarda la tattica) è l'entusiasmo della squadra andalusa. La prima esperienza europea della società ha dato molto in termini di coesione di gruppo alla squadra spagnola. D'altro canto però, la poca esperienza a livello internazionale può rivelarsi uno svantaggio nel confronto col Napoli. Il Granada però non ha nulla da perdere e potrebbe fare il suo gioco, caratterizzato da un pressing alto, anche contro una squadra che costruisce dal basso. In Europa League inoltre, il Granada si è rivelato molto solido in difesa, subendo solo tre reti in tutto il girone. La difesa degli andalusi è molto fisica ed aggressiva. Tuttavia, con squadre molto tecniche e veloci come il Napoli potrebbe andare in difficoltà.
Precedenti e curiosità
Nessun precedente fra Napoli e Granada, si tratterà del primo confronto fra le due squadre. Ma esiste comunque un legame curioso fra le due squadre. Nel 1987 infatti, Diego Armando Maradona scese in campo in un'amichevole del Granada, pur essendo un giocatore del Napoli. Il fuoriclasse argentino infatti partecipò alla partita insieme al fratello Hugo perché in quel Granada giocava l'altro fratello Raul. Maradona inoltre indossò la maglia numero 9, visto che la 10 era proprio di suo fratello Hugo.